Massimo Bottura ha da poco ricevuto tre premi prestigiosi che lo incoronano simbolo dell’italianità, riconoscendogli un merito che va ben oltre la cucina: è la cultura a tutto tondo, il fulcro della ricerca portata avanti dallo chef dentro e fuori l’Osteria Francescana.
La notizia
Inutile rimarcarlo: Massimo Bottura è ormai indiscutibilmente considerato uno degli interpreti d’eccellenza della cucina italiana nel mondo, nella sua declinazione autentica e al tempo stesso avveniristica. Merito anzitutto della ricerca condotta in Osteria Francescana, 3 stelle Michelin: un laboratorio creativo in cui prendono forma piatti volutamente iconoclasti, che recuperano le ricette del passato e le trasportano nel futuro applicandovi nuove tecniche di preparazione, ma soprattutto dove si esprime un’ospitalità fatta di piccoli gesti e dettagli, che determinano le coordinate di un viaggio capace di travalicare l’esperienza gastronomica tout court.
Non solo: proprio per questo modo di intendere la cucina come “manifesto” di qualcosa che va oltre il gusto, Bottura ha portato il suo pensiero oltre le mura del ristorante, impegnandosi con la moglie Lara Gilmore nel progetto della fondazione Il Tortellante, un laboratorio terapeutico che insegna a persone con autismo a produrre pasta fatta a mano, e fondando l’organizzazione Food for Soul, che con i suoi Refettori si impegna a livello globale per combattere lo spreco alimentare e l’isolamento sociale.
Non sorprende, dunque, che lo chef modenese sia stato finora insignito di numerosi premi; basti pensare all’ingresso nella Hall of Fame dei World’s 50 Best Restaurants e all’inarrestabile ascesa degli spin- off Gucci Osteria in tutto il mondo.
Oggi questo ruolo di ambassador ha ottenuto un ulteriore (e triplice) riconoscimento ufficiale, da una sponda all’altra dell’Oceano Atlantico: Massimo Bottura è stato infatti protagonista d’eccezione del 16° McKim Medal Gala (organizzato lo scorso 7 giugno dall’American Academy in Rome) e della seconda edizione (23 giugno 2023) del Gala del Farnese d’or (l’evento promosso annualmente dalla CCI France Italie – Camera di Commercio e tenutasi a Palazzo Farnese, sede dell’Ambasciata di Francia in Italia). Il primo è, dal 2005, uno degli eventi più attesi della stagione primaverile, rivolto a celebrare personalità che con il loro lavoro, in Italia e negli Stati Uniti, hanno contribuito in maniera significativa allo sviluppo delle arti, delle discipline umanistiche e della cultura. A consegnare il premio nella Capitale, la celebre chef americana Alice Waters.
Il secondo rappresenta invece, un’occasione per valorizzare i rapporti italo-francesi, segnalando i migliori rappresentanti del mondo istituzionale, politico, economico e culturale d’Italia. Inoltre, sempre quest’anno, Lara Gilmore e Massimo Bottura sono stati premiati dalla Console Generale Ragini Gupta presso la prestigiosa Sala dei Cardinali del Collegio San Carlo in Modena per il loro eccezionale impegno nel rafforzare i legami culturali fra Stati Uniti ed Emilia-Romagna.
Proprio nell’anno che vede la cucina italiana candidata come patrimonio immateriale dell'Unesco, Bottura è il perfetto emblema di una tradizione che sposa il tema della sostenibilità e della diversità bioculturale, che sa aprirsi verso l’estero e che si impegna nel supportare le eccellenze artistiche italiane in un contesto internazionale (il ricavato del McKim Medal Gala sostiene il programma Italian Fellowship, con borse di studio che offrono ad artisti e studiosi di nazionalità italiana l’opportunità unica di vivere e lavorare all’interno dell’American Academy in Rome).
Questi nuovi riconoscimenti valorizzano i rapporti italo-francesi in fatto di cucina e ribadiscono il legame profondo tra Italia e Stati Uniti, coerentemente con la convinzione espressa dallo stesso Bottura: «La cucina avvicina le persone», indipendentemente dalla provenienza o dall’ubicazione geografica.
Foto di copertina (mobile) di Settimo Bendusi
Foto di copertina (dekstop) di Anders Jorgensen