Le tre stelle sono il sogno di ogni chef: Brett Graham, che ne è stato appena insignito a The Ledbury, non se ne attribuisce tuttavia il merito completo: “Non è il mio premio, è il premio di tutta la squadra”.
La notizia
“È qualcosa di surreale”, esulta Brett Graham, chef patron di The Ledbury nel quartiere di Notting Hill, appena insignito delle tre stelle. “Non avevamo idea che sarebbe successo, anche se sapevamo di essere stati visitati diverse volte ultimamente. Ma non ci avevano detto nulla. È una sorpresa assoluta, ma penso anche che negli ultimi 18 mesi siamo migliorati tanto. È stato grandioso festeggiare con alcune delle persone che avevano lavorato con noi ed erano venute a mangiare da noi nel corso degli anni”.
Le tre stelle, ha affermato secondo Restaurant online, non erano mai state un obiettivo ben preciso: lo sforzo era sempre stato quello di mantenere alti gli standard e fare tutto il possibile per migliorare, specie in un periodo così duro per la ristorazione. Significa che lunghezza e intensità del menu degustazione erano cresciute, grazie al genio dell’head chef Tom Spenceley; mentre il general manager Jack Settle e il sommelier Jan Van Heesvelde continuavano a fare del loro meglio. “La mia squadra di testa, e in realtà tutta la mia squadra, è stata la chiave per questa decisione della Michelin. Non è il mio premio: è il premio di tutta la squadra”, insiste.
Il risultato immediato è stata una pioggia di centinaia di prenotazioni, che sono andate a saturare anche i giorni tradizionalmente più deboli, come il martedì e il mercoledì. “Questo era un problema per un ristorante come The Ledbury, soprattutto perché siamo aperti solo sette servizi a settimana. Se le nostre sale non si riempiono, le finanze vanno sotto stress. Potremmo aumentare il numero di servizi a settimana, ma dovrebbe essere una decisione di gruppo. Le persone hanno una famiglia e una vita oltre il lavoro. Il ristorante non esaurisce tutto”.