Dolli Irigoyen, vincitrice dell’Icon Award, è ormai una cuoca-simbolo dell’America Latina. Oggi è presentatrice, autrice e chef, ma a portarla al successo sono state le tradizioni di famiglia.
La storia
Pioniera dello “zero waste”, presentatrice di 12 serie televisive, autrice di quattro libri, mentore e chef ufficiale dei Latin Grammy Awards: sono solo alcuni dei grandi traguardi raggiunti dalla chef argentina Dolli Irigoyen. Quest'anno è lei la vincitrice dell'Icon Award - parte dei Latin America's 50 Best Restaurants 2023, sponsorizzati da S.Pellegrino & Acqua Panna (qui l'intervista completa sul sito, che riportiamo in parte per raccontarvi la sua storia) - complici i suoi innumerevoli contributi all'arte culinaria. Ma se la carriera può sembrare "sfarzosa", la storia non lo è affatto. Irigoyen è nata a General Las Heras, una cittadina agricola nella provincia di Buenos Aires e i suoi nonni erano immigrati di prima generazione provenienti dai Paesi Baschi spagnoli, dalla Francia e dall'Italia.
![dolli irigoyen](/upload/multimedia/dolli-irigoyen.jpg)
"Ero figlia di un interessante mix di culture e tradizioni gastronomiche. Mio nonno francese, che gestiva un caseificio, era un vero buongustaio e nel suo frutteto coltivava di tutto: pere, mele, fichi, kumquat, fragole e ogni tipo di verdura" racconta. La mattina Irigoyen andava a prendere il latte fresco per la colazione, poi raccoglieva mais dolce, anguria o semi di girasole coltivati dal padre. È così che le è stato inculcato fin da piccola il rispetto per i prodotti. "Non compravamo ingredienti e consumavamo tutto. Avevamo un pollaio, quindi preparavamo le torte in base al numero di uova deposte quella mattina. Mia nonna e mia madre erano cuoche fantastiche, e la mamma in particolare amava cucinare. A colazione si parlava già del pranzo e quando tornavamo a casa da scuola, lei ci aspettava con una focaccia o una fetta di torta.”
![dolli irigoyen natura](/upload/multimedia/dolli-irigoyen-natura.jpg)
Dopo la scuola superiore, Irigoyen si è diplomata e ha lavorato come insegnante di scuola elementare e assistente sociale, sposandosi presto. All'età di 23 anni, e già madre di due gemelli, la vita l’ha messa di fronte alla necessità di dover guadagnare di più, così si è dedicata alla pasticceria. "Preparare dolci a casa mi permetteva di occuparmi dei miei figli. Un ristorante locale ha iniziato così a ordinare i miei dolci, poi mi è stato offerto il club sportivo locale (un ristorante per 120 commensali) ed è lì che ho iniziato a mettere in pratica ciò che sapevo: dare priorità agli ingredienti", racconta.
![dolli irigoyen2](/upload/multimedia/dolli-irigoyen2.jpg)
Se i piatti che preparava erano quelli della tradizione (come la lingua in vinaigrette, il vitello tonnato e la porchetta), la dedizione di Irigoyen ai prodotti di stagione di altissima qualità ha attirato l'attenzione della catena nazionale di supermercati Carrefour, che l'ha assunta per contribuire a migliorare il suo reparto di prodotti freschi. Da lì alcune aziende vinicole della Patagonia l’hanno invitata a degustare i loro prodotti in loco. Quel viaggio è stato uno dei suoi primi passi alla scoperta delle tradizioni gastronomiche argentine.
![dolli irigoyen piatto](/upload/multimedia/dolli-irigoyen-piatto.jpg)
"Ho scoperto quanto sia generoso il nostro Paese. Mendoza mi ha sorpresa, non solo per il vino, ma anche per le olive e l'olio d'oliva. Poi è arrivato il nord-ovest e le sue spezie, gli agrumi della Mesopotamia... Ho iniziato a capire cosa si coltivava in ogni luogo", ricorda. "Amo questi progetti e amo viaggiare per mangiare. La prima cosa che faccio è andare in un mercato, non solo per vedere bancarelle o negozi, ma per mangiare quello che mangia la gente." Per quanto riguarda il premio, l'insegnante, chef e ora icona latinoamericana dice: "È un onore essere stata scelta dai miei colleghi. Il riconoscimento è sempre uno stimolo per continuare a imparare, insegnare, ricercare e creare".
Foto dalla pagina ufficiale della chef