Un capolavoro architettonico simbolo della città eterna, diventato un hub culturale internazionale in cui si respira la Grande Bellezza capitolina. Dalle mostre d’arte agli eventi culturali, fino alla tavola del fine dining Roland: scopriamo insieme Palazzo Bancaccio.
Situato nel cuore della Città Eterna, ad un passo dalla Domus Aurea, tra il Colosseo e le Basiliche di San Giovanni e di Santa Maria Maggiore, Palazzo Brancaccio, ultima dimora nobiliare di Roma all’interno delle mura Aureliane, rappresenta uno dei massimi esempi di architettura e decorazione d’interni in stile eclettico, che danno vita ad ambienti altamente personali e di carattere.
Il palazzo è un inestimabile gioiello architettonico che rappresenta la storia e l'arte del passato e che suscita ancora oggi una indimenticabile esperienza sensoriale e visiva per chiunque lo visiti. È stato edificato nel 1880 a cura dell'architetto Gaetano Koch per Mary Elisabeth Field, moglie americana del Principe Salvatore Brancaccio e Dama di Palazzo della Regina Margherita di Savoia. La famiglia Brancaccio risale all'anno Mille grazie a Bano Brancaccio, rappresentando una delle più antiche e illustri famiglie del patriziato napoletano.
All’interno della storia
Gli interni, decorati con un estro lussuoso, sono stati affrescati da Francesco Gai, che si occupò non solo degli affreschi dei soffitti, ma anche dei disegni per i decori delle pareti, dagli stucchi agli intagli, alle tappezzerie e ad alcuni arredi. Si occupò all’interno di Palazzo Brancaccio di progetti architettonici, soluzioni d’arredamento e l'ordinamento dei giardini; inoltre vi dipinse ritratti aulici della nobile famiglia, dove la grazia affettata delle pose è emancipata dalla chiarezza compositiva e dai contrappunti tonali.
Il Palazzo presenta linee curve e spazi che legano diverse forme d'arte, creando suggestivi giochi di luce ed ombre. Ogni sala, come la Sala Angeli, la Sala Arazzi, il Salone di Gaia, la Galleria degli Specchi e la Sala delle Vestali, è diversa ma contigua alle altre, rendendo l'edificio unico. Anche la Casina di Caccia, situata nel parco, è decorata con opere di Francesco Gai. Egli decorò quasi tutti gli interni dei fastosi saloni e creò il Ninfeo e il "Coffee House", usato per i ricevimenti della principessa nel giardino.
La magnificenza delle sale e dei meravigliosi giardini lo rende un luogo impareggiabile al mondo, eletto a teatro di sontuose feste a cui amavano partecipare anche i Savoia. La bellezza degli interni lo rendono oggi un grande polo culturale, storico, artistico e mondano, che diventa un prestigioso luogo di incontro aperto al pubblico, destinato a mostre, ricevimenti, eventi, momenti culturali e di aggregazione, che possono essere uniti ed accompagnati da servizi di ristorazione di altissimo livello.
Attraverso i suoi saloni, i giardini e il gazebo, Palazzo Brancaccio è pieno di luoghi da scoprire e accoglie anche un piccolo teatro di circa 60 posti chiamato la “Chanson de Roland”, voluto dal Principe Roland Brancaccio, in cui sono nati tantissimi personaggi del ‘900 che di quest’arte ne hanno fatto una professione. In questi spazi artistici e culturali la grande bellezza è stata raccontata, diventando protagonista anche in molti capolavori cinematografici come Vacanze Romane o, più recentemente, la Grande Bellezza.
HUB cosmopolita e internazionale
Il primo piano nobile, oggi denominato Spazio Field, era anticamente destinato agli alloggi dei genitori e familiari di Mary Elizabeth Field e successivamente è stato utilizzato per ospitare il Museo Nazionale di Arte Orientale. Nel secondo piano nobile, invece, si sono organizzati, anche storicamente, eventi e grandi ricevimenti. La riqualificazione portata a termine nel 2019 è stata fortemente voluta dalla famiglia Azzarone, in particolare da Andrea, noto imprenditore romano del mondo della ristorazione, che ha avuto il coraggio di salvaguardare l’orientamento artistico del Palazzo. La lungimiranza imprenditoriale di Azzarone ha portato a creare uno spazio nuovo, ricco, fluido, dall’inestimabile valore intangibile e che sa coniugare magistralmente l’aspetto culturale con un fine dining ad alti livelli.
