“Il servizio incide enormemente sull’esperienza del cliente, ma troppo spesso è freddo e distaccato. Io credo che si possa essere eleganti mantenendo una certa ironia e una personalità forte”. Eleonora Riso va oltre la cucina e traccia l’identikit della sala ideale.
Foto di copertina: @FB Cibreo Firenze
La Chef
A Firenze, fra i mercati e le botteghe cittadine, potrebbe capitare di incrociare una figura che non passa inosservata: capelli corti, occhi che brillano e una pelle decorata da tatuaggi ironici e disegnati da sé. Lei è Eleonora Riso, la chef livornese che ha conquistato il pubblico durante la tredicesima edizione di MasterChef Italia. Non solo per il suo estro in cucina, ma anche per una personalità esuberante che è rimasta inalterata anche sotto le luci della ribalta. Il suo menu degustazione, che ha mescolato sapientemente influenze giapponesi, ha infiammato i palati dei giudici e le ha regalato il titolo di vincitrice. Ma chi è davvero Eleonora Riso al di fuori del piccolo schermo?
Nonostante il successo ottenuto, Eleonora racconta che la sua avventura a MasterChef è iniziata quasi per gioco. “Mi sono iscritta a settembre 2022, senza grandi aspettative”, dice ridendo a FUL Magazine. “Chiedevano delle foto di piatti, ma nella mia galleria c’erano solo immagini di cibo già mezzo mangiato che mandavo ai miei genitori!”. Alla fine, inviò ciò che aveva: una preparazione giapponese essiccata e delle pagnotte cotte nel forno a legna, accompagnate da un breve video. E il resto, come si suol dire, è storia. I suoi amici, che la conoscono da prima che diventasse un volto noto, raccontano con affetto di una Eleonora sempre fuori dagli schemi: tagli di capelli folli, scommesse improbabili, una passione sfrenata per i legumi e il biliardino, e tattoo fatti nelle occasioni più bizzarre.
“È sempre stata una diva”, scherzano. Eppure, la sua personalità irriverente si accompagna a una visione ben precisa del mondo della ristorazione, in particolare del servizio in sala, che lei ritiene spesso sottovalutato. "Il cameriere è una figura fondamentale", afferma convinta. “In cucina gli chef sono delle star, ma manca un esempio di cameriere brillante e appassionato. Il servizio incide enormemente sull’esperienza del cliente, ma troppo spesso è freddo e distaccato. Io credo che si possa essere eleganti mantenendo una certa ironia e una personalità forte. Ad esempio, non ti porterò mai l’olio sul prosciutto, e la ribollita? Si mangia rigorosamente con la forchetta!”.
Eleonora è una chef che non si limita a comporre piatti, ma li costruisce con un senso, un filo conduttore che ne guida la preparazione e la presentazione. Forse, questa consapevolezza deriva proprio dai suoi anni di esperienza come cameriera. “La mia forza, rispetto ad altri, è che ogni piatto ha una storia da raccontare. Quando portavo i piatti ai tavoli, mi piaceva spiegarli ai clienti perché avevano un senso. E se sai che stai presentando qualcosa di significativo, in cucina parti già con le idee chiare”.