Casa Enrique dello chef Cosme Aguilar è uno dei ristoranti stellati con il miglior rapporto qualità-prezzo di New York. Il suo asso nella manica? Una cucina ben eseguita senza troppi voli pindarici.
Il ristorante
Inaugurato nel 2012 da Cosme Aguilar, Casa Enrique è un ristorante messicano che omaggia l’infanzia dello chef in Chiapas, lo stato più meridionale del paese. Situato a Long Island City, nel Queens, sembra in realtà più un cottage senza pretese che un’insegna rinomata. Ma quasi ogni anno, dal 2015, Casa Enrique è stato premiato dalla prestigiosa Guida Michelin, che attualmente ne fa uno tra i ristoranti migliori di New York City.
Unico, oltre al menu, è il suo prezzo: effettuando una ricerca nei registri della Guida, risulta il più conveniente della città a vantare la stella. Sebbene vi siano 55 ristoranti con questo riconoscimento, solo Casa Enrique ha il doppio simbolo del dollaro, associato ad "una spesa moderata", che lo rende perfetto per i primi approcci al fine dining. Il menu à la carte di Casa Enrique è molto più economico di quanto si possa credere. Un antipasto di ceviche di pesce marinato nel lime, servito con cipolla, pomodoro e peperoncino serrano, costa solo 24 dollari, mentre un'enchilada di pollo 25. La specialità della casa è la mole di Paixtla, pollo in salsa di mandorle, uvetta, sesamo, cioccolato e sette diversi peperoncini che ha un gusto al contempo dolce, amaro e piccante, e costa 27 dollari. In una città dove tutti tengono sempre d’occhio i profitti, come mai Cosme Aguilar, lo chef di Casa Enrique, non alza i prezzi?
“Quando abbiamo ottenuto la stella Michelin, ho chiesto ad amici che lavoravano nel settore da molto più tempo di me: ‘Cosa dovremmo fare adesso?’ Tutti dicono: ‘Non iniziare a cambiare le cose’”. E non l'ha fatto. Mantenere i prezzi accessibili gli ha permesso di conquistare una clientela locale fedele negli anni, anche se riceve regolarmente prenotazioni da stranieri. ("Riceviamo prenotazioni dal Giappone, persino dall'Australia!") L’arredo è rimasto semplice e la lista delle bevande si compone di birre messicane, vini spagnoli e cocktail come il mezcal martini e il mezcal negroni insieme al pisco sour.
Il menu, basato sulle ricette della famiglia Aguilar, propone piatti pensati per soddisfare ogni palato: ci sono quelli adatti ai bambini, come chorizo sbriciolato fatto in casa e pesce del mercato in pastella di birra, insieme ad opzioni più avventurose come la lingua di manzo; poi le portate principali più complesse. Se hai il tuo piatto preferito, puoi stare certo che sarà ancora nel menu la prossima volta che tornerai. "È lo stesso menu di quando abbiamo aperto", afferma Aguilar. "I prodotti che utilizziamo sono di stagione tutto l'anno, quindi non li togliamo mai, anche se abbiamo sempre una o due specialità del giorno.” Aguilar diventa chef per caso. Nasce come meccanico ma, non riuscendo a trovare lavoro, quando emigra negli Stati Uniti nel 1998 ottiene un posto da cuoco grazie a un fratello che lavora in un ristorante francese.
"Ero già un ottimo mangiatore seriale, ma è lì che mi sono innamorato del cibo", dice. “Ho avuto la fortuna di trovarmi tra grandi chef; tutto quello che volevo era essere uno di loro.” Aguilar e i suoi due soci, tra cui suo fratello Luis, hanno aperto Casa Enrique nel 2012 a Long Island, solo una fermata di distanza della linea 7 della metropolitana dalla Grand Central Station. Puntavano sulla convinzione che vi fosse una certa richiesta di cibo messicano autentico a New York. Aguilar afferma che le sue ricette – tramandate dalla sorella maggiore, che cucinava per la famiglia dopo la morte della madre – riflettono le numerose correnti culinarie del paese. "Vengo dal Chiapas ma ho vissuto in vari posti, Puebla e Città del Messico, e mia mamma viaggiava molto, quindi le sue ricette provengono un po’ da ogni zona", dice. Jordan Parker Erb di Insider si è recata nel Queens per toccare con mano la sua cucina rimanendone sorpresa, soprattutto all’arrivo del conto: per un antipasto, un piatto principale e un dessert ha speso 57 dollari, coperto e mancia escluse. Non male, se si considerano ristoranti simili a tre stelle, dove un pasto può costare 335 dollari.
In un'ambiente senza fronzoli, la giornalista racconta positivamente la cena inaugurata con un assaggio di chicharrones de harina e tre tipi di salsa, una combinazione di sapore e consistenza mai sperimentata prima. La cena prosegue con l'ensalada de betabel con jícama, un'insalata a base di barbabietole. “Non voglio essere esagerata, ma quando morirò, voglio essere sepolta in quest’insalata.” - racconta. Composta da strisce lunghe e sottili di jicama (un tubero il cui profilo aromatico è a metà tra una patata e una mela), questa pietanza è un concentrato di bontà. Si prosegue con il rajas con crema di Casa Enrique, ossia peperoni poblano arrostiti arrotolati in tortilla di mais e cosparsi di salsa di tomatillo, creme fraiche, queso e avocado. Un assaggio piccante, ma non troppo. Si conclude l’esperienza con i tres leches, a dir poco eccezionali.
Foto di copertina: @Yvonne Albinowski