Non si ferma Martin Berasategui, fuoriclasse spagnolo che vanta il record delle stelle, ma anche invidiabili capacità imprenditoriali. La sua ultima avventura è una taberna popolare dove sgranocchiare tapas al bancone per soli trenta euro.
La notizia
Martin Berasategui detiene il record delle stelle Michelin in Spagna (ben 12); ma fra i grandi cocineros è anche quello che vanta le più spiccate capacità imprenditoriali, grazie a un ventaglio di format diversi, accomunati dal successo. L’ultima arrivata -riporta 20 Minutos- è l’osteria Madrì Madre, locale informale dove sgranocchiare pinchos e ingollare aperitivi in pieno centro a Madrid, a pochi metri da Plaza Mayor. Concettualmente agli antipodi dei suoi ovattati tre stelle –“un’osteria che mi riporta alle mie origini”, ha confessato a questa fonte, “perché mi sento un eterno apprendista”. E ancora: “Sono entusiasta di sviluppare a Madrid questo progetto dalle radici basche, ispirato ai semplici locali della capitale. Voglio che tutti possano godere del menu, ideale per la condivisione e molto democratico, in un luogo spazioso vicino a Plaza de España".
Al civico 8 di Calle Ferraz, praticamente a ridosso della Gran Via, questa “taberna” accoglie gli ospiti senza dress code né portafogli rigonfi: il prezzo medio per “disfrutar” è di una trentina di euro, contro le svariate centinaia delle navi ammiraglie. Si tratta perlopiù di tapas sul classico bancone, un po’ come a Donostia, ma col sigillo del grande chef e materie prime che non sono seconde a nessuna. Non mancano per cominciare i grandi classici, come l’insalata russa, la tortilla di patate, le acciughe del Cantabrico, le crocchette e la carne alla tartara.
Poi si prosegue con l’intramontabile merluzzo in salsa verde, preparato con pescato alla lenza di grandi dimensioni, bagnato tre volte secondo la tecnica dello chef con olio, aglio e aceto di sidro; in alternativa le guance di vitello cotte per 12 ore con purè di patate e coppa di testa, l’imperdibile, classicissima trippa e la txuleta di vacca gallega frollata due mesi con guarnizione a scelta. Ma ci sono anche un burger in stile thai per chi ama le contaminazioni; il burger vegetale, il panino di “carne” plant-based o il gazpacho con olio sferificato per il pubblico dei vegetariani e dei vegani. Al momento del dessert, la torrija, sorta di pain perdu spagnolo, o la torta ai tre formaggi.
Non è la prima volta che il fuoriclasse spagnolo si confronta con un format popolare: per lui si tratta di un ritorno alle origini, allo spirito conviviale di quel Bodegon Alejandro, dove iniziò ad affiancare i genitori ad appena 14 anni. Quando si tratta di tavola, c’è un momento per tutto, ma le radici restano ovunque ben salde in quell’identità basca, che Berasategui ha saputo sublimare come nessuno.
Foto ufficiali del locale