Un nuovo locale, stavolta incentrato sulla carne, dove le proposte a base vegetale rimangono ma non si prendono tutta la scena: il dietrofront di John Fraser, che ha cambiato anche target.
La notizia
Passare dalle stelle alle stalle in questo caso ha un significato del tutto diverso: John Fraser era noto per aver ottenuto un macaron nel suo precedente ristorante, il Nix a New York (chiuso nel 2020, durante la pandemia, e mai riaperto) complice una proposta gourmet 100% vegetariana. Ora, però, inaugura un nuovo locale che prende spunto dalle più classiche steakhouse di Boston, con tomahawk al sangue e altre delizie “da carnivori”, come riporta Eater.
Parliamo del Vermilion Club, un ristorante da 120 posti che ha aperto le sue porte l'11 giugno, all'interno del Winthrop Center, il grattacielo da miliardi di dollari situato al 115 di Federal Street. Mentre The Lineup, altra sua insegna ubicata sempre nel noto edificio, si rivolge principalmente ai lavoratori degli uffici per la pausa pranzo, il Vermilion Club punta su un'atmosfera più sofisticata per la cena, sperando di attirare clienti in cerca di un posto dove gustare una bistecca con patatine durante la settimana o celebrare occasioni speciali nel weekend.
Il menu spazia dai classici della steakhouse come filet mignon, tomahawk frollato “dry” e prime rib speziato, fino a reinterpretazioni più giocose, come un tortino di foie gras alla Boston cream e una tartare declinata in tre varianti: tonno, pomodoro e un controfiletto “alla Bourdain”, preparato con cognac in omaggio al compianto cuoco Anthony Bourdain. I commensali possono scegliere di accostarvi crostini di baguette, insalata, panini hawaiani con burro all’ananas o patatine fritte. Fraser -questo va detto- metterà in risalto anche gli ortaggi nel menu, con piatti come carpaccio di cardoncelli, gnocchi di cipolla alla francese e una sontuosa tarte tatin di cavolfiore.
Non si tratta, dunque, di una proposta totalmente “in conflitto” col precedente format 100% green, per quanto quest’ultima insegna valorizzi in primis la proteina animale. In carta anche la tartare di pomodoro, dove i pomodori semidry vengono mescolati con olive essiccate e capperi e adagiati su una sala aioli a base di pomodoro. "Stiamo cercando di replicare, in tal modo, l'umami di una tartare di manzo," dice Fraser, "in cui però prevalgano la leggerezza e la succosità del pomodoro". Il Vermilion Club presenta anche un ricco parterre di crudi che include cocktail di aragosta fredda, calamari fritti al latticello e una sontuosa selezione di frutti di mare. Il dessert non è da meno, con prelibatezze come una torta di pasta sfoglia caramellata con mascarpone alle mandorle e mirtilli, decorata con petali di fiori edibili.
Amy Racine, direttrice delle bevande e partner del gruppo, propone quasi 70 drink presentati in un menu "che ricorda un libro di cucina di Betty Crocker," afferma Fraser, con sezioni divise per tipo di distillati. Il bar stesso è decorato con una scultura di vetro gigantesca di Dale Chihuly, ispirata ai motivi floreali, che rimanda subito all’idea di lusso. Fraser riconosce che le steakhouse sono una tipologia di locale relativamente nuovo per lui, ma ritiene questa sfida nelle sue corde. "Il nostro approccio ai vegetali e alla cucina vegetariana è sempre stato quello di fornire diverse opzioni: non siamo tipi da cartelli di protesta e vernice rossa," afferma, giustificando in qualche modo il concept. "La nostra idea è sempre stata questa: ‘E se provassi la tartare di pomodoro invece della tartare di manzo stasera?’ Lo troviamo altrettanto delizioso." Saranno i clienti a scegliere ciò che preferiscono!
