Il racconto in stile “rinascimentale” della visita fatta da Lido Vannucchi al ristorante Le Giare di Montiano. Ad attenderlo il patron Claudio Amadori e lo chef Gianluca Gorini, oramai considerato tra i talenti emergenti più interessanti d’ Europa.
La Storia
La favola del ristorante Le Giare
Seduti a una tavola rotonda nel maniero di Cremona, il mago del cibo monsieur Egò mi affida una missione: vai a scoprire quello che di nuovo fanno nella landa di Montiano. Per arrivarci ti devi consultare con madame Caterina de Meldolesi del feudo di Bologna, lei saprà indicarti la via. Impiego alcuni giorni per contattare Caterina de Meldolesi, è una principessa dai modi gentili, ma sempre molto impegnata a disquisire su questo e quello: ne ha sempre una che non va bene, quel piatto no, quel decreto no, quella legge è incostituzionale, quello chef ha plagiato, quel pranzo è scevro.
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Una volta contattata e spiegatole l’arcano, mi indica come raggiungere Montiano, con voce suadente ma precisa mi indica il da farsi; vai in stazione a Bologna, subito dopo che il treno a vapore delle 8,30 sarà passato al binario 4, prendi la corsa e scagliati dentro il muro esattamente sotto l’orologio che segnerà le 8,31. Orbene le rispondo, sarà fatto. Così l’indomani mi reco di buon’ora in stazione a Bologna, al passaggio del treno a vapore, un capostazione dall’aspetto burbero, con folta barba bianca ed un alce come cane da compagnia, mi strizza l’occhio e mi sussurra “Ben arrivato”. È sicuramente di buon auspicio e,in fretta e furia, io e a mia fida canina Leila ci lanciamo verso la parete dell’orologio, molte persone ci lasciano passare e con immenso stupore ci vedono scomparire.
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Il cuore batte forte e ci tremano le gambe, ma la fiducia per madame Meldolesi è tanta, ed è così che ci ritroviamo nel paese dei balocchi: ad accoglierci odore di piadina, gente che fa festa, colori stravaganti, campi da bocce, balere, saltimbanchi, balli e musica. Il benvenut lo riceviamo da un signore di nome Casadei.
A lui chiediamo per la Landa di Montiano e ci indica baldanzoso, intonando una filastrocca, la strada: “Salite su fino al bivio a destra sarete dal feudo di Torriana da Re Fausto, a sinistra arriverete al feudo di Montiano”. Mi sovvengo e ben ricordo il feudo di re Fausto nella landa di Torriana: qui un folletto riccioluto sa allietare bocche sopraffine, ma noi, oggi, un’altra via dobbiamo percorrere.
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Affaticati e con la fame che batte cassa, un segnale che ci indica “Ben arrivati a Montiano” ci rallegra la vita. Ci fermiamo e dopo un respiro di sollievo, chi scorgiamo? Una figura tonda, aurea, gioconda: Re Claudio, soprannominato il Re Sole, tanto lo ricorda. Subito, scrutandolo, non possiamo che convincerci che qui si mangia bene, tutto lo fa pensare nel vedere questo re.
L’accoglienza è veramente regale, da grande patron, mi fa ricordare un altro reale di queste terre, Re Giacinto, un grande Re, forse il più grande. Ci salutiamo, ci abbracciamo e da vero padrone di casa ci fa accomodare dentro il suo castello.
Il castello è dei più importanti, grandi sale, grandi spazi, laghetti, paesaggi da fiaba, vegetazione a non finire, fuochi che riscaldano l’ambiente.. Insomma, un vero paradiso del gusto. Re Claudio è infervorito, il telegramma parla chiaro: “Arriverà su da te un imbratta pellicole, un visionario che saprà raccontare le tue meraviglie” e quando monsieur Egò scrive per annunciare una visita, i regnanti esultano di gioia. Subito ci presenta alla la sua corte, una bella fatina danzando e volteggiando per l’aria ci dà il benvenuto, talmente bella, che il Re l’ha voluta come sua sposa.
Poi è la volta del nuovo elfo cuciniere, un elfo piccolino con occhi furbi, tutto dinoccolato e che continuamente smanacca.
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Questo elfo è dotato di grande maestria e di una macchina prodigiosa dai risultati magici; pure il nome è molto altosonante: “Greenstar”. Fagocita ogni cosa gli si avvicini, licheni, erbe, arbusti, piante, semi, radici e ne restituisce pozioni magiche.
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Posizionato in seconda fila, subito mi balza all’occhio un apprendista stregone di nome Baldo, di bell’aspetto e dai modi gentili, timido, “di basso profilo”, ma con una testa pensante da Archimede Pitagorico; pure lui tratta erbe, spezie, fiori , radici e piante, trasformandoli in pozioni alcoliche.
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Qui l’euforia è di casa, l’elfo fa magie coi cibi, l’apprendista stregone con varie libagioni, aperitivi, digestivi, tinture, bitter, vermouth; e poi,il Re Claudio, dalle sue cantine, sa scegliere vini sublimi.
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Il piccolo elfo dispone di una grande fucina: qui, accompagnato dai suoi folletti, prepara piatti dai gusti mai banali. Il sentore piccante “in onore del Dio Melandri”, l’acido e l’amaro non spaventano, ma danzano ad armi pari assieme al dolce e al salato, perfino l’umami ha trovato casa in questa sopraffina cucina.
Salsiccia scottata, schiuma di birra, cipolle ed estratto di alloro - foto Lido Vannucchi
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Baldo fa cose luculliane, in piccole dosi solo per amici; e che amici! Alberto è il cantastorie di tavole rotonde, ora alle prese con immensi salami, quel Remo Camurani enciclopedico cultore di cibi e vini, il nostro Re Claudio e forse, da oggi, una piccola partita pure per me.
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Il mago del cibo aveva ancora una volta ragione, ci rimettiamo in cammino dopo aver imbrattato molte delle restanti pellicole. Le ricette sono in evoluzione, il piccolo elfo sta facendo cose grate, annunceremo al mondo intero di salire su a Montiano, e tutti mangeremo felici e contenti.
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Quando fantasia e realtà si stringono la mano.
Indirizzo
Ristorante Le GiareVia Al Castello, 368 – 47020 Montenovo di Montiano (FC)