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Janaina Rueda: "Gli uomini in cucina? Rabbiosi ed egocentrici”

di:
Alessandra Meldolesi
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copertina janaina rueda

Il suo divorzio da Jefferson Rueda ha scosso la gastronomia brasiliana. Ora manda avanti da sola A Casa do Porco, settimo ristorante del mondo. Janaina Rueda si esprime senza filtri sulle differenze di genere.

L'opinione

La separazione fra Janaina Torres e Jefferson Rueda, dopo un matrimonio ventennale, ha scosso la gastronomia di San Paolo. Parliamo della coppia che anima A Casa do Porco Bar, ristorante che si è classificato settimo ai 50 Best, ora unita solo sul lavoro.


Abbiamo deciso di sposarci per sempre qui, che il nostro amore sarebbe stato in affari. In questo modo non sarebbe finito”, racconta lei in un’intervista a Claudia. Non vi risparmia particolari sul tradimento di lui, il dramma vissuto, le notti a piangere e la rinascita, grazie al lavoro su se stessa, al rinnovato impegno professionale e alla riscoperta della sua femminilità, anche attraverso interventi di chirurgia plastica.


La stessa Casa do Porco è in trasformazione. “Ora il menu è molto femminile, è il mio momento. Ho lavorato da sola alla sua creazione e ho chiamato in cucina solo donne per eseguirlo con me. Con le cucine maschili in ascesa, questo mondo ha puntato alla celebrità, si è fatto egocentrico e viscerale. Ma quando inizi a veicolare energie femminili, la componente umana comincia a svilupparsi. Con noi qui, non ci sono urla. Siamo etichettate come pazze, ma a ben guardare l’isteria arriva dalle cucine degli uomini. Personalmente ho viaggiato per il mondo. Le cucine che mi piacciono di più sono quelle femminili, e non perché sono una donna. È la natura a chiedere alle donne di fare il loro ingresso in ambienti aggressivi, che siano pronti per il cambiamento”.


A volte sono le donne stesse a fare un passo indietro. Janaina racconta di avere a lungo delegato, pur facendo un milione di cose, e di essersi volontariamente nascosta dietro la figura carismatica di Jefferson, inizialmente più esperto di lei, che si era formata letteralmente sulla strada, vendendo snack e cucinando street food da adolescente. “Siccome è un uomo, lui era lo chef e io no, ero un’aiutante”. È stata l’esigenza di misurarsi con l’alta cucina, uscendo dalla popolarità del comfort food, a spingerla a lasciare Dona Onça Bar, il suo ristorante, proprio quando Jefferson soffriva di un esaurimento, cogliendo la sfida in prima persona. “L’ho sempre lasciato davanti e io dietro di lui… Non so quanto fosse giusto o sbagliato. Puoi dare il giusto credito, ma non devi mai nasconderti. Quando me ne sono resa conto, la casa è sbocciata”.


Oggi Janaina ha in agenda 14 viaggi internazionali, durante i quali andrà a conquistare le cucine maschili. Ma il suo attivismo ha tante forme, compreso l’impegno. “Per me è inaccettabile che nelle scuole non si educhi al cibo. Mi sono trovata a dover disegnare un pollo per indicare dove fosse il ventriglio, perché l’insegnante smettesse di dire ai ragazzi di non mangiarlo. Senza cibo, non cambiamo il Brasile o il mondo. Le persone mangiano male e questo sta uccidendo il pianeta. Solo noi possiamo trasformare la nostra energia. Io, Janaina Torres Rueda, so da dove vengo e dove voglio andare”.


Fonte: claudia.abril.com.br

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Foto: Crediti A Casa Do Porco

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