Cresce la cucina polacca: l’ultima edizione della guida Michelin per la prima volta attribuisce le due stelle nel paese; ma premia anche uno chef italiano, Andrea Camastra del Nuta di Varsavia.
La notizia
Sono passati pochi giorni dalla presentazione dell’ultima edizione della guida Michelin polacca, relativa alle città di Cracovia, Varsavia e Poznan (quest’ultima per la prima volta): ha portato una bella sorpresa ai foodies del paese, che può finalmente annoverare un due stelle. Si tratta della Bottiglieria 1881 di Cracovia dello chef Przemyslaw Klima, ristorante che da tempo calamita i gourmet grazie alla selezione delle materie prime locali, alle elaborazioni contemporanee e ai prezzi competitivi.
L’insegna ha aperto nel 2013, quando lo chef già poteva vantare un bel percorso, culminato nella strategica esperienza al Noma. Nel 2020 la prima stella, che ha segnato un duplice record per il paese: quello del più giovane chef stellato e del conferimento accelerato. Ma la seconda è un sogno diventato realtà, cui invero lo chef polacco lavorava da tempo, se è vero che nel 2020 dichiarava: “Sono onesto, sarebbe un peccato fermarsi a una stella sola”.
Così ha proclamato Gwendal Poullennec, direttore internazionale delle guide: “Siamo lietissimi di annunciare il primo ristorante polacco con due stelle Michelin. Seguiamo costantemente lo sviluppo della scena culinaria a Varsavia e Cracovia e quest’anno siamo lieti di estendere il nostro raggio d’azione anche a Poznan. Gli ispettori Michelin sono rimasti colpiti dal mercato vivace e in rapida crescita dei ristoranti delle città, dove hanno trovato molti locali unici che meritano di essere raccomandati”.
Dai tavoli che si affacciano sulla cucina a vista, è possibile ammirare la preparazione di corse minimaliste come il pesce con i piselli o il maiale di campagna, che in realtà sottendono maestria, originalità e riflessione. “Voglio mostrare l’onestà sul piatto, presentare ciò che è reale, non inventato”, dice lo chef. “Onestà da noi significa 3 o 4 ingredienti, senza un’ideologia costruita intorno. Non ho bisogno di effetti speciali”.
In tutto la guida recensisce 49 indirizzi, fra i quali si segnalano 9 Bib Gourmand e 2 stelle: sono il Muga di Poznan, al suo esordio in guida, che si contraddistingue per un’offerta più classica e uno stile formale, e il Nuta di Varsavia, anch’esso appena aperto, dove lo chef patron Andrea Camastra, già stellato in città al Senses e ben posizionato su The World’s 50 Best Restaurants, miscida reminiscenze italiane, influenze asiatiche, specialità e prodotti del territorio. “Alcuni dicono che la cucina polacca non sia sofisticata. Questa è una scusa per gli chef che non riescono a creare qualcosa di livello mondiale basandosi su famosi piatti polacchi. Quante persone sono in grado di prendere il pane con lo strutto e trasformarlo in un’opera d’arte culinaria? La mia ossessione è combinare mondi apparentemente separati: la cucina raffinata da un lato, il comfort food dall’altro. L’idea di comfort food dovrebbe essere costantemente presente in cucina, secondo me il cuoco serve solo per dare al piatto la giusta raffinatezza”.
Fonte: sukces.rp.pl
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Foto di copertina: @Beata Zawrzel-Reporter -East News