"Sappiamo cosa vogliamo fare, la formula funziona e la gente si diverte: raggiungiamo persone che forse non possono andare a mangiare in altri posti”.
Il locale
Nel cuore del quartiere El Perchel di Malaga, un piccolo angolo di cucina ha fatto breccia nei cuori dei buongustai. Parliamo di Base9 Restaurant, il progetto che ha visto la luce grazie all’incontro tra due giovani chef andalusi, Pablo Zamudio e Cristian Fernández, che hanno saputo dare vita a una proposta culinaria inaspettata e deliziosa. Quasi due anni dopo la sua apertura, il ristorante continua a farsi notare per la sua cucina che reinterpreta i piatti tradizionali con una freschezza tutta contemporanea, il tutto a un prezzo accessibile e senza fronzoli.
A 33 e 28 anni, rispettivamente, i due chef hanno conquistato il pubblico malaguegno grazie alla loro visione gastronomica che parte dalla semplicità, ma senza mai perdere di vista la qualità. La loro filosofia è quella di proporre una cucina radicata nella tradizione, ma al contempo evoluta, capace di sorprendere senza allontanarsi troppo dai sapori che tutti conosciamo e amiamo. "Sappiamo cosa vogliamo fare, la formula funziona e la gente si diverte", spiegano a El Paìs con il sorriso, convinti del percorso intrapreso.
La storia di Base9 inizia però molto prima dell’apertura ufficiale, nel 2018, quando i due chef si sono conosciuti durante un corso di cucina. Ma non è stata una passione immediata: entrambi avevano avuto un passato da studenti distratti, eppure, dopo un po' di vagabondaggio professionale, hanno scoperto la magia della cucina. Dopo il diploma, le esperienze in ristoranti prestigiosi, tra cui il rinomato Aponiente di Ángel León e il Sollo di Diego Gallegos, li hanno spinti a puntare tutto su quel sogno condiviso: aprire un ristorante tutto loro, però con presupposti diversi.
Nel 2022, il sogno è diventato realtà. Base9 ha aperto le porte con un menù che cambia stagionalmente, ma che ha saputo mantenere piatti iconici come la sua celebre frittata di patate ispirata all’omurice giapponese, servita con maionese al wasabi. Non manca l’ispirazione dalla cucina andalusa e le tradizioni regionali, come la famosa alboronía, una ratatouille ricca di verdure e spuma di zucca, o i cannelloni al pollo, piatto che richiede ore di cottura per ottenere una consistenza perfetta, ricca di sapore.
La filosofia che pervade Base9 è semplice ma efficace: "Non bisogna complicarsi la vita". Piatti che puntano all'essenziale, realizzati con materie prime selezionate con cura, e una continua attenzione alla tradizione. "L'essenziale è invisibile agli occhi", come diceva il Piccolo Principe, un concetto che lo chef Fernández traduce in cucina, dove i fondi e le riduzioni si rivelano in tutta la loro intensità, dopo ore di cottura lenta. Il prezzo, come il resto, è adeguato: «Non c'è bisogno di impazzire o che una frittata costi 18 euro. Raggiungiamo persone che forse non possono andare a mangiare in altri posti”, dice Zamudio, che ora è responsabile della sala.
In vista del secondo anniversario, Base9 non ha perso la sua freschezza: il menù si evolve al ritmo delle stagioni, e piatti come le crocchette di tonno al pomodoro o la trota dei Pirenei con carbonara iberica, non solo portano avanti la tradizione, ma la rinnovano in modo sorprendente. Non si può non citare anche l’ottima carta dei vini, con una selezione che include perle locali come il rosso Badman e il bianco Resilencia, ma anche etichette provenienti da Nuova Zelanda, Francia e Sudafrica, per una proposta enologica che ha già conquistato una clientela internazionale.
A Base9, la cucina non è mai una questione di sfarzo, ma di sostanza. La sala, con una capacità di 42 coperti, accoglie gli ospiti in un’atmosfera intima, mentre la cucina, pur piccola, è un vero e proprio laboratorio dove si mescolano tradizione e innovazione. E la cifra di Base9 resta la stessa: cibo che ha una storia, piatti che si raccontano, e un servizio che non ha paura di restare accessibile a tutti. Non c'è bisogno di esagerare, ma basta un piccolo angolo di passione e impegno per rendere speciale ogni piatto.