“Donne della gastronomia, abbiamo questa bella e importante responsabilità di generare visibilità e trasmettere in cucina un messaggio al femminile, realizzando qualcosa di grande”, perora Pia Leon. La giovane cuoca peruviana continua a riuscirci e apre un nuovo locale a Cuzco.
La notizia
Non è la grande donna che sta dietro a un grande uomo, Pia Leon, premiata migliore cuoca del mondo nel 2021 da The World’s 50 Best. Piuttosto gli cammina al fianco, in un percorso glorioso per la gastronomia peruviana. Partita dal Central di Lima con il marito Virgilio Martinez, di cui è socia, con lui manda avanti anche il centro di ricerca Mil. Ma ci sono soprattutto il suo Kjolle, ristorante intitolato all’albero andino che prospera oltre i 3800 metri; il centro di ricerca sul prodotto Mater, focalizzato sulla stagionalità, ma anche su progetti sociali e culturali, per un’esperienza “olistica”, e la nuova cucina di Mauka, presso il Belmond di Cuzco, negli spazi suggestivi di un convento seicentesco. Qui, ad alta quota, le cotture sono più lente a causa della minore pressione, ma gli aromi si intensificano, come i gusti e i colori.
“La mia esperienza al Central ha rappresentato il primo avvicinamento a una cucina incentrata sui prodotti naturali, dove la sperimentazione ha un peso importante. D’altro canto, Mater, il centro di ricerca e interpretazione cui ci appoggiamo, ha facilitato la formazione di una base e rappresenta una fonte di conoscenza. Per me sono stati i pilastri più importanti nella costruzione di Kjolle”, riassume.
Il successo in questo caso non ha segreti. “Lavoro duro, disciplina, sapere che ci possono essere giorni buoni e meno buoni e che da tutto si impara. Qualità, dare sempre il massimo; un atteggiamento positivo e una leadership sana. Lavorare in armonia con chi hai intorno è molto importante e devi impegnarti strategicamente per riuscirci. Ci adoperiamo per creare un sistema che collochi le persone alla testa di squadre forti, motivate, professionali e bilanciate, dove ciascuno porti qualcosa di speciale e sia valorizzato. Cerchiamo il rapporto umano, curando al massimo la squadra. Per raggiungere la costanza occorre una brigata costante, quindi devi crescere insieme allo staff, sapendo come mantenerlo unito”.
“Oggi c’è più spazio affinché le donne vengano riconosciute. Mi sembra vitale che esistano più donne ispirate, più esempi da seguire. Ci si può costruire per guidare, ma hai bisogno di nutrirti costantemente per crescere in tutti gli aspetti e diventare fonte di ispirazione. Donne della gastronomia, abbiamo questa bella e importante responsabilità di generare visibilità e trasmettere in cucina un messaggio al femminile, realizzando qualcosa di grande, e che gli uomini e le donne possano completarsi sul lavoro”. L’attenzione a Cuzco non può che essere sul cacao, inteso come pianta in generale, oltre la fava. “La cosa più importante è mantenere un legame con i produttori. La costruzione della fiducia rappresenta il miglior investimento possibile. Ma non è facile. Richiede molto tempo per ascoltare, dare occasioni e spazio; tempo per rivalutare le azioni e fare piani realizzabili, soprattutto che partano dall’intesa comune”.
Fonte: La Nacion
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