Cambiare vita per aprire una pizzeria in Costarica e trovare la felicità: l’incredibile storia di Sebastian Gallucci e della moglie Michelle, che hanno portato la giungla su 50 Top Pizza. “Stiamo creando qualcosa di magico, qui chiunque è il benvenuto”.
La storia
È una storia incredibile, quella di Sebastian Gallucci, cittadino canadese di origini italoargentine, che ha trovato la fortuna e il successo in Costarica dopo la batosta del covid. Lo abbiamo raggiunto per ripercorrere un sogno diventato realtà.
Sebastian, raccontaci la tua storia.
La mia era una bella famiglia affettuosa, di origini italoargentine, dove tutto era questione di cibo, passione e amore. Sono cresciuto guardando mia nonna preparare piatti italiani e ne sono rimasto per sempre irretito. Mio padre, quando ero bambino, ha mandato avanti diversi ristoranti e mi ha sempre coinvolto. Adoravo stare con lui, apprendere i diversi tipi di pasta, pizza e la parilla argentina. L’ospitalità è tutto per me e la mia famiglia: ci piace ricevere le persone e prendercene cura. Quindi per me i ristoranti erano un modo grandioso per mostrare amore a chiunque mi fosse vicino.
Abbiamo sempre mangiato piatti stupefacenti, pieni di gusto e di amore. Sebbene non fossimo ricchi, il cibo era la nostra priorità e a casa ce n’era sempre tanto. Quindi nel mio cuore ho sempre saputo che sarei diventato uno chef o un calciatore. A 18 anni mi hanno offerto una borsa di studio per il calcio all’Università del Texas, ma al termine di un anno avevo subito diversi infortuni e ho deciso di tornare a Toronto. Ho lavorato in molti ristoranti, mi piaceva, ma mi sentivo perduto, non sapevo dove andare. Così ho accettato un posto in una grande banca d’affari. L’unica cosa che ho imparato, è quanto odiassi lavorarvi e quanto cannibalizzasse la mia anima e la mia passione per tutto ciò che amavo. Stavo perdendo me stesso, la mia passione per il cibo e la vita in quelle 8 ore al giorno. Dopo 5 interminabili anni ho chiuso.
Non reggevo più, ho visto questo food truck in vendita e ricordo di aver sentito una scintilla di vita, di energia, di amore per ciò che conoscevo e prediligevo. Ricordo che quel giorno ho chiamato mio fratello Gabriel e gli ho chiesto se dovessi comprarlo e lasciare la banca. Lui mi ha risposto: se lo desideri, fallo! Quindi ho comprato l’automezzo e non mi sono più guardato indietro. Ho aperto il primo truck di cucina argentina del Canada e andavamo fortissimo! Ho vinto molti premi, ma dopo circa due anni e mezzo volevo qualcosa di più. Volevo nutrire più gente, quindi ho venduto il truck e aperto il ristorante AMA a Toronto. L’ispirazione erano le mie origini italoargentine. Quindi carne incredibile, frutti di mare, pasta eccetera. È stato epico, un posto incredibile, sempre pieno di amore e di comunità.
Non riuscivo a credere che io e il mio socio Mike avessimo creato qualcosa del genere, ma poi è scoppiato il covid. Siamo rimasti chiusi quasi un anno, con le bollette da pagare. È stato molto stressante e allora la mia bella moglie Michelle mi ha detto: è tempo di trasferirci in Costarica. Abbiamo venduto tutto quello che avevamo a Toronto e non ci siamo più guardati indietro. Abbiamo comprato una tenuta da 17 ettari nella giungla e creato una vera magia. Abbiamo piantato oltre 150 alberi da frutto e siamo autonomi al 100% grazie ai pannelli solari e all’acqua dalla nostra sorgente. Mia moglie, la mia adorabile figlia e io abbiamo deciso di aprire un piccolo bed and breakfast per coprire i costi del trasferimento in un nuovo paese e abbiamo iniziato a preparare cene private con menu da 5-10 portate nella giungla.
Erano al massimo una decina di coperti, mi sono divertito tantissimo e ho conosciuto persone straordinarie, nonostante le difficoltà di lavorare in una piccola cucina. Eravamo sempre impegnati, era così stupefacente, con prodotti freschissimi. Dopo due anni però mi sono detto: ok, è arrivato il momento di mostrare al Costarica lo chef che sono. Quindi abbiamo aperto Sebas a Uvita, un ristorante ispirato dalla passione, dalla conoscenza e dall’amore per tutto ciò che conosco e ho mangiato. Dopo poco più di un anno è stato dichiarato da 50 Top Pizza la migliore pizzeria del Costarica e la 43ma in America Latina, nonché il ristorante più sostenibile del continente. Ma ogni giorno cerchiamo di fare meglio. Il nostro fine è diventare il miglior ristorante del paese e scalare le classifiche.
Come descriveresti la vostra offerta?
Sebas è una tavola farm to fork, senza olio di semi. Cuciniamo su fuoco aperto, facciamo pizze incredibili e paste fatte in casa. Sosteniamo più di dieci fattorie e cinque pescatori locali. Stiamo facendo qualcosa di magico. Tutti i nostri piatti sono ispirati dalle mie origini italoargentine con un twist costaricano.
Qual è il ruolo di tua moglie?
Mia moglie Michelle Dimillo è un’anima bella, che mi ispira ogni giorno. Supporta il mio sogno di chef e mi rende ogni giorno più felice. È la migliore delle madri per nostra figlia. Senza di lei, non sarei l’uomo che sono. Ti amo Michelle.
Perché avete scelto proprio il Costarica?
È stato il Costarica a scegliermi. Mia moglie mi ha detto che un giorno avrei dovuto vederlo, quindi l’ho visitato e mi sono subito innamorato. La vita semplice, l’oceano caldo, il cibo bio, la gente affabile: per tutto questo abbiamo deciso di trasferirci. Inoltre è sempre caldo, un sogno per un canadese. La scena culinaria è vibrante, fresca e bella, in grande crescita di giorno in giorno. Ringrazio la mia fantastica sous-chef Karina Borges, genio della cucina che mi aiuta ogni giorno a spingere per diventare il migliore.
Quali sono gli ingredienti indigeni che usi?
Impieghiamo solo vegetali bio locali. Per esempio facciamo una pizza fantastica con una zucca locale, chiamata “the massi”. Vengono da qui anche la mozzarella di bufala e la burrata. Le erbe sono coltivate da noi. Inoltre produciamo banane, platano, ananas, zenzero, curcuma, spinaci, peperoncini jalapeños, mango e papaia. Ma presto avremo anche avocado, lime, arance, mandarini e guayaba. Il nostro fine è coltivare nel giro di qualche anno tutto quello che serve per il ristorante.
Qual è il tuo cliente tipo?
Si tratta di food lovers che vogliono mangiare cibo fresco e salutare. Abbiamo famiglie, innamorati, pensionati, foodie, blogger e chiunque è il benvenuto! In conclusione vorrei dire a tutti di seguire i propri sogni. Continuate a spingere più che potete, imparate più che potete, mangiate in più ristoranti possibili e viaggiate nel mondo per trovare l’ispirazione!