Un “caso controverso” che scuote il web: la chef difende la sua scelta di imporre una penale causa no show, ma il cliente assentatosi per malattia non ci sta. Il risultato? Una valanga di recensioni al vetriolo.
Foto di copertina: @Chris Christo, MediaNews Group-Boston Herald via Getty Images
La notizia
Nel mondo frenetico della ristorazione, talvolta basta una piccola scintilla per scatenare un incendio. Questo è esattamente ciò che è accaduto a Jen Royle, la proprietaria del ristorante TABLE di Boston, che è recentemente finita nell'occhio del ciclone mediatico a causa di una controversia su una penale da $250 (quasi 230 euro) per chi lascia il tavolo vuoto.
La vicenda, racconta il Daily Mail, ha inizio con una prenotazione per una cena di sette portate al TABLE, un ristorante rinomato per offrire piatti sofisticati in una sala, però, con soli 32 posti. Trevor Chauvin-DeCaro, il cliente coinvolto, aveva pianificato di recarsi a Boston per un concerto di Madonna, ma un'imprevista visita al pronto soccorso ha mandato all'aria i suoi piani. Nonostante avesse comunicato il tutto al ristorante, la prenotazione è stata cancellata fuori il tempo massimo di 48 ore, attivando così la famigerata penale di cancellazione.
Non volendo pagare la tassa, Chauvin-DeCaro ha contestato l'addebito tramite la sua carta di credito. Royle, indignata, ha deciso di contattarlo direttamente su Instagram, accusandolo di mancanza di rispetto verso il suo ristorante e il suo staff. Chauvin-DeCaro ha poi condiviso gli screenshot del loro scambio su X (Twitter), facendo rapidamente diventare virale la questione. La disputa ha scatenato una valanga di recensioni negative e persino minacce di morte rivolte a Royle, costringendola a chiudere temporaneamente i profili social del ristorante. In una dichiarazione, ha espresso rimpianto per aver contattato privatamente Chauvin-DeCaro, ma ha ribadito la necessità di difendere le politiche del suo ristorante, sottolineando come le dispute sui pagamenti siano estremamente dannose per le piccole imprese.
Il legale di Royle, Michael Ford, ha spiegato che la chiusura temporanea sui social è stata una misura di sicurezza dovuta alle minacce ricevute. Ha inoltre evidenziato come Royle, in quanto imprenditrice donna, affronti sfide particolari nel gestire la sua attività. Chauvin-DeCaro, da parte sua, ha condannato le minacce e gli insulti ricevuti da entrambi, esprimendo sorpresa per l'intensità delle reazioni.
La vicenda di Jen Royle e TABLE è un promemoria di quanto sia fragile l'equilibrio tra proteggere gli interessi di un'impresa e mantenere una buona relazione con i clienti. Mentre Royle rimane ferma nelle sue posizioni, è chiaro che il dialogo aperto e il rispetto reciproco sono essenziali, soprattutto in un settore che fa del benessere e del gustarsi la vita, la propria ragione di essere.