Cosa significa essere uno chef privato? Quali sono i pro e i contro? E lo stipendio? Ce lo racconta una cuoca con questa esperienza, mettendo in luce anche gli aspetti meno noti del lavoro.
Il racconto
“Ci sono due momenti di sconforto quando mi viene offerto un lavoro da chef privato”, racconta su Food&Wine Kiki Aranita, ex proprietaria di un ristorante ed oggi impegnata in numerosi progetti, dalla consulenza al giornalismo, fino, appunto, all’organizzazione di pranzi e cene su richiesta. “Il primo è quando firmo la NDA e scopro chi è il cliente. In secondo luogo, quando sono sul posto di lavoro, nel bel mezzo di eventi di cui pochi sono testimoni. I posti di lavoro spaziano da case relativamente ordinarie, ma ben arredate, a palazzi sontuosi. Molto spesso, si tratta di attici, raramente abitati, a Lower Manhattan. Sono stata nel backstage, dietro le arene sportive o nelle sale prove occupate da atleti e artisti di cui molti dei miei amici sono fan. In ogni situazione, mi trovo circondata da volti conosciuti, visti in televisione.
Cucinare per una celebrità o un miliardario diventa come cucinare per chiunque altro, ma con molta più pressione e livelli di comunicazione tra me, mio marito chef (che è il mio partner in questa attività secondaria), il nostro agente, un piccolo esercito di assistenti personali, manager e talvolta anche guardie del corpo. C'è una solitudine unica nell'essere l'unica persona che si fa carico di ogni aspetto della preparazione di un pasto, e oltretutto si avverte solo un briciolo di quella euforia che si prova quando si termina un servizio affollato in un ristorante affollato".
Per lei si tratta di un lavoro occasionale. Per altri, come Rebecca King, con sede a Los Angeles, proprietaria del servizio di concierge culinario Kooking LLC, è un'occupazione quotidiana. Viene infatti contattata da persone in tutto il mondo sia per incarichi fissi che per cene una tantum, sfamando una fila di clienti con un patrimonio netto altissimo -celebrità, imprenditori e atleti nelle loro molteplici case, yacht e jet privati. King ha iniziato come chef privata, ma è diventata un'agente quando ha procurato incarichi ai suoi amici chef in occasione di eventi che non riusciva a curare in prima persona. Con la sua esperienza in cucina, è in grado di tutelare i cuochi con cui lavora e di stabilire confini adeguati tra loro e cliente. Cosa succede allora quando c’è bisogno di uno chef privato? Rebecca spiega che "è come un servizio di matchmaking. La maggior parte dei miei clienti li ottengo tramite passaparola. Nessun cliente chiede la stessa cosa. Discutiamo della loro dieta, di che tipo di cucina amano, che tipo di snack vogliono avere a portata di mano nella loro dispensa.” Poi viene il bello: a volte uno chef privato deve arrivare entro tre ore a casa della persona in questione e preparare la cena senza preavviso.
“Ho avuto clienti che mi chiamavano alle 16:00 di sabato per una cena privata a casa alle 19:30 con 10 ospiti. Se la persona richiede uno chef a lungo termine, allora c'è un po' più di tempo per prepararsi. Una o due settimane sono sufficienti per intervistare e presentare i candidati giusti per posizioni a tempo pieno. Da lì faremo delle degustazioni e il cliente deciderà chi è più adatto a lui.” King setaccia il suo elenco di chef per clienti che cercano cene una tantum, un professionista a tempo pieno, una persona che li segua per tre mesi in Grecia o che li assista in casa da una a tre volte a settimana. Ma di quanti soldi stiamo parlando? “Le tariffe giornaliere dipendono dall'esperienza dello chef, dal tipo di cibo che stanno preparando e talvolta dal cliente, "spiega King. "Propongo chef da 400 euro al giorno, fino a quasi 1.000.000 euro al giorno. Direi che un range medio va dai 500 ai 1200 euro al giorno, a seconda delle esigenze del cliente e del background dello chef. Le paghe complessive vanno da 120.000 a 350.000 euro"
King adora guardare video su Tik Tok girati da chef privati -di gran moda in questo momento - ma sa che la realtà è molto diversa. “Penso che registrare clip da uno a tre minuti sia impossibile per mostrare realmente cosa significhi essere uno chef privato. È semplicemente un breve sguardo sulla quotidianità." Il lavoro vero e proprio è noioso, dice, e spesso stressamte. “La pianificazione del menu, l’acquisto, l’approvvigionamento, il budget, la preparazione, la cottura, l’impiattamento o la preparazione dei pasti richiedono ore e giorni. Anche se stai cucinando per un solo cliente." Consideriamo, infine, che le celebrità spesso non sanno contare. "Una volta un cliente ha detto che stavano organizzando una cena per dieci persone e si sono presentati quaranta ospiti".
