Ristorante Attico sul Mare di Sara e Simone Marconi e una vista spettacolare sulla costa marchigiana
La Storia
La Storia di Attico sul Mare
Le Marche si stanno finalmente riprendendo. Senza cadere in facili retoriche che potrebbero finire in commiserazione per il dramma del terremoto e delle problematiche sulla ricostruzione, è doveroso notare la netta e costante crescita della regione, da sempre nota per l’eccellenza dei suoi prodotti – in primis in ambito enologico con i suoi Verdicchi, Pecorini e Passerine, ma anche in ciò che concerne olio e formaggi – che ha come effetto positivo quello di creare un nuovo flusso di turismo non più attratto solo dalle bellezze artistiche e naturalistiche, ma anche dalla qualità dell’offerta enogastronomica.


Ed è un piacere assistere al nascere di piccole realtà ristorative che cercano di uscire dai propri confini locali per inserirsi in una rete virtuosa di respiro nazionale – è il caso emblematico del ristorante Nostrano di Stefano Ciotti a Pesaro, fresco di stella e nuova meta gourmet, come del resto la recentissima riapertura di Mazzaroni nella sede di Porto Recanati, in naturale continuità con il precedente Tiglio – ma è anche ciò che stanno cercando di fare con impegno e determinazione due giovani fratelli nella cittadina costiera di Grottammare con il ristorante Attico sul Mare.



Sara e Simone Marconi, provenienti da una famiglia di imprenditori nel settore tessile, sono stati abituati fin da piccoli al buon cibo e alle tradizioni locali grazie al nonno pescatore e cuoco di bordo, e durante gli studi universitari hanno sempre lavorato nel settore dell’accoglienza e dell’intrattenimento in bar e locali della zona. Strenuamente legati alla propria terra e fermamente convinti di volerla valorizzare al meglio, nel 2007 hanno colto l’occasione di prendere in gestione lo storico locale Kursaal, uno dei ritrovi più esclusivi della riviera degli anni 60 e da poco restaurato, situato sul caratteristico lungomare in stile liberty. Nasce così l’avventura di Attico sul Mare, un ristorante con vista spettacolare sulla costa, dagli arredi moderni, un pianoforte a coda al centro della sala – a ricordare la passione di Simone per la musica – e un grande bancone da bar a cui è possibile sedere per gustare un cocktail prima o dopo la cena.

La cucina è guidata dal cuoco Tommaso Melzi, in squadra fin dall’apertura. Di origini milanesi, ha mosso i primi passi in cucina da piccolo nell’albergo dei genitori ad Alba Adriatica; prima di incontrare Simone e Sara ha lavorato in vari ristoranti e alberghi della costa, a Milano e a Corvara alla Stüa de Michil. Lavorando insieme fin dall’inizio, Tommaso è cresciuto con la proprietà, inseguendo ogni giorno l’obiettivo della qualità fondata su ricerca, passione, studio e confronto. La ricchezza del territorio circostante – a partire dal pesce che ogni giorno arriva nei porti di Grottammare e San Benedetto del Tronto – gli ha permesso di riscoprire ed elaborare piatti che si collocassero in continuità con la tradizione, con l’aggiunta di qualche guizzo creativo senza essere ardito.
I Piatti

A partire dalla produzione in casa di pane e grissini (che cambiano stagionalmente, in continua evoluzione) che vengono serviti con una degustazione di olio autoctono a base di una monocultivar di oliva tenera ascolana, gli antipasti celebrano Grottammare con l’Insalata di Finocchi, Arance, Olive e Tartare di Tonno. L’omaggio alla terra con i suoi agrumeti e oliveti si concretizza qui nell’incontro tra il mare e i finocchi che vengono sbianchiti con un’infusione di zenzero e conditi con una salsa vinaigrette agli agrumi.

Grande pesce anche nel Plateau di crudi che varia a seconda del pescato e che denota la bontà della materia prima e del saperla trattare.

Interessante anche il capitolo dedicato al sushi, proposto in foglia d’oro con riso cinese e scampi crudi e italianizzato con un’emulsione di olio e limone in pinzimonio al posto della salsa di soia.

Il piatto che vale il viaggio è indubitabilmente il Ricordo del Brodetto alla Sambenedettese, vero trait d’union tra passato e presente, emblema di una cucina tradizionale che non si cancella ma, anzi, si fa portabandiera di una cultura regionale solida e importante. Erede di quel brodetto preparato dalle mogli dei pescatori con i pesci di scarto e condito con aceto in grande quantità per garantirne la lunga conservazione, è declinato dal cuoco Melzi con una base di palombo e una serie di pesci cotti espressi, adagiati su una crema di vegetali tra cui peperone, cipolla e pomodoro verde che insieme all’aceto conferiscono una nota agra molto equilibrata.

Degno di nota anche lo Spaghetto Regina dei Sibillini (un piccolo pastificio marchigiano che lavora con grano tardivo Senatore Cappelli, seminato a ottobre e che fino alla primavera resta sepolto sotto la neve) servito con Cazole (uova di merluzzo) con cui vengono realizzate delle cialde. L’aggiunta della colatura di alici amplifica la salinità del piatto rendendolo un vero boccone marino.

Ancora ottima pasta con il Fusilloro Verrigni che con i suoi 17 minuti di cottura si mantiene perfettamente al dente. Data la trafilatura in oro che conferisce viscosità, il condimento realizzato con battuto di ricciola è ideale per insinuarsi tra le eliche del fusillo impregnandolo ad hoc.

Per quanto riguarda la carta dei vini, la maître e sommelier Sara ha condotto un accurato scandaglio del territorio in cerca delle etichette più espressive da affiancare a bottiglie che parlano prevalentemente italiano, per un totale di circa 120 etichette che sono in continuo dialogo con la cucina e che suggellano l’appartenenza e il bisogno di riscoprire e valorizzare questi luoghi tanto belli quanto fecondi.
Tutte le fotografie di Lido Vannucchi
Indirizzo
Ristorante Attico sul MarePiazza Kursaal n 6 - 63066 Grottammare (AP)
Tel. +39 0735 736394
Mail info@atticosulmare.it
Sito web