Fuori dal mondo, a due passi dal mare, Santa Lucia Maccarese è la residenza agricola in cui rilassarsi a ritmo di design e territorio. Un luogo in cui l’agricoltura diventa arte e l’arte agricoltura.
Agriturismo Santa Lucia Maccarese
La storia
Suoni di campagna. Cicale, sassolini schiacciati dalla pressione delle macchine che li calpestano con energia. Profumo di erba appena tagliata. Agli estremi opposti il mare e la campagna, separati da una lingua di terra che vede volare e atterrare decine e decine di aerei. Siamo al Santa Lucia Maccarese, una residenza agricola con ristorante, un luogo a tratti utopico ed esotico in cui d’altra parte si respira un’aria occitana al 100%.
Bastano pochi passi su via della Luna, tra quelle tipiche “case rosse” che hanno reso famosa Maccarese, all’ombra dei maestosi e potenti platani di giorno o alla luce della bianca Luna di notte per dare inizio a un’esperienza indimenticabile.
Un’impresa in cui design e natura dialogano in armonia legati da una filosofia che mette il relax al primo posto con l’aggiunta di una ristorazione semi - autosufficiente, curata nei minimi dettagli da Raffaello Coletta, mente vulcanica dietro tutto il progetto.
“Santa Lucia sceglie la bellezza come espressione di equilibrio ed armonia: è un luogo che vuole essere fuori dal mondo, che vuole trascinarci lontano dalla frenesia del quotidiano, per riscoprire i ritmi lenti e spontanei della natura, per riconnetterci con noi stessi e con l’ambiente che ci circonda” mi spiega lui stesso, mentre navighiamo tra i filari di pomodori del suo immenso orto.
Il progetto è un ritorno radicale alla terra, fortemente sentito e voluto da Raffaello. Un sistema che regge sull’energia e la creatività di un gruppo di giovanissimi ragazzi e che ad oggi rispecchia fedelmente il sogno di offrire una cucina ed un’ospitalità le cui qualità primarie sono la sincerità e la coerenza, oltre che un serio approccio green caratterizzato da un recupero eseguito secondo i principi della bioarchitettura e l’uso nell’intera struttura di energie rinnovabili.
“Il Santa Lucia vuole essere uno spazio immersivo e avvolgente dove conoscere o riscoprire sapori, odori, rumori. Un luogo dove, attraverso bellezza e autenticità, potersi emozionare” - conclude lui, prima di un brindisi a ritmo di Gin Tonic preparato con un gin distillato con le spezie della tenuta.
Il ristorante
Ristorante e mini-resort, con due piscine e un rigoglioso parco-giardino ricco di erbe aromatiche, piante mediterranee ed esotiche è il Santa Lucia. Un luogo sviluppato attorno ad 8 camere, di cui 3 suites, in cui soggiornare, minimaliste, accoglienti e calde, con sapore e dettagli marocchini che si integrano con i colori e le linee del territorio.
Punto focale del Santa Lucia è il suo ristorante che propone una cucina autentica, naturale e sostenibile, legata ai prodotti del territorio e in particolar modo a quelli del grande orto biologico, fiore all’occhiello dell’azienda agricola.
Il Ristorante spazia in vari ambienti, dalla sala interna al grande soppalco, fino ai due dehors, ognuno con le sue peculiarità: da una parte la vista è sulla grande piscina di acqua salata, dall’altra è sul verde e sulla seconda piscina, dove gli odori e i profumi delle piante mediterranee si fondono con la brezza del mare. Esclusività e inclusività, convivialità e intimità: da un lato il tavolo sociale per regalare momenti di condivisione, dall’altro gli eleganti bracieri interrati circondati da comode sedute e un’infinità di erbe aromatiche, con la possibilità di organizzare piccole cene private intorno al fuoco.
Non manca l’occasione per ricche e assortite colazioni, dolci o salate, disponibili anche per gli esterni, e aperitivi a ritmo di cocktail eseguiti a mestiere e cicchetti del territorio, quali focacce con salumi locali e pallotte cacio e ova colorate alle erbe di campo. Non a caso, la proposta gastronomica ha un legame profondo con il territorio e si contraddistingue per i prodotti dell’orto e delle materie prime del luogo, selezionate attraverso un’attenta ricerca dei produttori locali, scelti per qualità ed etica, in modo di creare una rete virtuosa.
