Il progetto, nato quasi per caso nel 2020, oggi conta 4 insegne in altrettanti quartieri di Roma, con la prospettiva di aprire anche a Milano.
La storia
Considerata una delle pizzerie romane migliori della Capitale, l’Elementare ha costruito il suo successo in soli 4 anni. Dietro a questo progetto ci sono Mirko Rizzo – uno dei primi pizzaioli romani a portare il concetto di pizzeria a taglio di qualità in periferia, con il suo Pommidoro a Centocelle –, Matteo Cipelletti, Federico Feliziani e Lino Alessandro Lucarelli.
“Incredibile come siano trascorsi così velocemente e intensamente questi anni – commenta il giovane imprenditore Feliziani –. Quando abbiamo ricevuto la proposta di occuparci del corner pizza al Parco Appio, con Mirko Rizzo abbiamo deciso di accettare, certi che sarebbe stata un’esperienza che sarebbe durata giusto il tempo di un’estate”.
Invece da quell’estate del 2020, dopo il momentaneo cadere delle misure restrittive del Covid, l’Elementare ha acquisito la fama di cui gode oggi, una pizza tonda, bassa e romana, che punta tutto sulla semplicità. “Il significato di Elementare non nasce intenso in quanto scuola, ma come un invito a goderti una proposta lievitata semplice ma efficace”, commenta Rizzo, che insieme a Lino Alessandro Lucarelli cura la proposta culinaria dei 4 store di Roma. “Era l’ultima sera, l’ennesima in cui sfornammo oltre 500 pizze. Stanchi da morire ma felicissimi del risultato – continua Mirko – con Federico ci guardiamo e lui mi dice … Certo, un grande successo come questo sarebbe da stupidi non averlo tutto l’anno!”.
Cosi i due colgono l’occasione di aprire la pizzeria con una sede permanente a Trastevere nel 2020, un bis che verrà eguagliato con l’inaugurazione del punto vendita a Tuscolano nel settembre 2023 e il recentissimo Elementare a Testaccio. “Abbiamo scelto Testaccio perché avevamo bisogno di aprire una nuova pizzeria che non fosse troppo distante dalla prima. Il motivo? A Trastevere dal venerdì alla domenica rifiutiamo tantissime prenotazioni al giorno. Adesso invece, con la sede di Testaccio possiamo dirottarle qui.”
Le pizze
Mirko Rizzo insieme al suo braccio destro Lucarelli hanno studiato un impasto diretto con lievito di birra, maturazione tra le 24 e le 36 ore un’idratazione al 60%, non altissima ma sufficiente per l’effetto “scrocchiarello” tipico del disco lievitato romano. “Alla fine le pizze più semplici sono quelle che hanno maggior successo”, confessa Rizzo, che ha pensato un menu (uguale in tutti e 4 i locali) diviso in “pizze iconiche”, “speciali”, “cor sugo” e “senza sugo”.
“Mi ricordo che quando ero piccolo una pizza speciale era bufala e bresaola, io l’ho messa in carta quasi per gioco e non l’ho più potuta levare. Stesso discorso per la Datte Foco, la nostra diavola, e per la Saltimbocca alla Romana, le nostre pizze della sezione iconiche”, continua il pizzaiolo dell’Elementare, che invece, nella categoria delle “speciali”, alterna diverse tipologie di gusti ogni tre mesi, nel consueto cambio menu. Tra queste la pizza Agnello e Carciofi – disponibile nel periodo primaverile – con fiordilatte, polpette di agnello, carciofi fritti, crema cacio e ovo, pecorino e mentuccia è decisamente golosa e racchiude tanti simboli della tradizione culinaria romana.
Se invece si ha voglia di “un’iconica”, la Marinara Doppia passata di datterino giallo, pomodoro pachino gialli arrostiti, alici di cetara, basilico, origano bianco di Sicilia, olio all’aglio, prezzemolo e peperoncino è una certezza di leggerezza e bontà.
Anche i fritti – divisi in classici e iconici – si distinguono per farciture avvincenti e panature super croccanti, dal Supplì al telefono con pomodoro, riso, fiordilatte, grana e basilico al Tonnarello cacio e pepe; ma nella sua semplicità è buonissima anche la versione Spaghetto Ajo e ojo con peperoncino e prezzemolo. Da provare tra “gli stagionali” Bomba Anarchica, supplì ripieno di tubetti rigati, zucca, salvia, guanciale e caciocavallo affumicato.
“Siamo un’attività in crescita, abbiamo tantissime richieste ma vogliamo essere selettivi, perché la qualità del lievitato e della materia prima deve essere sempre alta“, chiosa Mirko Rizzo, che alla nostra domanda di un ampliamento fuori i confini di Roma ci risponde: “Su Milano stiamo per concludere un accordo, perché tra i nostri obiettivi c’è quello di portare la nostra filosofia di pizza anche in una città dove un prodotto come il nostro non esiste”.
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