“Sono convinto che per anni la ristorazione abbia contribuito a creare le sue stesse difficoltà, allontanando sia i dipendenti sia i clienti”. Bühner invece punta su un modello sostenibile: prezzi equi, uso rispettoso delle materie prime e attenzione al benessere del personale.
La notizia
In un settore come quello dell’alta gastronomia, i riflettori si accendono e si spengono con la stessa rapidità di un battito d’ali. Thomas Bühner, un nome leggendario tra i ristoratori europei, conosce bene questa dinamica. Dopo la chiusura nel 2018 del suo ristorante tre stelle La Vie di Osnabrück, lo chef tedesco ha intrapreso un viaggio che lo ha portato a reinventarsi come consulente e ambasciatore del gusto in tutto il mondo. Oggi, Bühner torna in Germania con un progetto che promette di far parlare molto di sé: il nuovo La Vie, che sorgerà nel cuore pulsante del moderno quartiere ONE METRO Campus di Düsseldorf, previsto per aprile 2025, come racconta Rolling Pin.
L’idea di collocare un ristorante raffinato all’interno di un complesso di uffici può sembrare insolita, ma Bühner non ha dubbi sul potenziale di questa scelta. “So che non corrisponde al cliché, ma ristoranti di alta cucina in centri commerciali o edifici non convenzionali sono una realtà in molte parti del mondo”, spiega lo chef. Per lui, la location è tutt’altro che ordinaria: una vista suggestiva sulla campagna circostante, accessibilità per tutti e, soprattutto, un’area parcheggio funzionale, dettaglio raro per i ristoranti stellati.
Questo nuovo La Vie sarà speculare al suo “gemello” aperto nel 2023 a Taipei, ma con un’identità ben definita. Bühner intende valorizzare le eccellenze locali, proponendo un menu stagionale basato su ingredienti regionali, senza però dimenticare i classici che hanno costruito la sua fama. “Sono come una vecchia rock band: quando i Rolling Stones si esibiscono, i fan si aspettano di sentire i grandi successi, ma anche qualche novità”, afferma. Il suo obiettivo? Creare un luogo vibrante che trasmetta pura gioia di vivere.
Dietro i piatti sofisticati di Bühner c’è una filosofia ben radicata: la cucina come incontro umano e creativo. “Mi piace lavorare con le persone, scoprire le loro abilità e trasformare una semplice carota sporca in un piatto straordinario”, racconta. Per lui, il ristorante non è solo un luogo dove si servono pasti, ma uno spazio dove nascono connessioni, proprio come a teatro. La soddisfazione degli ospiti e dei collaboratori è al centro del suo impegno, in un settore che, secondo lui, deve fare i conti con una crisi culturale e di risorse umane.
“Sono convinto che per anni la ristorazione abbia contribuito a creare le sue stesse difficoltà, allontanando sia i dipendenti sia i clienti”, osserva. Bühner invece punta su un modello sostenibile: prezzi equi, uso rispettoso delle materie prime e attenzione al benessere del personale. Anche se il romanticismo del progetto è palpabile, Bühner è consapevole delle sfide che lo attendono. Dopo tutto, senza un investitore, un’impresa di questa portata sarebbe irrealizzabile. Tuttavia, lo chef difende l’importanza di tali partnership: “Se investiamo milioni in start-up o squadre di calcio, perché non possiamo farlo nella ristorazione?”, domanda con un sorriso.
La chiave del successo, secondo lui, risiede nell’utilizzo ottimale delle risorse: “Si tratta di ottenere il meglio da ogni prodotto, trattandolo con cura e offrendo un’esperienza indimenticabile agli ospiti”. Il ritorno del marchio La Vie in Germania segna un capitolo importante nella carriera di Thomas Bühner. Dopo anni trascorsi a esplorare nuove frontiere del gusto, lo chef 62enne sembra pronto a riaffermare il suo posto tra i grandi della gastronomia mondiale. Che si tratti di Düsseldorf o di Taipei, il messaggio rimane lo stesso: celebrare la vita attraverso il cibo. E con il suo approccio unico e la sua determinazione, Bühner è più che pronto a dimostrare che la vita, o meglio La Vie, merita sempre una seconda occasione.