L’Hydes Bar Norton a Stockton-on-Tees chiede ai suoi clienti di pagare 1 sterlina per ogni 30 minuti di permanenza al calore delle stufe. Ecco perché.
La notizia
Basta riscaldamento gratuito. Il proprietario dell’Hydes Bar Norton a Stockton-on-Tees ha installato contatori a gettone da 1 sterlina per le sue stufe esterne. Se i clienti hanno freddo e desiderano riscaldarsi, si legge su The Drinks Business, ora sono obbligati a pagare. Il team dell'Hydes Bar Norton ha annunciato la notizia sulla pagina Facebook del pub, dichiarando che le spese per l'energia sono aumentate di due volte e mezzo rispetto a quelle dell'anno scorso. Ora "abbiamo deciso di installare un sistema di pagamento a gettoni per le stufe esterne”, dice lo staff, quindi i clienti che desiderano utilizzarle dovranno sborsare 1 sterlina ogni 30 minuti acquistando di volta in volta i gettoni disponibili al bar.
Il pub ha avvertito che la decisione non è stata presa a cuor leggero ed è stata valutata rispetto all'"unica altra opzione": un aumento generalizzato dei prezzi delle bevande. Ha rassicurato gli avventori che le stufe saranno comunque disponibili durante tutto il giorno.
Il post prosegue: "Nonostante il bar sia quasi vuoto e riscaldato all'interno, nelle ore diurne tranquille abbiamo avuto persone che chiedevano di accendere le stufe esterne. I costi di gestione di queste, in un mese medio, supererebbero le 1.000 sterline, una cifra che non possiamo sostenere". In qualità di azienda indipendente, l’Hydes Bar Norton ha osservato che, sebbene "non tutti saranno d'accordo" e "alcuni vorranno lamentarsi", il pub si trova sottoposto a pressioni crescenti a causa dell'aumento delle spese operative.
"I rincari energetici si sono notevolmente moltiplicati negli ultimi 18 mesi. Dobbiamo mantenere i nostri costi bassi dove possiamo, e tenere conto dell'aumento delle spese” - continua il post. Ma l’Hydes Bar Norton non è l'unico pub che lotta per rimanere in vita. Alla fine di settembre, le insegne inglesi con licenza di esercizio erano 99.916, un calo sostanziale rispetto ai 144.055 del 2003. I pub, i bar e i locali notturni sono stati i più colpiti, con un calo netto del 43,6% nell'arco di due decenni.