Tania Cadeddu è una chef sarda che lavora nel ristorante parigino Vida e ha deciso di non tacere davanti alle discriminazioni di genere. La sua storia.
La storia
Tania Cadeddu è una ragazza sarda arrivata a Parigi quando aveva solo 21 anni, che oggi racconta gli ostacoli incontrati all’inizio (e non solo) della sua carriera di chef. Grazie al carattere forte e determinato è riuscita a ritagliarsi un posto nelle cucine di livello della città francese.Prime esperienze? Al Forte Village di Santa Margherita di Pula nella brigata di Gordon Ramsay, ma anche al Ritz di place Vendome. “Fui io, lì, a chiedere di poter fare il turno di notte”, ha raccontato a tottusinpari.it. “Anche se il mio principale mi scoraggiava. ‘Ma cosa fai?’, mi diceva. ‘Di notte il lavoro è più duro, fino a ora nessuna cuoca donna ha accettato di farlo’. Ma io mi sono voluta mettere alla prova e non ho fallito”.
La notorietà è arrivata in buona parte grazie allo show televisivo Top chef, che ha portato con sé anche critiche e giudizi offensivi (come spesso accade anche in Italia: basti vedere i commenti al vetriolo sotto i post degli ex concorrenti di Masterchef). La ragazza ha dunque scelto di esternare con un commento social il suo punto di vista sulla condizione delle donne nel mondo dell’alta cucina.
“14 anni fa avevo appena iniziato il mio lavoro. Come molte altre donne, ho dovuto affrontare commenti sessisti, fuori tema, imbarazzanti, inappropriati. Non ho mai lasciato che passassero in cavalleria. Se un uomo ne faceva 2, io cercavo sempre di farne 4. Gli anni passano; vedo che c’è finalmente maggior apertura mentale. Oggi i professionisti della cucina riconosciuti a livello mondiale non sono solo uomini, ma anche donne… La cucina deve essere varia, come le stagioni, composta da donne e uomini professionisti, che si rispettino e lottino per ottenere il riconoscimento che meritano.”
Purtroppo, le discriminazioni di genere fanno ancora tristemente parte (anche) del settore dell’ospitalità, e non è un segreto che spesso chef e patron di sesso maschile preferiscono circondarsi di colleghi e collaboratori di cucina uomini, scartando, di conseguenza, le donne perché considerate meno volitive e propense a svolgere lavori pesanti.
Tania Cadeddu, però, non ci sta, e come tante altre donne professioniste di cucina e aspiranti tali sta facendo sentire la propria voce per superare un retaggio culturale ingiusto e privo di fondamento. E conclude: “Per me è un grandissimo onore essere allenata dai più grandi chef del mondo, come Philippe Etchebest, Paul Pairet, Helene Darroze e Glenn Vidal. Si tratta di una opportunità unica che, finora, mi sembrava assolutamente impossibile da raggiungere”.
Fonte: foodandsens.com
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