La guida Michelin spoilera qualche anticipazione per il 2025: saranno 10 i nuovi locali segnalati in seguito alle ispezioni di febbraio, già identificati su sito e app come “novità”; ma solo in occasione della presentazione ufficiale si saprà se saranno contraddistinti da stella, stella verde o Bib Gourmand.
La guida la definisce “una ristorazione di buon livello”: un locale semplice, dove la giovane Michela Quaglio movimenta i grandi prodotti piemontesi con tocchi di creatività internazionale.
Granoturco Bistrot - Castagnole Piemonte TO
Dietro le apparenze fallaci di un pub, un altro giovane cuoco, Gian Marco Russo, serve “una delle più convincenti espressioni di cucina regionale”, senza dimenticare le lezioni apprese nella sua formazione internazionale.
Classici piemontesi, ma anche piatti di pesce e perfino crudo secondo mercato in un locale senza troppe pretese, che non delude.
Un locale consacrato alle specialità partenopee, dal ragù al polpo alla luciana, con bottega di prodotti tipici.
Michelin loda la “fragranza e freschezza” del pesce, la carta dei vini breve, ma curata e inclusiva, l’accoglienza “romagnola”.
Luca's by Paulo Airaudo - Firenze FI
C’è profumo di stella nelle anticipazioni sul locale guidato da Paulo Airaudo, “chef argentino di grande valore”, dai piatti freschi e moderni.
Nello - San Casciano in Val di Pesa FI
Michelin ama i giovani, come Federico e Chiara, responsabili di cucina salata e dolce da Nello, locale lodato per la moderna interpretazione della toscanità in un menu “vario e intrigante”.
Rendenèr Alpine Food - Pinzolo TN
Simone Ubaldi, chef “giovane e talentuoso”, interpreta in questo locale una cucina di montagna rigorosamente stagionale, con ampio ricorso al foraging e orto proprio.
In una location importante, le preziose sale liberty sopra il café chantant Scotto Jonno della Galleria Principe di Napoli, Marco Ambrosino dà una “sferzata di modernità con piatti complessi ed elaborati”, ispirati all’intero bacino del Mediterraneo, non senza uso di brace e fermentazioni. “Un’esperienza sorprendente”, si direbbe da stella.
Nella villa ottocentesca che porta il nome dello storico cuoco di casa Savoia, tirata a lucido dallo chef patron Ivo Druetta, la proposta spazia ecletticamente dal business lunch al pesce, alle pizze gourmet.