Richieste specifiche, dai piatti per gli animali domestici alle diete su misura, ma budget praticamente illimitato: una personal chef racconta com’è lavorare per i vip.
Ritratti di Martin Ehleben
La storia
America, la terra delle opportunità dove risplendono le stelle di Hollywood. Ma per tante stelle che brillano, ci sono anche tante ombre. Parliamo ad esempio del regno dei cuochi privati, dove ogni desiderio culinario diventa realtà, anche se a un prezzo che per molti sembra fuori dal mondo. Brooke Baevsky, meglio conosciuta come "Chef Bae", è una giovane chef privata di 29 anni che lavora a Los Angeles, città delle celebrità più ricche e famose del mondo. Qui, tra gli agi e le eccentricità della vita delle star, Brooke prepara pasti esclusivi per i super-ricchi, documentando la sua vita e le sue creazioni sui social media.
Per Brooke il denaro non è una preoccupazione. Essere al servizio delle persone più facoltose significa avere accesso a ogni lusso e prelibatezza immaginabile. Ma come si arriva a questi livelli da chef privati? La sua carriera non è stato un percorso lineare, ma ha preso una piega inaspettata. Dopo aver studiato scienze alimentari, ha iniziato a lavorare nello sviluppo di prodotti alimentari aziendali. La sua passione per l'alimentazione sana l'ha portata ad approfondire la nutrizione olistica e a specializzarsi nella creazione di piani alimentari personalizzati per atleti professionisti e star di Hollywood.
“Ho deciso di non intraprendere la carriera in un ristorante perché non volevo cucinare la stessa cosa ogni giorno e non volevo farmi strada in un locale, con tutti i limiti che questo tipo di carriera comporta”, racconta Chef Bae a Rolling Pin. “A casa dei personaggi noti non devi preoccuparti dei soldi quando fai la spesa: puoi preparare anche dei nachos da 1.000 dollari”. A quanto pare, sono queste le cifre messe a disposizione dall’élite di attori, modelle, sportivi, ecc.. per un semplice snack da aperitivo. D’altro canto, essere uno chef privato significa affrontare sfide uniche, come le richieste stravaganti dei clienti. Brooke ha raccontato di aver preparato una pizza dal costo di 2.000 dollari, ricoperta di caviale e con impasto segreto di particolari farine considerate “supefood”. Ma non è tutto: cucinare per gli animali domestici delle star può essere altrettanto sfidante.
“Il lavoro dello chef privato è così popolare in America perché le persone qui amano una vita facile e comoda”, spiega Brooke. Naturalmente, a maggior ragione le star non vogliono preoccuparsi di pulizie, food e altre incombenze domestiche. Spesso necessitano, anzi, di piani alimentari specifici, difficili da elaborare ed approntare. Il rovescio della medaglia? “Soddisfare queste esigenze mi mette una certa pressione ed è una grande responsabilità”. E ancora: “Soprattutto a Los Angeles, non c'è quasi nessuno che non mangi in un modo speciale: vegano, senza lattosio, senza glutine, con poco zucchero, senza zucchero”.
Chef Bae, però, non ha desiderato da sempre questa vita: è nata, infatti, in una città vicino a Springfield, dove molte famiglie vivono in condizioni di grave povertà e non sanno quando riceveranno il prossimo pasto caldo. “Molti di loro non hanno familiarità con un'alimentazione ricca e variegata. Inizialmente ho scelto il mio percorso professionale perché credo che tutti meritino una dieta sana, e che ci sia bisogno di più consapevolezza per spiegare che il cibo sano può anche essere conveniente e accessibile. Ecco perché lavoro anche per organizzazioni no-profit e mostro ai poveri come possono cucinare in modo salutare ed economico”.