Stessa brigata da tre anni e stessa filosofia di cucina, ma grandi soprese per la stagione 2024! Torna a stupire l’insegna di Carlo Cracco con il giovane e talentuoso Mattia Pecis.
Ritratti di Niko Boi
La notizia
Un ristorante che stiamo seguendo attentamente dal suo esordio nel 2021, finalmente ha riaperto i battenti. Il golfo del Tigullio riavrà il suo place to eat and to visit. Se un tempo Portofino era tanto jet set, tanto glamour e tanti sorrisetti, ora, anche grazie a Mattia Pecis, chef della cantera Cracco che ormai è così maturo da averne una sua di cantera, è tanta naturalezza, rigore e sorrisi.
Il giovane chef di scuola Cracco, ci ha tenuto a dirci innanzitutto una cosa: i ragazzi che c’erano all’apertura ci sono ancora tutti. La squadra che dopo tre stagioni è sempre la stessa ha dell’incredibile. Lo ripetiamo, incredibile. Tutti parlano di personale che abbandona e che non si trova. Qui parliamo di una brigata che non cambia da tre anni, in un locale stagionale, in un piccolo paesino della Liguria non così agevole da raggiungere. La brigata sulla roccia e non sulla sabbia.
La roccia è chi riesce sempre a portare rinnovamento e ad alzare l’asticella. Senza strappare, che, per noi, significa senza lasciar nessuno indietro. Se queste sono le premesse, immaginate cosa riusciranno a mettere nel piatto. Noi siamo pronti, come natanti sulle onde, a rifarci cullare dall’entusiasmo gentile di Mattia che non smette di integrarsi e di restituirci una Liguria genuina e inaspettata.
La collaborazione con la signora Iva e il marito Alberto passa al next level. Le nuove varietà vegetali, provenienti da tutto il mondo, saranno 32, in un orto sostenibile e a regime biodinamico. Mattia non è ancora negli -enta, Iva e Alberto già negli - anta inoltrati. Sciacquiamoci la bocca dall’inclusione e apriamo gli occhi quando è sotto i nostri occhi. Il risultato sarà ancora strabiliante, perché frutto e fiore e primizia di una passione che è diventata amicizia e probabilmente anche figliolanza.
Rimanendo sul tema del differenziale di aging, la novità all’interno del locale è merito dei clienti del ristorante. Hanno fatto così tanta pressione sulle celle di frollatura del pesce che alla fine Mattia, ma soprattutto Carlo, ha ceduto. Ora quei frigoriferi, colmi di trofei marini di pescato locale, con quelle luci così cinematiche, saranno in sala, sotto gli occhi di tutti.
Mattia ha scelto poi di rivoluzionare anche i supporti delle sue creazioni, che hanno un’eco così grande, amplificando il lavoro dei più piccoli. Un artigiano di Clusone, il suo paese, ha sviluppato la nuova linea di piatti del menù degustazione, un falegname di Portofino ha prodotto i piatti per il servizio del pane, rigorosamente con legno d’ulivo. Infine un artista che dona una seconda vita ai rami portati dal mare sulle spiagge, ha realizzato quello che serve a presentare la piccola pasticceria. Ci aspettiamo bellezza, avremo bellezza.