Chef

Jaime Rodriguez: “Ho cucinato per 16 anni dalle 12 a mezzanotte. Ora basta”

di:
Sveva Valeria Castegnaro
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copertina jaime gonzalez

Jaime Rodriguez traccia un bilancio degli ultimi anni e decide di cambiare vita. Per il giovane chef che ha rivoluzionato la gastronomia colombiana è tempo di una pausa: più viaggi, serenità e consapevolezza.

La notizia

35 anni, di cui 16 trascorsi in cucina e 5 al fianco dello storico socio Sebastiàn Pinzòn; ora, però, è tempo di nuove avventure per Jaime Rodriguez, rimasto solo alla guida del ristorante Celele (fondato con Pinzon nel 2017, insieme al Proyecto Caribe a Cartagena de Indias, un'iniziativa di ricerca che ha portato a classificare oltre trecento ingredienti caraibici).Io ero in cucina, mi occupavo dello sviluppo creativo e della ricerca sull'uso dei prodotti”, racconta.



Sebastián, invece, alimentava la rete di relazioni con i piccoli produttori. In questo senso non è cambiato molto, perché sono ancora in prima linea nel lavoro creativo e nell’ideazione dei menu. In più, sto lavorando per rafforzare il team di cucina e sala e migliorare l'ambiente di Celele”, racconta lo chef. Nel futuro ha in progetto di viaggiare di più, di far conoscere al mondo la cucina caraibica che da sempre propone e promuove nel suo locale. Il motivo? “Per molti anni sono stato completamente immerso nel ristorante. Stavo in piedi da mezzogiorno a mezzanotte, tutti i giorni.


Mi sono dedicato a formare i miei collaboratori creando una cultura aziendale e trattandoli bene; per questo, credo che se si presenta l'opportunità di viaggiare sia il caso di approfittarne. I viaggi che noi chef facciamo occasionalmente hanno un impatto positivo sul team; inoltre, ci consentono di vedere cosa sta succedendo in altri paesi. È fantastico poter sedere in ristoranti del calibro di Boragó, Central, Noma o tanti altri in cui sono stato di recente, luoghi che mi ispirano e mi aiutano ad evolvermi. Sono calmo, più sereno, cucino felicemente e riesco a trasmetterlo alla mia squadra”, confida.


Negli anni Rodriguez è riuscito a creare una brigata unita e coesa, per cui anche in sua assenza il team garantisce gli stessi standard di cucina e servizio. “Non mi sono mai sentito così forte, concentrato e creativo. Ed è una sensazione che non viene dal vedermi circondato da riconoscimenti e visibilità, ma dal potermi prendere delle pause. Bisogna trovare il giusto equilibrio”. Ad maiora, chef Rodriguez.

Fonte: 7canibales.com

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Foto: Crediti Celele

 

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