Carito Lourenço, la prima chef argentina ad essere premiata con una stella Michelin, racconta del suo ristorante Fierro, i suoi altri progetti e il ruolo della donna in cucina.
La storia
Prima cuoca argentina a guadagnare la stella Michelin, Carito Lourenço si innamora della cucina ancora piccola, preparando dolci con la nonna. Nata a Córdoba, studia gastronomia a Mendoza e una volta laureata decide di tentare la fortuna in Europa: si trasferisce quindi a Valencia per conseguire un diploma post-laurea in Kitchen Management, e un master in Food and Beverage Management presso il Centro Superior de Hotelaria e Tourism. È lì che incontra il collega Germán Carrizo, con cui da allora ha sempre condiviso vita e pentole. Insieme, la coppia fa molta strada, lavorando dapprima nella brigata del ristorante El Poblet e poi nel locale del rinomato chef Quique Dacosta, durante il suo periodo di massima ascesa.
Nel 2015 i due hanno deciso di mettersi in proprio: così nasce Fierro, ristorante specializzato in cucina su fuoco e brace, la cui proposta si ispira alle radici argentine della coppia e all'enorme dispensa mediterranea. Nel 2021 Carito Lourenço ha ottenuto la sua prima stella Michelin e non intende fermarsi qui. In società con Carrizo fonda Tandem Gastronomico, rete di consulenza per ristoranti, e ancora Doña Petrona (una gastronomia dal sapore casalingo), La Central de Postres (una pasticceria gestita anche dalla stessa Lourenço) e La Petite Brioche (una panetteria).
Oggi, con la stella ricamata sulla divisa, Carito riflette sul ruolo attuale delle donne nell'alta cucina, sulla possibilità di essere promotrice di vini argentini in Europa, e anticipa anche i suoi prossimi progetti. Per lei essere la prima cuoca del paese con un tale riconoscimento (anche se il locale si trova in Spagna) "rappresenta un grande traguardo", racconta a winesfoargentina.com. "perché non sono ancora molte le donne a poterlo esibire, ma sono sicura che presto cresceranno".
"Nel corso della mia carriera ho avuto l'opportunità di lavorare con cuochi argentini in diverse parti del mondo, tutti con un talento impressionante. C'è da dire che le donne in cucina stanno guadagnando visibilità, e sempre di più scelgono di dedicarsi interamente a questa professione. Sono davvero contenta di questi sviluppi e ho fiducia nella forza del talento femminile in qualunque campo". Rispetto allo scenario attuale, il suo esordio a Valencia appare ormai lontano: "Da quando sono entrata nel settore, la percentuale di donne nei locali è aumentata progressivamente e notevolmente. Ho sempre lavorato in ristoranti di alta cucina e, per fare un esempio, nel 2006 ero l'unica donna in un team di 15 dipendenti. Ora da Fierro, il nostro staff è composto da 12 persone in totale, di cui 8 donne".
Molti i progetti in corso, fra cui -sottolinea- "offrire e far conoscere al pubblico sempre più opzioni di vini argentini. Siamo noti anche come ristorante dove è possibile degustare drink che solitamente non si trovano altrove. Stiamo lavorando per diventare una sorta di piccola "ambasciata dei vini argentini in Spagna”. Fermo restando che "la proposta è quanto più varia e dinamica possibile. Quando proponiamo un piatto, cerchiamo sempre di fare in modo che il vino che lo accompagna sia la scelta migliore per esaltarne il sapore naturale. La nostra sommelier è la spagnola Eva Pizarro, un'eccellente professionista. Le persone riconoscono gli assaggi più 'tradizionali' e sono positivamente sorprese quando offriamo loro cose diverse".
Quanto ai prossimi locali, "abbiamo diverse nuove insegne in Spagna e stiamo lavorando per portare un po' dello stile Fierro a Buenos Aires, con l'apertura di un ristorante nei prossimi mesi. E visto che sogniamo in grande, perché non ottenere, in futuro, una Stella Michelin proprio in Argentina? Stiamo parlando con diversi investitori, non ci fermiamo: chissà..."