Il ristorante si rifiuta di cedere a un meschino ricatto, proveniente da un numero con prefisso internazionale del Bangladesh. Ma ecco arrivare le prime recensioni negative su Google e Tripadvisor.
In copertina una foto dello chef Andy Sheridan
La notizia
“Dateci 2000 sterline, altrimenti vi colpiremo a suon di recensioni negative su Google e Tripadvisor”. Questa l’intimazione ricevuta dal ristoratore Sam Morgan e lo chef Andy Sheridan, a dimostrare che la problematica delle fake reviews sulle piattaforme online sembra non conoscere battute d’arresto. Ai criminali è bastato un messaggio indirizzato a un numero del servizio clienti di alcuni esercizi commerciali del Mr. Morgan's Open Restaurant Group per richiedere 2000 sterline ai malcapitati, proprietari di una serie di ristoranti nel Regno Unito.
I protagonisti dell’incresciosa vicenda, contrariamente a quanto richiesto dai malavitosi, non si sono arresi, decidendo di ribellarsi, sperando così di sensibilizzare l'opinione pubblica e di spingere le grandi piattaforme online a prendere provvedimenti contro le recensioni false e ingannevoli. “Il motivo per cui ho voluto sollevare la polemica è semplice, bisogna che anche i colleghi si possano tutelare; spero di aver incoraggiato un gran numero di persone a non sottomettersi a questi delinquenti” afferma Morgan, come riportato dal The Indipendent. E continua “Le recensioni rivestono un'importanza cruciale per il successo aziendale; pertanto, qualsiasi minaccia alle piattaforme di recensioni online costituisce una preoccupazione significativa, non solo per i proprietari, ma anche per i dipendenti.”
L’imprenditore ha da subito desistito dall’intimidazione, negando di effettuare il versamento sul conto bancario indicato dai malfattori, i quali qualche giorno dopo non hanno avuto scrupoli a mantenere la parola data: “se non pagate riceverete mille recensioni a una stella”. Ed ecco arrivare le prime valutazioni negative sul gastro-pub The Bracebridge sito nei pressi di Birmingham: “Questo ristorante è solo una truffa. State attenti”, si leggeva. Compreso che non si trattava di uno scherzo, i due soci decidono repentinamente di comunicare con gli sconosciuti dall’altra parte dello schermo, chiedendo loro di eliminare ciò che era stato pubblicato per vendetta. Purtroppo, la sollecitazione non ha avuto esito positivo, tutt’altro, tant’è che l’importo è salito a ben 2500 sterline. "Se non lo fate aumenteremo la quota, giorno per giorno”.
A quel punto non c’era altro da fare, se non mettersi in contatto con Google e Tripadvisor e segnalare il problema. Prima che il post venisse rimosso dai tecnici del sito ci sono voluti sei giorni, inoltre Morgan ha esplicitato di aver sporto denuncia prima che la bufala circolasse in rete. Oltretutto il primo collegamento, avvenuto tramite chatbot e guide self-help, non ha agevolato il corretto svolgimento della procedura. Entrambi i sistemi hanno dichiarato di aver agito contro i fraudolenti sfruttando alla massima potenza i loro strumenti di controllo, nonostante il Signor Morgan ribadisca il contrario: “sono stati troppo lenti a gestire la questione, entrambi stanno consentendo ai criminali di utilizzare le loro risorse come arma per estorcere denaro ad aziende diligenti come la nostra”. Di tutta risposta le due società tecnologiche invitano utenti ed esercenti a segnalare qualsiasi attività sospetta e smentiscono le critiche mosse contro di loro. La multinazionale americana si difende: “Le nostre policy asseriscono chiaramente che le recensioni debbano basarsi su esperienze e informazioni reali. Abbiamo esaminato questo caso e stiamo rimuovendo i contenuti che violano le nostre normative vigenti”.
Il portale statunitense dedito ad alberghi, ristoranti, B&B, invece, sostiene di mettercela tutta per impedire che abbiano luogo spiacevoli incidenti, dapprima sottoponendo quotidianamente verifiche da parte dell’intelligenza artificiale, e se necessario anche da una squadra preparata ad ogni evenienza. Un delegato ha aggiunto: “Se una recensione dovesse passare inosservata, la nostra community, compresi i titolari di attività commerciali, può segnalarla, in modo che possa essere inoltrata al nostro team per un'analisi più approfondita. Accusare Tripadvisor di consentire ai criminali di utilizzare la sua piattaforma come mezzo per generare recensioni false è ridicolo. Le nostre politiche interne sono estremamente solide, consone a salvaguardare le svariate attività elencate sulla nostra applicazione da pressioni e comportamenti pericolosi. Si trattava di un singolo caso, che è stato prontamente gestito dal nostro team di fiducia e sicurezza, dopo aver ricevuto la prova dal proprietario dell'attività della sua dubbia provenienza”.