Si sa, Dubai si distingue per le sue opere architettoniche mozzafiato, ma stavolta l’Atlantis The Royal rappresenta il culmine del lusso e supera ogni aspettativa. La Royal Mansion, la suite più costosa al mondo, offre un’esperienza da sogno. Gli interni traggono ispirazione dalla tradizione beduina, e celebrano con eleganza e raffinatezza una ricca eredità culturale: qui gli elementi naturali si fondono con dettagli sfarzosi per creare ambienti mai visti prima.
La notizia
Simboli della città incantata, di Dubai, sono opere architettoniche molto diverse da quelle che siamo abituati a osservare in Occidente, incarnano maestosità e spettacolarità. Tra questi, spicca il Burj Al Arab, un lussuoso hotel situato su un'isola artificiale, collegato alla terraferma tramite un ponte, la cui iconica forma a vela lo consacra come un capolavoro di ingegneria e design. Non meno impressionante è l'Atlantis The Palm, caratteristico palazzo rosa situato all'apice di Palm Jumeirah. Tuttavia, è l'Atlantis The Royal a portare l'eccesso su un nuovo livello: 43 piani di altezza, 6 torri, viste mozzafiato, 17 boutique, fra cui Louis Vuitton, una spa di 3000 metri quadrati, un acquario di meduse, 795 camere e 44 suite dotate di piscina privata e maggiordomo, site nella parte superiore, rappresentano il massimo dell’opulenza.
E se vi steste chiedendo quale sia la stanza più costosa del complesso - e del mondo- è La Royal Mansion a detenere il primato, per un totale di 90.000 euro a notte. L’attico, a due piani, collega due ali dell’edificio, ed è composto da un salone adornato da ulivi secolari, terrazza di 470 metri quadrati con vasca a sfioro sospesa, pavimenti in marmo, tende di seta e tappeti in lana. La struttura offre una vasta proposta gastronomica che include ben 17 ristoranti, tra cui quelli di celebri chef come Heston Blumenthal, José Andrés, Ariana Bundy, Gastón Acurio e Gordon Ramsay. Inoltre, ci sono ulteriori spazi dove potersi ristorare, magari in riva al mare, presso il Nobu by The Beach, o il Cloud 22, fluttuando fra le nuvole.
Non a caso è stato inserito fra i 50 migliori hotel del mondo: chi ha realizzato e messo a punto il progetto, lo studio di architettura nordamericano Kohn Pedersen Fox, è stato incaricato di dar vita a un palazzo memorabile, lungo 500 metri e alto 178. Dopo otto anni e mezzo d’incessante lavoro, l’impareggiabile ha inaugurato l’anno scorso, destando l’interesse di avventori provenienti da ogni dove. “Ce l’abbiamo fatta, ecco il resort di lusso più esperienziale del pianeta terra” commenta il personale come riportato da La Vanguardia.
Anche gli interni sono impressionanti, i progettisti si sono ispirati alla tradizione beduina, tipica della regione, e al forte legame con l’acqua. Il concept, che rappresenta la vita, trova la sua massima espressione nella scultura Droplets, posta nella lobby principale. Gli ambienti riflettono un’attenzione particolare alla simbologia e alla funzionalità. Questo approccio non solo arricchisce l’esperienza visiva degli ospiti, ma celebra la ricca eredità culturale di un popolo fiero e resiliente, e l’importanza degli elementi naturali nella creazione di ricordi indimenticabili.
