Chi è Danny Khezzar, il giovane concorrente di Top Chef e star dei social network in Francia? La famiglia, l’infanzia, la passione per la musica e la gavetta nelle cucine stellate di Michel Roth e Pierre Gagnaire: vi raccontiamo tutto nelle prossime righe.
La storia
Non molto tempo fa, ogni mattina, in fretta e furia, lasciava la periferia per frequentare la scuola alberghiera e lavorare al Ritz. Era il periodo in cui, da giovane commis, imparava l’arte della cucina da Michel Roth al suo ristorante parigino due stelle Michelin in Place Vendôme. Viveva lontano da lì, nel comune di Rosny-sous-Bois. Da una parte c’erano la famiglia e i gli amici, il gruppo musicale che aveva formato con il suo migliore amico, il look che ne conseguiva, i timori e l'umorismo; dall'altra il cappello e l'impeccabile completo bianco che indossava nella sua quotidianità di chef di un ristorante stellato, all'interno di un palazzo ginevrino. Di chi parlo? Di Danny Khezzar, un vero e proprio fenomeno mediatico, concorrente della nuova edizione di Top Chef nonché autore di videoricette da migliaia di likes sui social network, clip che posta dalla sua cucina di Bayview e che rivelano una personalità solare, un umorismo ed un carisma unici nel loro genere. Nella stanza luminosa, foderata di bianco, tra morbida pelle e mise en place elegante dell'Hotel President Wilson, con poche figure impegnate ad allestire il servizio di mezzogiorno, il giovane racconta la sua storia senza perdere il sorriso e una scintilla di malizia.
Oggi è su uno scooter che Danny viaggia dal suo quartiere di Ambilly, in Alta Savoia, all’hotel President di Ginevra noto per ospitare la suite più costosa del mondo, pronto a lavorare come chef nella cucina del Bayview, un ristorante da 27 coperti per dieci cuochi, sempre sotto la guida del suo maestro Michel Roth. L'infanzia a Rosny-sous-Bois, dove è cresciuto fino all'età di 18 anni, è ciò che rende Danny quello che è ora, racconta lui. A scuola era bravo, soprattutto in matematica, ma lo studio non faceva per lui: “A 15 anni i miei genitori ci hanno offerto un brunch al Ritz, una rivelazione” - racconta. “Mio padre mi ha suggerito di andare a presentarmi allo chef Michel Roth, e lui, con la sua genuina gentilezza, mi ha mostrato le cucine prima di passarmi il suo biglietto da visita dicendo: "Se stai cercando uno stage, non esitare a chiamarmi.” L'anno successivo, è quello che ho fatto".
Le origini di Danny? Un nonno cuoco, un padre idraulico, una madre segretaria odontoiatrica. “Mi hanno supportato in tutti i miei progetti. Ci piace stare insieme e condividere momenti intorno alla tavola. Già da giovane amavo provare nuove ricette: così li rendevo orgogliosi.” Per quanto riguarda la musica, è prettamente autodidatta. Ha iniziato molto presto, frequentando lezioni già a 12 anni con il suo migliore amico Vincent, suo "fratello dai tempi dell'asilo", con il quale si è divertito un mondo fondando il duo Bizzy Brothers. Il loro stile? Rap, in cui ben presto infondono note di reggaeton, soprattutto dopo un viaggio nella Repubblica Dominicana. Un primo album (Enfant de la Calle), concerti a Salou, Barcellona, al festival Goutte d'Or e primi grandi successi: un milione di visualizzazioni per l'eccentrico Sapo."Da adolescente, mi consideravo una star della musica, ma lo stage con Michel Roth mi ha aperto altre porte, ho imparato il rigore, al punto da incanalare tutte le mie energie nella gastronomia". Intanto, a Parigi, il Ritz chiude per lavori di ristrutturazione e Danny diventa commis al Gaya, da Pierre Gagnaire; i due chef, dalle filosofie così diverse, sono rimasti da allora i suoi mentori e modelli, in termini di rigore e creatività.
Successivamente, a Ginevra, Michel Roth offre a Danny l'opportunità di raggiungerlo: così a 19 anni, nel 2015, lui lascia il nucleo familiare e parte per “l'avventura svizzera”. Fa carriera e diventa sous-chef, secondo la gerarchia propria delle grandi brigate, ed inizia a creare piatti. “Ad esmpio, una pietanza molto familiare come il gratin dauphinois, su cui lavoro rielaborandolo in chiave modrna. Abbino gli asparagi con il grano saraceno e una pasta di sesamo nero e rivisito la mousseline che faceva mia madre, iniettando uno zabaione leggero dentro un guscio d'uovo. Reinvento il croissant partendo da una sottilissima pasta sfoglia di patate” - spiega.
Ama il lato spettacolare e ultra creativo della cosiddetta cucina “molecolare”, ma senza stravolgere la materia prima di partenza. “Devi prima capire un prodotto, conoscerne la composizione, sapere che un bagno di alghe con calcio produrrà una membrana che esplode in bocca. Voglio mantenere l'essenza dell'ingrediente e aggiungervi un aspetto visivo, creativo ed emotivo” - dice. Con Michel Roth, Danny impara le basi e i grandi classici della cucina francese, prima di perfezionarsi sperimentando. "Il metodo è un grande supporto per la creatività: un vasto repertorio di tecniche ti permette di realizzare tutte le tue idee". Il giovane chef è anche, prima di tutto, un gran lavoratore con tutti i difetti implicati, vedi l’impazienza. Questa urgenza di imparare e creare sembra, tuttavia, funzionare a meraviglia per lui. Fino a che punto continuerà la sua avventura televisiva? Nessuno spoiler, ovviamente: "Rimarrà una sfida incredibile, con grandi incontri tra chef e concorrenti". I suoi sogni oggi? In primis, quello di guidare un ristorante stellato: lo ha già capito e intende continuare. "Coltivare le mie passioni, lavorare sodo. Il resto si vedrà.”
Fonte: letemps.ch
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Foto di Copertina: @LP - Enzo Sultan