Ancora oggi si tengono grandi eventi di portata nazionale ed internazionale e anche incontri istituzionali e di alto profilo. La storia conferma che proprio fra queste mura siano stati ospitati vari Presidenti della Repubblica e importanti figure di spicco del panorama politico. Noto come Museo Nazionale d'Arte Orientale fino al 2017, Spazio Field è anche una galleria d'arte interdisciplinare che ospita progetti artistici di varie forme e dimensioni, tra cui arte, architettura, fotografia, design, visual e sound. La sua superficie di 1800 mq offre un'esperienza sensoriale immersiva in una location monumentale, ibrida e contaminata, che unisce storia e arte contemporanea.
Ultima, in ordine temporale, è stata la Mostra dell’Antiquariato “Arte e Collezionismo a Roma”, che ha presentato opere d'arte selezionate da ben 46 prestigiose gallerie in tutta Italia, con una maggioranza proveniente da Roma, seguita da Milano, Firenze, Bologna, Napoli e anche da Londra e New York. Il fine di questa mostra è stato quello di restituire alla Capitale uno spazio di elevato rilievo artistico e di creare un appuntamento permanente per gli studiosi e collezionisti, diventando un punto di riferimento assoluto nel settore.
Gli spazi interni si allargano poi verso il parco della Principessa. Passando per una porta segreta e un percorso che costeggia il Ninfeo, si arriva in un maestoso giardino, unico a Roma nella sua dimensione privata. Tutti questi luoghi sono anche fucina e laboratori per artisti con la “Residenza d’Artista”, che ha lo scopo di invitare artisti per creare un ambiente unico in cui sviluppare le proprie opere. Spazio Field è un luogo senza eguali, in cui i visitatori possono godere di una doppia esperienza: culturale, attraverso gli eventi organizzati, ed enogastronomica, grazie al ristorante di qualità. L'arte e la cucina si fondono in un connubio raffinato e magico.
Il lato fine dining
In questi ambienti trova luogo di eccellenza il ristorante Roland, un lato fine dining con cucina di altissimo profilo. Situato all'interno dello spazio espositivo Field, offre ai visitatori la possibilità di combinare l'esperienza culturale con quella culinaria. Il ristorante, immerso nelle opere d'arte e nei decori originali del palazzo, è un ambiente elegante ornato da stucchi, tele del 1400 e disegni dell'artista Francesco Gai. Le antiche sete orientali ricamate completano l'arredamento. La cucina del Roland, già Due Forchette Gambero Rosso, a pochi mesi dall'apertura, è guidata dall’Executive Chef Carlo Alberto D'Audino, classe 1985, nato a Catanzaro che vanta esperienze in numerosi ristoranti stellati, come il Ristorante Trussardi alla Scala (Milano) e Open Colonna (Roma).
Il menu dello Chef è come una tela bianca: una volta che ha scelto gli ingredienti giusti, può dare vita a un'opera d'arte culinaria. E quando lo Chef in questione ha una lunga esperienza nel mondo della cucina e una forte connessione con la propria terra d'origine, il risultato è un percorso che riflette la sua passione e la sua creatività. Questo è esattamente ciò che accade con Carlo Alberto D'Audino, il suo stile sincero interpretato in un viaggio culinario che abbraccia una miscela unica di sapori e tradizioni, che può contare anche su una cantina di oltre 900 etichette. Ma quali sorprese riserva il menu? Dal pesce di livello agli ortaggi stagionali, lo chef -che, oltre all'esperienza gastronomica, vanta un solido background artistico- modella le pietanze quasi fossero piccole sculture, insistendo sullla finezza del dettaglio e i giochi cromatici. Il risultato è una fusione tra sapori mediterranei, identità regionale e qualche incursione in Oriente, strizzando l'occhio alla precedente collezione del Museo. Un percorso che corre parallelo all'affascinante storia della struttura, arricchito di riferimenti culturali, ma libero di esprimersi secondo l'estro quotidiano.
La Grande Bellezza
Palazzo Brancaccio custodisce e rappresenta un patrimonio artistico di grande pregio e ricercatezza, con una sinergia di ambienti e servizi complementari. Al suo interno Spazio Field si forma nella parte più intima della struttura e ne amplifica la sostanza eccentrica e seducente, il suo influsso artistico. Oggi Spazio Field è la più suggestiva esperienza culturale dove realizzare eventi di grande spessore e per il lato gourmet troviamo anche il raffinato ristorante Roland che offre ristorazione di alto livello.
Indirizzo
Palazzo Brancaccio- Roland
Viale del Monte Oppio, 7, 00184 Roma RM
Tel: +39 06 4873177