Attualità enogastronomica Sostenibilità

“Polpo e tonno? Chi li cucina danneggia il mare”. Grande attivista spiega perché

di:
Alessandra Meldolesi
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copertina alexandra cousteau

Cosa possono fare veramente i cuochi per il futuro del pianeta? Lo spiega Alexandra Cousteau, attivista ambientale, figlia e nipote d’arte, che parla di riforestazione marina, ma anche di scelte al ristorante. “La natura oggi ha un valore di cui non eravamo consapevoli prima, si tratta della sopravvivenza della specie umana vincolata a quella dell’ambiente.

Chi è Alexandra Cousteau? Nipote di Jacques-Yves Cousteau, ufficiale navale, esploratore, oceonografo, biologo marino e regista, e figlia di Philippe Cousteau, tuffatore, marinaio e autore, è fotografa e regista, ma anche attivista ambientale per la sostenibilità, inviata del National Grographic, direttrice con la madre e il fratello di EarthEcho International e consigliera senior della ONG OCEANA. Insignita al V Encuentro de Los Mares del premio Sartun a Tenerife, ha dedicato il suo intervento a strigliare la comunità dei cuochi riguardo alle sue responsabilità verso l’universo marino.

Alexandra Cousteau Ian Kellet Blue Legacy
@Ian Kellet, Blue Legacy

I cuochi, sostiene, possono contrastare l’overfishing ed educare i commensali, semplicemente scegliendo cosa cucinare. Nel mirino sono finiti precisi trend gastronomici, come il ricorrente ricorso a polpo e tonno, nell’auspicio che tornino in auge tipologie meno gettonate. Occorre però che il settore sia compatto e nello stesso tempo curi in modo maniacale l’origine di quanto viene servito, tenendo in considerazione le diverse tecniche di pesca. È pur vero che ci sono clienti che chiedono espressamente i best seller, ma altri cuochi riscuotono altrettanto successo con proposte diverse. Quindi niente scuse. “Se si uniscono, gli chef possono salvare i mari. Non è vero che il pubblico vuole sempre le stesse cose”.

Alexandra Cousteau Danny Ocampo
@Danny Ocampo

Alexandra Cousteau si è poi raccomandata di abbandonare la plastica monouso in favore di materiali alternativi che sarebbero già disponibili, passando così dalla distruzione alla rigenerazione. È inoltre importante ridurre il più possibile gli scarti e osservare rigidamente le quote, che consentono alle popolazioni marine di riprodursi.

alexandra cousteau 2
 

È nostro compito cercare di ricostruire gli oceani in vista del 2050”, ha proclamato, invitando a istituire fattorie di alghe, finalizzate alla decarbonizzazione delle acque, che sarebbero anche fonte di impiego. Già nel 2018, del resto, il suo programma OCEANS 2050 prevedeva la semina e la gestione di boschi marini, che potessero ospitare la fauna. E se l’ecoansia è ormai diffusa, si tratta di contrastarla informando su tutto ciò che si può fare in favore dell’ambiente, in modo da indurre i cittadini a modificare virtuosamente il proprio stile di vita, abbandonando per esempio le confezioni monouso o le borse di plastica del supermercato.

alexandra cousteau
 

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