Pasta, pane e lievitati sono fatti in casa, si utilizzano uova biologiche, grano Senatore Cappelli e farine multicereali di farro e segale, le carni sono selezionate dalla cooperativa limitrofa Testa di Lepre, i formaggi e i salumi provengono dalla Tuscia. L’Olio extravergine d’oliva biologico è autoprodotto così come il miele.
Genuinità e tradizione rese attuali da tecniche contemporanee e precise, cotture e marinature che hanno lo scopo di esaltare al meglio ogni prodotto: questo ritrovate nel menu e nei piatti del Santa Lucia, raccontati con carisma e passione da uno staff frizzante di giovani professionisti.
Largo spazio è dato alle proposte vegetariane e vegane, dall’antipasto al secondo, dal “Vassoio del nostro orto” al “Fritto dell’orto”, fino ad arrivare al Risotto con pesto di fiori di zucchina, ricotta stagionata e pomodorino semi - dry ed il misto di tuberi croccanti con crema di patate dolci e maionese senapata.
Due degustazioni disponibili, a 5 e 7 portate, rispettivamente a 50 e 65 euro a cui si aggiungono la degustazione dell’orto in 5 portate a 45 euro e la cena per 2 al braciere in 7 portate a 80 euro a persona.
Infine, uno spazio di rilievo è riservato al vino. La carta spazia tra proposte di ogni regione ma un focus specifico è dedicato al Lazio, con una ricerca importante sulle etichette del territorio e il progetto di rendere la cantina del Santa Lucia un luogo dove trovare una selezione profonda e variegata dei vini del Lazio da un lato ma anche un luogo dove parlare di vino, dove far dialogare le bottiglie e i produttori attraverso cene ed eventi a tema.
I piatti
Strappa un sorriso il benvenuto. La ricostruzione di un pomodoro, sferico, rosso, lucido dove una pellicola di gelatina di succo di pomodoro nasconde un involucro avvolgente di mascarpone, pistacchio e zeste di limone. Un one shot agricolo e contemporaneo, perfetto riflesso del luogo in cui ci troviamo.
Si prosegue con una degustazione di tartare e crudi di carne, dalla qualità indiscutibile. C’è il Carpaccio di manzo con maionese alle erbe di campo e ricotta infornata, goloso, sapido e fresco al contempo dove la vera rivelazione è la maionese profumata con maggiorana e mentuccia. Non da meno la Tartare con tartufo nero estivo e pecorino.
Tra gli antipasti caldi una sicurezza è il Tuorlo d’uovo pochè panato nel panko e fritto con acqua di stracciatella e perlage di tartufo nero. Fondente, sapido ma non stucchevole, è il giusto compromesso tra sostanza e freschezza estiva. Tra i primi, il Bottoncino fatto in casa ripieno di mascarpone con asparagi e nocciole è una piacevolissima pugnalata al petto di gusto e territorio. Il ripieno esplode in bocca, smosso dalle tinte croccanti delle nocciole e più vegetali dei fiori di zucca. Insoliti da trovare al ristorante, e qui preparati a mestiere, gli Gnocchi di melanzane con stracciatella, pomodorini confit, basilico e pinoli: l’orto al servizio della cucina.
I secondi spaziano dall’imperdibile cavallo di battaglia, il Pollo alla diavola marinato allo Sryracha accompagnato dalle patate al forno più croccanti e gustose del litorale laziale al Piccione friggitelli e ciliegie, passando per il Rollè di coniglio, scarola e il suo fondo e la Selezione Tomahawk. Piatti che non lesinano in quantità, dalle porzioni da agriturismo, ma con l’occhio critico verso tecnica e presentazione. Il piccione è ineccepibile nella cottura, tanto del petto scottato quanto della coscia fritta.
Tutti i dolci sono fatti in casa, degni di nota il classico Tiramisù e Albicocca e Mandorla, un gioco di equilibri tra la dolcezza del frutto e la grassezza della mandorla implementata dalla ricchezza del cioccolato bianco.
Indirizzo
Santa Lucia Maccarese
Via della Luna (00054 Fregene RM)
Tel. 06 8540230
santaluciamaccarese@gmail.com
Sito web