Chef

Mauro Colagreco: "Ho la sala piena, ma faccio sentire speciale ogni tavolo: l’ospite è sacro”

di:
Asia Torreggianti
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copertina Mauro Colagreco 2024 09 16 10 57 42

Mauro Colagreco ha fatto ritorno a Buenos Aires poco tempo fa, in occasione del Prix Baron B - Édition Cuisine. Durante l’evento e nel corso della premiazione Infobae ne ha approfittato per conoscerlo meglio. Lo chef ha condiviso il suo percorso, i segreti dietro il grande successo del Mirazur, e di come l’Argentina, di cui è originario, influenzi tutt’ora il suo approccio alla cucina. 

Foto in copertina: Ophélie Collignon 


La notizia 

Mauro Colagreco non necessita di presentazioni: parliamo di uno degli chef più premiati al mondo, tant’è che nel corso della sua straordinaria carriera si è guadagnato ben sei stelle Michelin. Di recente ha fatto ritorno nella vibrante e colorata Buenos Aires, sua amata terra natia, per partecipare nuovamente come giudice al Prix Baron B - Édition Cuisine. Durante l’evento Infobae ha avuto l’occasione d’intervistarlo e di cogliere al meglio la sua filosofia, più che mai calzante rispetto all’impatto globale dell’alta cucina contemporanea.

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@Philip Ducap

Per me mangiare è un atto sacro, attraverso il quale si può creare un legame imprescindibile con la natura. Ho capito fin da subito come l’arte culinaria potesse rivoluzionare le nostre abitudini; inoltre, lavorando a stretto contatto con i locals, è possibile sviluppare economicamente e socialmente il territorio. Darsi da fare in questo settore non coinvolge solo i piccoli agricoltori e gli allevatori, ma anche artisti e artigiani” afferma Colagreco. Del resto, questo è un mestiere, che se fatto bene, ci permette di stare a stretto contatto con le persone e con le risorse che ci regala il suolo, dunque le soddisfazioni non mancano mai. La sostenibilità e il rispetto per il pianeta sono due temi che tengo a cuore e per cui mi batto nel quotidiano!”. 

PORTRAIT MAURO COLAGRECO Sanctuaire Matteo Carassale PS
@Matteo Carassale 

A tal proposito, è di rilevante importanza sottolineare che il celebre locale di Mentone, è entrato a far parte della comunità B Corp - acronimo di “Benefit for all CORPorations” - ottenendo l’omonimo marchio, il primo a ricevere questa certificazione a livello internazionale. Unendosi a questa grande comunità di circa 8900 aziende, ha dimostrato, attraverso azioni concrete, responsabilità verso l’ecosistema e trasparenza. “Ci impegniamo a conservare la diversità biologica, un'economia alimentare circolare, e promuoviamo il patrimonio educativo, tutelando gli interessi di chi vive nel presente e di chi arriverà in futuro”.

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@Matteo Carassale
Restaurant Mirazur PS
 

Restando in tema di generazioni, racconta ancora lo chef ad Infobae: “Oggi andare al ristorante non è più considerato un evento raro, all’epoca i miei nonni uscivano poco. Adesso chi vive in città e ha un tenore di vita medio va anche 7 giorni su 7, oppure ordina cibo a domicilio. Non si tratta più di soddisfare un bisogno primario, quello di nutrirsi, ma di vivere un’esperienza completa, che coinvolga positivamente tutti e cinque i sensi. Quante cose sono cambiate nel giro di qualche anno!”. E continua: La gastronomia è un atto d'amore: è l'atto di accogliere qualcuno, cucinare per lui e cercare di farlo divagare per il tempo del pasto. È un modo per dimostrare affetto, amare l’altro e sentirsi a propria volta amati. Questa è la cosa più importante, quando si sceglie di praticare il mestiere. Anche se sono passati 18 anni dall’apertura del Mirazur ed oggi abbiamo tantissimi clienti da mezzogiorno a fine serata, ogni tavolo è considerato un mondo a parte e servito come tale. Cuciniamo per quella specifica persona, non cuciniamo per la massa indistinta. Gli ospiti sono persone uniche per noi”.

PORTRAIT MAURO COLAGRECO kitchen 4C V Matteo Carassale PS
@Matteo Carassale 

In quest’edizione del concorso spiccano in prima linea il progetto “Margay Reserva Natural & Lodge Regenerative Kitchen Experience” e lo chef Gunther Moros. “Io e gli altri professionisti non abbiamo premiato solo la sua tenacia, ma il fatto che ci abbia presentato una proposta volta a valorizzare culturalmente e geograficamente il paese attraverso un approccio avanguardistico radicato nella tradizione. Ciò che sta giovando al settore è la capacità di riuscire ad adattarsi a condizioni diverse, a volte difficili, dettate dalla posizione, dal clima o dalla lontananza. Alle prossime generazioni consiglio di non avere paura e di rischiare. la chiave è trovare un equilibrio generale, come in tutte le cose, solo così i commensali potranno sentirsi parte di uno schema più grande ed entrare nel vivo della sfida!”.

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