La risposta definitiva alle emergenze dei nostri tempi, dalla crisi ambientale all’inflazione? Secondo Gennaro Contaldo è la cucina italiana, economica negli ingredienti, stagionale, astuta nel riutilizzo degli avanzi. Un patrimonio di risorse che l’avanzata del cibo d’asporto tende spesso a oscurare.
L'opinione
La cucina italiana nel Regno Unito ha un nome e un volto: quelli di Gennaro Contaldo, chef settantaquattrenne originario di Minori che ha svelato a Jamie Oliver i segreti della nostra tavola. Non a caso lui lo chiama “London dad” e come tanti papà italiani, insieme a ottimi piatti di pasta serve perle di saggezza. La fa anche nel suo ultimo libro, Gennaro’s Cucina, dove svolge il tema della gastronomia tricolore quale golosa modalità di risparmio.“Non butto via niente”, assicura. Anzi il fatto che qualcuno possa farlo, non solo lo secca, ma addirittura lo sconvolge. C’è di mezzo la sostenibilità ovviamente, emergenza del momento. Ma si tratta anche di imparare a gestire le finanze mentre l’inflazione s’impenna. Sapere utilizzare gli avanzi è anche una strategia vincente per fare quadrare i conti alla fine del mese.
“Se la gente sapesse davvero cucinare, utilizzerebbe almeno metà di ciò che scarta. Io insisto in modo veemente con tutti, affinché imparino come si fa e possano venirne a capo, usando qualsiasi cosa si trovi nelle loro case”. La cucina italiana, del resto, è notoriamente a buon mercato rispetto ad altre grazie alla pasta, sorta di welfare nazionale che può farsi ricettacolo di ogni avanzo o quasi. “Perché un tempo non c’era molto, quel poco che avevi potevi cucinarlo in tanti modi diversi e niente veniva gettato. La vera cucina italiana è povera: pochi ingredienti, massimo gusto. Quindi più che ‘povera’, in un certo senso è ricca”.
I conti sono presto fatti: al ristorante in UK un piatto di pasta al pomodoro costa circa dodici sterline, ma i pelati nei negozi si fermano a una. “E sono ottimi. La gente spende tanto per il take-away, quando potrebbe arrangiarsi da sola. In cinque minuti posso preparare un ottimo sugo con olio, aglio e peperoncino; nel frattempo la pasta cuoce e alla fine chi ne ha, può spolverare un po’ di briciole”.
“La gente butta via gli avanzi troppo presto. Se fai il pollo arrosto, resta un sacco di roba. Raccogli i pezzetti di carne, tritali e ricavane un ripieno per qualche tipo di raviolo, che puoi servire col fondo di cottura. Mentre con la carcassa e qualche odore puoi ricavare un brodo delizioso”. Poi ci sono i legumi e il pane raffermo, che trova nuova vita nei passatelli, nell’acquasale e nei mondeghili. “Odio perfino le date di scadenza, piuttosto guardo e annuso. Non c’è niente di male, se non è ancora marcio. E dal latte vecchio può uscire una ricotta meravigliosa”. Un altro trucco per risparmiare è la stagionalità: Gennaro si scandalizza se vede le ciliegie già in vendita. “Quando una cosa finisce, basta. In Italia la dimentichiamo, aspettiamo la prossima stagione e non vediamo l’ora”.
Fonte: Independent.co.uk
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Foto di copertina: @Ella Miller