Chef Sostenibilità

Sostenibilità: "La cucina a scarto zero non esiste”. Noto chef spiega perché

di:
Francesca Feresin
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copertina max la manna

You Can Cook This è il nuovo libro dello chef inglese Max La Manna, pensato per indirizzare i lettori verso uno stile di vita a basso spreco che sfrutta l’alimento vegetale nella sua interezza. Lo scarto nullo, però, secondo lui è solo una chimera: “Dovremmo andare ad abitare in una grotta e rinunciare alla civiltà”.

L'opinione

Vuoi abbracciare uno stile di vita a scarto zero? Vai ad abitare in una grotta!” Davanti ad una crostata al rabarbaro gluten free, in una giornata di sole, nel suo studio a Peckham, l'enfant prodige della cucina vegana, Max La Manna, discute dell'ascesa, della fattibilità e dell'importanza del movimento zero-waste. Il 33enne cuoco americano, ora residente nel Regno Unito, ha iniziato a farsi un nome nel settore durante il primo lockdown, pubblicando video ricette ed incoraggiando gli utenti a provare più alimenti a base vegetale a tutto tondo (comprese le bucce della frutta, speso distrattamente gettate tra i rifiuti). Nel giro di poco tempo, grazie al suo carisma, Max accumula oltre un miliardo di visualizzazioni sui social media, appare su BBC Earth e Saturday Kitchen e vince una serie di premi, tra cui Most Sustainable Cookbook e Digital Creator dell’anno.


Cucina a scarto zero? È impossibile" - dice La Manna. Ha più senso parlare di spreco ridotto, soprattutto ai fornelli, ma anche nell’abbigliamento. “Penso sia davvero importante, per ciascuno di noi, tener conto del fatto che non possiamo essere perfetti né risolvere il problema come singoli individui. Siamo andati al lavoro a piedi o in bicicletta, abbiamo chiuso il rubinetto mentre ci lavavamo i denti, abbiamo steso i vestiti ad asciugare? Basta così: questo è quanto ci è dato fare”. Diversamente, appunto, bisognerebbe vivere in una grotta. “Non sono pronto", ridacchia lo chef, per poi aggiungere con serietà: "L'attenzione dovrebbe ricadere sulle prime 100 aziende che producono il 75% delle emissioni globali di gas serra. Dovremmo fare pressione su di loro affinché facciano scelte più intelligenti, pulite e sane per noi e per il pianeta”. Nel frattempo, dice, “è importante che le persone facciano il meglio che possono e apportino piccole modifiche alla routine individuale”.


Per La Manna, il punto di partenza più semplice è la cucina, grazie alla possibilità di utilizzare ciò che si ha già. Questo il messaggio del suo nuovo libro, You Can Cook This. Per due anni, La Manna ha chiesto ai suoi follower di individuare i prodotti che stavano buttando via di più. Dopo più di 400 video ricette, mesi di test e un gigantesco foglio Excel, ha realizzato il suo libro e diviso le sue scoperte in otto capitoli, con l’aggiunta di un nono su cosa fare con gli avanzi. Ciascuno degli otto capitoli è dedicato ad un singolo ingrediente, con ricette semplici che utilizzano ogni parte dell’alimento, e anche suggerimenti su come pulire, preparare e conservare le verdure per farle durare più a lungo.


You Can Cook This è un libro di cucina ed un manuale di istruzioni per sperimentare uno stile di vita a basso spreco, completo di diagrammi dettagliati su cosa conservare in quale parte del frigorifero. "Continuavo a chiedermi: perché le persone buttano via il cibo?" Dopo mesi di ricerca, si è reso conto che "semplicemente non lo conservano in modo adeguato, e questo ha come effetto il rapido deperimento delle materie prime”. In particolare, le verdure a foglia verde sono protagoniste dello spreco alimentare. “Essendo sempre di corsa, con una lista infinita di impegni, magari ci dimentichiamo di aver riposto un sacchetto di spinaci in frigo”. La Manna consiglia di lavare e mettere a bagno l'insalata in acqua fredda “per farla rinvenire”, asciugarla e poi dividerla in porzioni. Successivamente va posta in parte in un contenitore coperta con un tovagliolo di carta in frigo e usata entro due o tre giorni. La restante va sbollentata, strizzata e congelata. "Il congelatore è un posto incredibile per conservare il cibo, ma spesso non lo usiamo correttamente."


Da valutare è anche il compostaggio, aggiunge. Non tutti vogliono mangiare bucce di banana o torsoli di mela. "Il compost è ricco di sostanze nutritive che ritornano nel terreno; dobbiamo nutrire il suolo affinché ci nutra". Quando La Manna ha notato di avere un pubblico più vasto nel Regno Unito, un'estate ha fatto un viaggio a Londra per organizzare alcuni eventi ed è li che ha incontrato la sua attuale moglie -una sostenitrice dello slow fashion. Da allora non è più tornato. Entro sei mesi, gli è stato offerto il primo contratto per un libro. You Can Cook This rappresenta un significativo allontanamento da More Plants, Less Waste del 2019. In quel libro La Manna esplora temi differenti, da come fare deodoranti fai-da-te alla realizzazione di biscotti per cani con la polpa residua dei succhi di carote e arance. Insomma, qualcosa che avremmo potuto provare durante il lock down, ma chi ha il tempo per farlo oggi? Anche lui ammette di essersi allontanato dalle rigide regole che aveva stabilito allora. "È stato davvero difficile, perché ho avuto un breve periodo di tempo per sviluppare le ricette", ricorda.


Le star dei social media sono una dozzina al giorno d'oggi, quindi è piacevole vederne una resistere alla tentazione di scalare il pendio scivoloso che arriva rapidamente alla fama. La Manna conclude: “Per me è importante assicurarmi che tutto ciò che produco, creo e diffondo nel mondo sia utile, stimolante, educativo. Quando le persone dicono: ‘Sto ancora preparando questa ricetta dopo due anni’, mi si riempie il cuore di gioia". Per ora, La Manna sta vivendo il suo momento di gloria. "Per la mia salute mentale e il mio benessere, cerco di rimanere nel presente", dice con un sorriso sfacciato. Poi aggiunge una nota più cupa, come fa spesso: "Perché non sappiamo cosa accadrà domani.

Fonte: independent.co.uk

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Foto dalle pagina social di Max La Manna

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