Darren Chin ha creato un impero enogastronomico a Kuala Lumpur con molteplici insegne, dalle più eleganti alle più informali. L’esordio? Nel locale di famiglia, “ma lasciare il nido è stato necessario”.
La notizia
Nel raffinato panorama gastronomico di Kuala Lumpur, un’insegna che suscita gioia è DC a Taman Tun Dr Ismail. DC sono le iniziali di Darren Chin, la cui cucina di ispirazione francese ha raccolto numerosi consensi sin dal debutto, 10 anni fa. Non a caso, DC è uno dei due soli ristoranti di Kuala Lumpur ad aver ricevuto una stella nel paese. Oltre ad esso, Chin ha aperto altri ristoranti, tra cui un locale informale (Bref), uno in stile caffetteria, (Bistrot David), e infine Gai, interpretazione della cucina thailandese ispirata alle origini di sua moglie. Spinto dalla singolare visione e dal talento dello chef, DC è ora quasi sei volte più grande di quello che era in origine. Ma per Chin non è stato tutto semplice. A 20 anni lavorava infatti nell'azienda di famiglia, aiutando ad espandere la catena Dave's Deli di suo padre, un impegno che trovava estenuante. “Stavo attraversando un periodo di esaurimento e avevo perso la passione per la cucina. Non ero sicuro di quello che stavo facendo allora, e forse ero troppo influenzato da mio padre", ricorda. "Inoltre, non ho mai pensato di avere molto talento per la gastronomia. Ma era perché non avevo esperienza”.
Fortunatamente per i gastronomi, Chin lasciò l’insegna di famiglia e si iscrisse a Le Cordon Bleu, a Parigi, quando aveva 30 anni, dove "disimparò tutto quello che faceva prima, limitandosi ad assorbire il resto come una spugna". “Lì mi sono imbattuto in molti chef diversi, che mi hanno plasmato e reso ciò che sono adesso, e penso che quel tipo di esperienza mi abbia dato un set completo di strumenti per andare avanti autonomamente. Non solo le tecniche di cottura, ma i concetti, mettendomi sulla giusta strada per trovare il mio stile di cucina ", ha detto Chin. Quando è tornato a Kuala Lumpur nel 2013, l'opportunità di aprire un posto tutto suo è nata per puro caso. “È successo che mia moglie conosceva il proprietario e lui è stato così gentile da affittarci l'intero edificio. Non c'era alcuna ambizione, c’era solo il desiderio di avviare un’attività in proprio e svilupparne il concetto".
DC si è evoluto nel corso degli anni, espandendosi in vari piani a tema, tra cui un bar dedicato, sale rosse Luigi XIII e una sala Moon Dining. Chin riconosce che, come il luogo, la sua cucina è mutata di pari passo. “Quando abbiamo iniziato, avevo uno stile con una forte influenza francese, legata alle mie radici. Da allora, ho imparato non solo da me stesso ma anche dagli chef che hanno lavorato con me e che hanno contribuito ai piatti man mano che procedevamo; in qualche modo ho concretizzato l’idea di semplicità, naturalezza, spontaneità". Oggi l'impero F&B di Chin non mostra segni di cedimento, e lo chef intraprendente rivela i dettagli di un progetto imminente. Una collaborazione con il marchio di ospitalità malese M Resort: l'edificio si chiama M/D e comprende tre piani di circa 6.000 mq ciascuno; inoltre, il concept della nuova insegna rispecchia quello delle altre attività di Chin.
I commensali, da Gai 2, possono aspettarsi creazioni basate sulla cucina regionale della suocera di Chin. Uno dei piatti-chiave è il riso al gelsomino cucinato su ordinazione in singole pentole di carbone per ogni tavolo. C'è anche una continua enfasi sull'approvvigionamento e sulla qualità del pesce, con acquari vivi contenenti varie specie marine. Chin sottolinea che si impegna a rendere Gai 2 più accessibile e conveniente. Il suo prossimo obiettivo è Bref 2, basato sulla griglia a fuoco aperto. Abbracciando la "cucina primitiva", presenterà ingredienti di alta qualità in piccoli piatti condivisi in un ambiente informale, perfetto per buoni vini e conversazioni.
Un format completamente nuovo è poi Monsieur Darren, progetto di pasticceria che propone classici riprodotti con un certo senso artistico. “Ancora una volta, qui diamo risalto agli ingredienti di qualità e alla semplicità dei pasticcini a un prezzo più accessibile. Oltre alle cene, ci stiamo concentrando anche sull'online". L'ultimo piano ospiterà una jazz lounge, una partnership esclusiva con MHD Moet Hennessy Diageo. Rivolgendosi a una clientela più anziana, Chin afferma che il punto vendita fornirà intrattenimento di qualità in un ambiente sofisticato che vanta un'acustica eccellente e forse anche un pianoforte a coda. Chin ricopre oggi il ruolo di un imprenditore a tutto tondo, ma i fan desiderosi di assaggiare pietanze con il tocco personale dello chef possono cenare al Cellar, che è stato recentemente lanciato a Washington. “Cellar è la quarta sede del ristorante e prende il nome dalla sua impressionante cantina di vini. Non credo che altri ristoranti in Malesia abbiano dato tanta enfasi al wine pairing", ha detto Chin.
Cellar offre un menu in stile omakase dove Chin cucina personalmente per un massimo di 10 persone. "È un'esperienza molto coinvolgente, in quanto DC non ha mai offerto quel tipo di serata in cui i clienti entrano in contatto direttamente con lo chef per comprenderne la filosofia". Con Cellar, Chin crede di aver chiuso il cerchio del suo viaggio come chef. “Stranamente, torno al punto di partenza. Oggi sono ancor più convinto di me stesso e del mio cibo ". Prima ancora della stella Michelin, infatti, Chin ha rivelato: “Sono all’apice del successo, mi sento molto a mio agio e felice, cucino ogni giorno. Sono arrivato ad un punto in cui posso liberarmi anche dalle pressioni dei premi. Ora opero liberamente e apertamente, senza pretese. Preparo i piatti con tutto il cuore senza voler più mettermi alla prova”.
Fonte: cnaluxury.com
