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Allegrío: a Roma il nuovo hotspot della pizza campana 2.0 con cucina di carattere

di:
Francesca Feresin
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copertina allegrio

Locale polifunzionale in quel di Via Veneto a Roma, Allegrío conquista per la qualità delle materie prime e per la degustazione di pizze eccellenti, dove impasto, cottura e armonia dei sapori lasciano il segno.

Il ristorante

Da meno di un anno Via Veneto si arricchisce di morsi di qualità e concretezza. Al civico 144 spicca ora Allegrío, un locale polivalente che racchiude più anime. Al suo interno c'è l’imbarazzo della scelta: come il più goloso dei parchi giochi enogastronomici, potete divertirvi a ritmo tanto di piatti dal profilo italiano contemporaneo, quanto di pizze e fritti dal marcato accento campano (ma rivisti in chiave moderna, oltre i soliti schematismi). Non mancano ottimi cocktail preparati al bancone all’ingresso dell’insegna e ancora dolci di livello e una cantina con etichette internazionali da tutto il mondo.

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Rappresentanti di ogni categoria sono figure d’eccellenza. In pizzeria troviamo il pizzaiolo ischitano Ivano Veccia e Peppe Aiello, nomi noti ai foodies romani e che qui da Allegrío hanno portato la loro idea di pizza campana 2.0, verace, autentica. Sul fronte cucina, a mantecare eccellenti risotti è Daniele Creti, mentre nel comparto dolci Mario Di Costanzo, una garanzia per creazioni sia della tradizione partenopea sia più innovative.

IVANO VECCIA ok
Ivano Veccia
chef daniele creti
Daniele Creti

Tante le sale che compongono Allegrío, pronte ad accogliere fino a 170 clienti. C’è Joyful, un giardino mediterraneo ricco di melograni simbolo di abbondanza e prosperità, poi arriva Lucky, con tanto di amuleti firmati dall’artista Lello Esposito. E ancora segue Intrepid che esalta il genio italiano viaggiatore alla scoperta con citazioni artistiche che richiamano l’Oriente, l’Africa, Cristoforo Colombo, Marco Polo e Amerigo Vespucci. Più romantica è In Love con 500 rose di porcellana di Capodimonte realizzate a mano da Bottega 1922.

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Completano l’incanto le luci, firmate dall’architetto Massimiliano Baldieri, mentre le illuminazioni sono opera di Moritz Waldemeyer, light designer britannico-tedesco di fama internazionale che ha creato la sua installazione “Where the Stars Align”. Da Allegrío tanta importanza è data anche alla sala e al servizio. La carbonara My Way ideata da Daniele Creti con uova biologiche, guanciale Reggiani, pecorino romano DOP, parmigiano reggiano e pepe nero viene mantecata davanti al cliente dagli uomini di sala, puntuali e precisi in ogni loro gesto.

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Un luogo del genere, così eclettico, colorato ed ampio, in cui convivono con equilibrio due proposte gastronomiche, si apre a collaborazioni e sinergie in cui chef e pizzaiolo resident aprono le porte delle loro cucine a colleghi provenienti da ogni parte d’Italia. Il calendario delle cene a 4 mani firmate Allegrío è partito negli ultimi mesi dell’anno appena concluso e per questo nuovissimo 2024 ha una serie di date assolutamente imperdibili.

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I piatti

Questa sera ci concentriamo sul reparto pizza e fritti, in un mix campano - laziale originale e ineccepibile per materia prima e tecnica di preparazione. Si parte in croccantezza con la Frittatina di Bucatini di Gerardo di Nola conditi con una generosa dose di besciamella, ragù bianco e piselli. Tra gli antipasti icona di Ivano, questa frittatina conquista per la qualità della pastella e la ricchezza del condimento. Non da meno è il classico Supplì di riso arborio con ragù napoletano, fiordilatte e parmigiano reggiano Mamma Bruna grattugiato. Riunisce l’Italia la polpetta XXL di bollito, umida all’interno ed estremamente croccante all’esterno, sormontata dalla salsa verde.

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Non solo tonda è la pizza da Allegrío. Qui infatti si sperimenta con gli impasti e le lievitazioni. Un esempio? La pizza al padellino da gustare a inizio cena magari condita all’uscita con ricotta di bufala, gambero rosso di Mazara, bieta “Agricoltura Poggi” al burro, bottarga di tonno, pomodorino semi dried, scorza di limone e olio evo. C’è anche la “pizza matta” nata dalla commistione tra la tradizione romana e quella napoletana e servita con stracciata e culatello o in stile partenopeo con pomodorino del piennolo del Vesuvio, mozzarella di bufala, olive, capperi, alici di Cetara e origano d’Ischia.

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Quattro i successivi spicchi di pizza tonda assaggiati. Si parte dalla Lasagna Povera, una simil Cosacca condita con pomodoro San Marzano dell’agro Sarnese - Nocerino DOP aromatizzato all’aglio, crema di parmigiano reggiano Mamma Bruna, Mamma Bruna grattugiato, origano d’Ischia, e un giro d’olio evo De Carlo DOP Tenuta Torre di Mossa. Il morso racconta Napoli, dolce, morbido, sapido e profumato. L’impasto? A Roma difficile da eguagliare (c'è chi ha parlato proprio di "pizza ischitana" per descrivere le creazioni di Ivano, vista la forte identità del prodotto).

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Cavallo di battaglia, tra i massimi rappresentanti l’idea di pizza di Ivano è la Capricciosa, in versione inedita. Da Allegrío questa classica pizza italiana viene riletta attraverso la selezione di materia prima di estrema qualità. Sulla base dell’impasto c’è la crema di Mamma Bruna a cui si aggiungono pomodorino del piennolo del Vesuvio DOP, fiordilatte, prosciutto arrosto della macelleria Cillo e ancora funghi saltati, olive caiazzane, carciofi cotti sotto cenere, germogli e olio evo. Ogni elemento è esaltato al massimo delle sue potenzialità, lasciato puro, nudo e crudo all’uscita della pizza dal forno. 

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Di stagione è la pizza Pregiata con crema di taleggio aromatizzata al tartufo, bacon croccante, fiordilatte, Mamma bruna grattugiato all’uscita, tuorlo d’uovo pastorizzato e tartufo fresco. Una pizza omaggio all’autunno e al tartufo nero. Al morso ricorda una carbonara dove l’uovo e il bacon croccante si uniscono alla cremosità del taleggio. Si rimane in tema di pizza con un assaggio dolce non dolce, ideale per concludere la degustazione: Oro d’Ischia, con crema di Mamma Bruna, formaggio molle di bufala di P. Iaconelli, fiordilatte e in uscita polline fresco dell’azienda Oro d’Ischia, marmellata di fichi d’Ischia dell’agriturismo La Pergola e germogli. Una rivisitazione su impasto del classico tagliere dei formaggi dove alla potenza del latticino si abbina la dolcezza del fico. Sorprende il polline, tocco da maestro che rende Allegrío una meta imperdibile per gli amanti della pizza fine dining.

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Dovrò tornare per raccontare la cucina di Daniele Creti, che sperimenta con i piedi per terra conquistando i clienti con il risotto al burro d’alpeggio, parmigiano reggiano, alici e limone o ancora con i suoi amati ravioli ripieni di carne brasata su crema di zucca, burro di bufala e riduzione di vino rosso.

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Contatti

Allegrio Restaurant

Via Vittorio Veneto, 11400187 Roma RM

Tel. 06 45543423

www. allegrio.com

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