Il top chef Franz Keller, proprietario dell’azienda agricola Falkenhof, si scaglia contro la dieta vegana e la cucina gourmet. Ecco riassunte le sue parole.
Foto di copertina: @Falstaff- Degen
L'opinione
Coperto già negli anni ’80 dagli elogi della critica, quando era un giovanissimo chef stellato a inizio carriera, oggi Franz Keller rientra fra i ristoratori più famosi della Germania e gestisce l’azienda “Falkenhof”, una fattoria con ampi pascoli dove alleva animali in totale libertà. Dunque, Keller si pronuncia chiaramente contro l’allevamento intensivo: “Il rispetto per gli esseri viventi di ogni tipo è sicuramente la strada giusta da percorrere. La natura ci regala prodotti sani che non hanno nulla a che vedere con i beni di consumo di massa: percezione sensoriale intensa, buon cibo senza orpelli decorativi e al netto di qualsiasi spettacolarizzazione”, scrive sul suo sito. A far discutere è però un’altra dichiarazione riportata dalla testata online Takeskarte, in cui si dice totalmente contrario allo stile di vita vegano.
“Mangiare veg è terribile e stupido”, afferma senza filtri. Per lui sposare l’approccio vegetariano è un compromesso, ma la dieta vegana “semplicemente non è adatta al nostro organismo”, prosegue. “Ci siamo evoluti perché abbiamo iniziato a mangiare cibi cotti e caldi (con ovvio riferimento alla carne, ndr). Siamo diventati quello che siamo oggi, cioè persone sane mentalmente, solo attraverso il progresso della nutrizione. Ma se continuiamo così, dobbiamo stare attenti a non finire sull’albero accanto alla scimmia”.
Per Keller l’importante è, piuttosto, selezionare attentamente la carne che acquistiamo: il grande chef critica l’attuale sistema di allevamento intensivo definendolo “completamente malato” e sottolinea che nella sua azienda agricola tutto viene fatto diversamente. Tuttavia, ciò ha un prezzo. "Un chilo di carne di maiale costa 4,10 euro al supermercato; per me, invece, un buon filetto vale 70 euro al chilo", spiega.
Lo chef è ormai lontano dalle grandi cucine, ma continua a organizzare eventi per il pubblico. Tuttavia, anche gli ospiti di questi eventi sono cambiati. "Oggi tutti hanno richieste speciali o intolleranze", riferisce secondo newsrnd.com. "In passato, si andava al ristorante perché si voleva mangiare quello che lo chef proponeva, non quello che si pensava fosse buono per noi".
Keller non si limita a criticare i vegani e i clienti, ma oltretutto descrive la cucina moderna come un circo. “Perché dovrei infilarmi alla cieca un pezzo di gelatina sotto la lingua e poi indovinare che è cavolfiore? Viviamo in un mondo in cui è quasi tutta una questione di aspetto e non di gusto”, conclude.