Chef

Vikas Khanna, da senzatetto a chef stellato: “Vi racconto la mia storia”

di:
Alessandra Meldolesi
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copertina vikas khanna 2023 06 18 15 15 37

C’è del miracoloso nella storia di Vikas Khanna, chef indiano che si è insediato a New York, ottenendo la stella Michelin. Quando aveva perso tutto e viveva come un homeless, è stato il Dalai Lama a intuire la sua caratura spirituale e a propiziare la sua rinascita. Per caso o per destino.

La storia

Da homeless in fila per un pasto caldo a chef stellato a New York, con spin off vari ed eventuali. C’è del miracoloso nella storia di Vikas Khanna, ormai celebrity dei social e della televisione anglosassone. Era il 2 dicembre 2000 quando emigrò negli Stati Uniti, trovando presto impiego in una gastronomia indiana di Tribeca. Il giorno della Vigilia, tuttavia, era già chiusa. E lui insieme al lavoro, aveva perso anche la casa, finendo per strada al gelo. Non gli restava che mettersi in fila per qualche pasto caritatevole. Proprio presso la sede di New York City Rescue Mission, ha iniziato a dare una mano in cucina, fermandosi per circa tre mesi. Poi per una decina d’anni si è trattato di sbarcare il lunario svolgendo i lavori più vari.


A cambiare tutto è stato l’incontro con il Dalai Lama al Beacon Theatre di Manhattan nel 2009:Il mio caro amico Tashi Chodron, che lavorava con me al Rubin Museum, mi ha invitato. Sua santità mi ha donato una sciarpa khata bianca, poi il suo team mi ha invitato al Waldorf Astoria, dove gli ho parlato di com’è perdere tutto”. La qual cosa, per il Dalai Lama, equivaleva alla libertà totale.

“Ho iniziato a percorrere l’Himalaya, dal Tibet al Bhutan, al Nepal e all’India del nord”, prosegue Vikas. A quei tempi ancora non lo sapeva, ma era il prodromo per un libro poi nominato dalla James Beard Foundation, intitolato Return to the Rivers e introdotto dal Dalai Lama. Eccolo poi a Parigi per frequentare una scuola di cucina, dove sentiva ripetere che in fin dei conti il cibo indiano non era un granché. Fino al rientro a New York, per realizzare una promessa fatta alla nonna: “Combatterò per questo. Sono addestrato. Ho esperienza. Mi sono dedicato e consacrato a questa missione”.

Jackfruit, cactus, pesce @Battman Photography-Junoon


L’apertura del ristorante di Vikas, Junoon a Manhattan, è datata 2010. Nel giro di un anno, il 4 ottobre 2011, il telefono squillava: dall’altra parte c’era la guida Michelin, che gli comunicava il conferimento della stella. “Ottenerla è per uno chef il massimo onore. Essere uno dei primi è il premio per aver creduto indefessamente nella cucina indiana su una piattaforma globale. Ma per me la cosa più importante, è stata tener fede alla promessa a mia nonna”.

@Virendra Saklani


Oggi Vikas manda avanti anche un ristorante a Dubai, ma entro il 2023 spera di riuscire ad aprire la sua seconda casa a New York. Sostiene inoltre Vahdam India e la sua verticale di spezie, che mira a garantire il giusto guadagno ai contadini e a finanziare l’educazione dei bambini indiani. Autore di 40 libri, è seguito su Instagram da 3,5 milioni di follower ed è comparso in diverse trasmissioni con Gordon Ramsay.     

Foto di copertina: @Samira Bouaou-Epoch Times

Fonte: uk.investing.com

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