Luci e ombre per Gordon Ramsay, che nonostante l’inflazione e gli scioperi continua ad aprire nuovi locali e ristrutturare quelli vecchi. “Credo sinceramente che il settore non sia mai stato così eccitante”, ha dichiarato.
La notizia
Gordon Ramsay è uno dei cuochi più famosi del mondo. Non solo perché in quarant’anni di carriera ha raccolto 17 stelle Michelin, perdendone qualcuna per strada (per esempio Amaryllis a Glasgow e Maze a Londra), e aperto 60 locali, chiudendone 23; ma anche per le trasmissioni televisive dove ha imposto il suo temperamento sanguigno, da Hell’s Kitchen a Masterchef, fino a Cucina con Ramsay, Hotel da Incubo e Behind Bars. Nell’agosto 2020, in piena era pandemica, dichiarava a sorpresa l’intenzione di aprire molti nuovi locali, andando in piena controtendenza. Ma le cose non sembrano aver preso la piega giusta per lui, come riferisce Yahoo.
Le revisioni contabili del suo impero gastronomico in UK, che comprende il flagship restaurant eponimo a tre stelle Michelin, le catene Street Pizza e Street Burger, parlano infatti di perdite triplicate, che sono arrivate alla cifra di 3,4 milioni di sterline l’anno, equivalenti a quasi 4 milioni di euro sul dato di agosto 2023.
Lo chef ha risposto che i suoi ristoranti stanno ancora combattendo per restare a galla, a causa della spinta inflazionistica, che erode i già scarsi margini di profitto del settore: “La situazione è sfidante, per via dei costi crescenti degli affitti e delle materie prime e per gli scioperi a catena. È una guerra”, ha dichiarato a The Guardian. Le entrate sono tuttavia cresciute del 21%, fino a 95,6 milioni di sterline, e i profitti lordi fino a 47,4 milioni.
Sui dati avrebbero pesato le numerose nuove aperture (in tutto cinque locali, alcuni appartenenti alle catene succitate) e la ristrutturazione del gastropub The Narrow a Limehouse, che è rimasto chiuso per tre mesi; nonché in piccola parte l’occupazione da parte di un gruppo di squatter di un locale londinese, contro la gentryfication dell’area, che ne ha pregiudicato la vendita. Di conseguenza il personale è cresciuto di 290 unità, che hanno pesato per la spesa extra di 6,1 milioni di sterline, compensando il taglio di 300 collaboratori durante la pandemia. I dati andrebbero quindi ampiamente relativizzati, considerando anche le entrate extra dovute alle trasmissioni televisive, che solo nel 2020 hanno fruttato al grande chef 150 milioni di sterline.
Ramsay ostenta ottimismo: dall’apertura del suo primo ristorante, ventisei anni orsono, non avrebbe mai visto in giro così tanta passione e vivacità. “La gente vuole ancora uscire, condividere il pane e divertirsi in compagnia. Abbiamo ancora qualcosa di meraviglioso da festeggiare e credo sinceramente che il settore non sia mai stato così eccitante”. Nonostante il suo nome non figuri più nella lista degli uomini più ricchi di Londra, probabilmente in seguito al trasferimento negli Stati Uniti, il suo considerevole patrimonio è di fatto oggi stimato a 220 milioni di sterline.