Lo chef e giudice di Masterchef Jordi Cruz dichiara che la sua brigata è unita e realizzata. A lavoro non è il personaggio burbero della televisione: tutt’altro, pensa alla serenità della squadra.
Foto di copertina : ©Joan Valera, ABaC Group Press
La notizia
Lo chef e giudice di Masterchef Jordi Cruz ha dichiarato che nei suoi ristoranti non è il “personaggio burbero” che si vede nei programmi televisivi; lo dimostra in primis il fatto che il suo team dura a lungo ed è pressoché rimasto lo stesso dagli inizi.
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“I ragazzi della brigata da me restano perché c'è un bel clima, prima di tutto. Non puoi pretendere che qualcuno faccia le tue veci con slancio quando lo maltratti. E il rispetto è una cosa che non si insegna, si guadagna", ha affermato, secondo El Mundo, durante il IV Forum Nazionale dell'Accoglienza, che si è svolto a Malaga nell'ambito dell'Hospitality Innovation Show (H&T).
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"Nella mia cucina sono una persona normale, equilibrata, che vuole che i dipendenti si sentano bene, realizzati, scoprano la creatività, si divertano, abbiano un'organizzazione; ma non siamo mai despoti", ha poi affermato. Interrogato sull'ambiente di lavoro e le conseguenti relazioni tra gli chef, ha assicurato che nei programmi e tra gli chef professionisti c'è "zero concorrenza", proprio perché “tutti se la passano molto bene (a certi livelli)”.
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Invidia, non pervenuta, nemmeno in caso di emulazione: "Bisogna essere orgogliosi se uno chef importante si ispira al tuo lavoro per applicarlo al suo. E quanto è bello elaborare creazioni che possano essere riprese anche da altri cuochi", assicura Cruz. Per quanto riguarda il modello di business incarnato da progetti come i suoi ristoranti ABaC, questo si concentra sui concetti di equilibrio e creatività.
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Ma secondo lo chef catalano, colui che vuole solo sorprendere non ha futuro, perché quando la sorpresa viene scoperta è già finita: l’obiettivo base dovrebbe essere quello di far tornare a cena il cliente. "Il mio modello è quello che definisce ciò che ho imparato: i piatti che mi sono piaciuti ieri mi annoiano oggi, e non voglio mai fare una ricetta peggiore di ieri". Allo stesso modo, Cruz riconosce i vantaggi che lo sviluppo tecnologico e le comunicazioni hanno portato nel settore dell’ospitalità poiché, ad esempio, mentre cento anni fa in Francia uno chef preparava una ricetta e solo i suoi clienti sapevano che era sua, ora, se la pubblica, tutti sanno a chi appartiene (e questo serve a posizionarsi correttamente nel mercato).
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"Tra cento anni si saprà ancora che la “menestra de texturas” è di Ferran Adrià, ma non si saprà chi ha fatto la prima besciamella", osserva, chiudendo il discorso.