Il rooftop del 47 boutique hotel ha visto il recente arrivo in brigata del nuovo chef Maurizio Lustrati, che in tandem con il restaurant manager Dario Campanella crea un’alchimia di abbinamenti e piatti ben riusciti.
Il ristorante
Non è una novità che Roma custodisca una serie infinita di opere d’arte, monumenti e siti archeologici tra i più belli del mondo. In questo contesto, molti hotel hanno la fortuna e il plus di avere all’apice della propria struttura delle terrazze con una vista di cui non ci si stanca mai. Dal 2004, il 47 Boutique Hotel si distingue per il suo rooftop panoramico integralmente en plein air, anche durante le stagioni meno calde, dove va in scena la cucina mediterranea del 47 Circus Roof Garden.
Qui i tavoli rimangono sempre all’aperto e durante l’inverno lo spazio viene attrezzato con ombrelloni per riparare dal maltempo. Una scelta voluta, per concedere ai propri clienti un’immersione totale 365 giorni l’anno tra la bellezza del Circo Massimo (il nome dell’insegna è un omaggio proprio all’antico circo romano), del tempio di Ercole Vincitore e della limitrofa piazza della Bocca della Verità.
La supervisione del ristorante, in linea con l’eleganza che contraddistingue l’albergo 4 stelle, è affidata dal 2009 allo chef Gabriele Enrico che può vantare un’esperienza pluriennale nel settore delle hôtellerie di lusso. Dopo diversi avvicendamenti alla guida della brigata, il mese di ottobre ha sancito l’arrivo di Maurizio Lustrati, chef romano classe 1975 con una discreta familiarità per le cucine fine dining e d’hotel: se al Dorchester di Londra ha ampliato i suoi orizzonti culinari, è all’Hotel Hassler e all’indirizzo capitolino famoso per la qualità del pescato, La Rosetta (all’epoca una stella Michelin), che il cuoco ha messo a fuoco tutte le sue potenzialità, distinguendosi per il suo tocco cosmopolita.
La proposta gastronomica del 47 Circus Roof Garden è un richiamo costante ai sapori nostrani e alla stagionalità delle materie prime, con un menu cangiante quattro volte all’anno che permette agli ingredienti di esaltarsi in ogni portata: da questa visione nasce “47 Hortus”, l’orto di proprietà di circa tre ettari all’interno del Parco Regionale Marturanum nella Tuscia, per la produzione di olio e la raccolta di verdure biologiche. Un progetto che si intreccia con l’impegno virtuoso dell’hotel verso la sostenibilità, come testimonia la certificazione “Green Globe”, l’ente internazionale leader mondiale nella certificazione ambientale per la gestione sostenibile delle imprese operanti nel settore del turismo e, al momento, la struttura di via Luigi Petroselli è l’unica in città ad aver ricevuto questo importante riconoscimento.
I piatti
L’esordio di Maurizio Lustrati è sin da subito una dichiarazione d’intenti verso l’autunno: funghi porcini, tartufo nero, parmigiano e crumble di nocciole salate; un piatto essenziale sia nella tecnica che nel gusto che celebra i prodotti del momento.
In sequenza arriva in tavola il polpo con millefoglie di patate arrostite, nduja e gel di mela verde. La texture del mollusco è ingentilita dall’interessante trasformazione della patata, mentre la ‘nduja e la mela verde arricchiscono di complessità la portata.
Belli visivamente e goduriosi all’assaggio, i bottoni ripieni di topinambur con bagna cauda all’aglio nero e calamaretti che proseguono l’intenzionalità dello chef di esprimere il meglio dell’Italia, da nord a sud della penisola.
Con il secondo primo, un risotto al pomodoro del Piennolo con stracciata di bufala e peperone crusco, sale in cattedra anche il restaurant manager e sommelier Dario Campanella proponendo in abbinamento la birra Alta Quota di Cittareale, un piccolo paese in provincia di Rieti. Una scelta stilistica che permette di apprezzare nella sua totalità i tre ingredienti protagonisti.
Rotti gli indugi, il maître si ripete successivamente con i pesci del mediterraneo cotti e crudi con ristretto di bouillabaisse e patate dolci allo zafferano, consigliando non un classico bianco sapido e minerale, bensì il Sangiovese La Querce di Poggio Mandorlo; il risultato? il gusto pieno e succoso del vino calibra alla perfezione la degustazione del mix di pesce e crostacei che ha il ricordo del cacciucco livornese, sia per l’intensità dei sapori sia per il colore rosso accesso.
A chiudere la cena vista Roma, un remake raffinato del più pop banana e cioccolato: un binomio che sancisce con una dolce coccola il nuovo corso del ristorante, con l’arrivo convincente dello chef Maurizio Lustrati.
Indirizzo
47 Circus Roof Garden
via Luigi Petroselli 47 00186 Roma
Telefono +39.3480162378