Il coraggio non manca a Mariya Russell, che dopo avere conquistato la prima stella Michelin assegnata a una donna nera si è trasferita con il marito cuoco alle Hawaii per aprire ristoranti pop-up. Nel frattempo, riflette sullo stigma razziale nel settore dell’ospitalità.
L'intervista
In una gastronomia sempre più politicamente corretta, Mariya Russell è due volte minoranza: perché donna e perché nera. Ha fatto quindi scalpore, nel 2020, la stella che ha conquistato al ristorante Kikko di Chicago, prima cuoca afroamericana di sempre, con una proposta sofisticata e personale di cucina giapponese. Un successo tutt’altro che scontato, in un paese dove le sue pari faticano a farsi attenzionare dagli addetti ai lavori. Tanto che tracciando un paragone con l’elezione di Katanji Brown Jackson alla Corte Suprema, Mariya ha dichiarato: “Penso che se la razza non fosse un costrutto sociale così complesso, entrambi questi momenti avrebbero potuto aver luogo molto tempo fa. D’altra parte, c'è ancora uno stigma contro i neri che vogliono farsi strada in questo settore”.“Gli schiavi lavoravano cucinavano duramente per i padroni delle piantagioni, quindi posso capire che ci sia chi non voglia farlo. È un lavoro duro, intenso. E non fa per tutti. Ma è qualcosa che amo e in cui sono brava, ed è qualcosa che apprezzo per la cultura e l’amore della comunità che crea”. Il 2020 tuttavia non è stato un anno qualsiasi: la fama di Maryia cominciava a decollare, quando il virus ha fatto irruzione nelle nostre vite. Dopo qualche settimana di confinamento, eccola preparare le valigie con il marito Garrett, cuoco per lo stesso gruppo, e partire per un viaggio attraverso il paese, destinazione Honolulu, già meta della luna di miele, alla ricerca di una migliore qualità della vita. Cosicché Kikko è ancora chiuso.
In questa nuova, rilassata atmosfera, fra una lezione di yoga e un tuffo in mare, i due hanno messo a fuoco i loro nuovi progetti culinari, compresi gli eventi privati e i video per i social, soprattutto Youtube, dove hanno caricato una serie di materiali volti a “creare uno spazio di amore, comunità ed educazione alimentare”. Si tratta di lezioni lunghe circa 20 minuti, incentrate sul taglio della carne come sui diversi tipi di coltello. “Sono entusiasta di poter condividere le mie conoscenze con la gente. Penso che questo aiuterà le persone ad alimentare se stesse o a preparare pasti per le proprie famiglie in modo appropriato. Se non hai qualcuno che ti insegni o un luogo dove imparare, voglio esserci io per te”.
Ma non basta. La coppia ha anche pianificato una serie di ristoranti pop-up per l’estate e oltre, dove mettere a confronto due diversi stili di cucina, quello di lei, più fine dining, e quello di lui, più rustico. “È importante avere questo tipo di dinamica con il proprio partner, essere capaci di andare avanti e indietro con le idee, restando sulla stessa pagina. Per noi è una vita fantastica”.
Fonte: Esquire
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Foto: Crediti Kikko