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Enrico Crippa: tutti uniti per il Bocuse d’Or

di:
Luciana Squadrilli
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Bocuse dor copertina 970

Enrico Crippa è il presidente dell’Accademia Bocuse d’Or Italia, nata per supportare la squadra italiana alla prossima edizione del prestigioso concorso.

L'Evento

Enrico Crippa: tutti uniti per il Bocuse d’Or


«Per uno chef partecipare al Bocuse d’Or è motivo di orgoglio e una grande opportunità che cambia la vita se ne esci vincitore: si tratta delle “olimpiadi della cucina”. Per vincerle c’è bisogno di un team che ci creda davvero ma anche della collaborazione di tutti gli chef italiani e della sua divulgazione in tutte le cucine d’Italia, per farne capire le potenzialità e l’importanza». È una vera e propria “chiamata alle armi” quella di Enrico Crippa, chef del tristellato Piazza Duomo di Alba e presidente dell’Accademia Bocuse d’Or Italia, presentata ufficialmente al Mercato Centrale di Roma il 12 luglio.

Enrico Crippa
Foto di Lido Vannucchi



Il paragone “sportivo” non è fuori luogo considerando l’importanza e l’organizzazione della prestigiosa competizione gastronomica dedicata al grande chef francese che si svolge al Sirha di Lione ogni due anni: lunghe fasi eliminatorie su scala nazionale e mondiale, team di cuochi che si alleano duramente seguiti da un vero e proprio coach, tifo da stadio sugli spalti della finale per supportare la propria squadra.

Bocuse d’Or
Nelle precedenti edizioni l’Italia non è mai riuscita a portare a casa risultati interessanti; e non certo perché manchino talenti nostrani. Ma si tratta di un impegno importante che presuppone un’organizzazione notevole a cominciare dalla possibilità di allenarsi disponendo di spazi, tempo e denaro. Fino allo scorso anno, tra i pochi a crederci in Italia era Luigi Cremona che, insieme a Lorenza Vitali, si era dato da fare per portare questo appuntamento all’attenzione del pubblico e della stampa nazionale; all’edizione 2017 l’Italia si era presentata guidata da Giancarlo Perbellini ma, con poco tempo per prepararsi, non era riuscita a raggiungere sul podio Stati Uniti, Norvegia e Islanda.

Bocuse d’Or
Adesso il testimone passa a Crippa e – anche grazie all’impegno della Regione Piemonte e di alcuni personaggi di spicco del territorio piemontese e langarolo – possiamo contare su una realtà come l’Accademia, diretta da Luciano Tona, già chef stellato ed ex direttore di ALMA, la Scuola Internazionale di Cucina Italiana, e sostenuta da partner istituzionali come la Città di Alba e la Regione Piemonte, la Banca d’Alba e diversi sponsor tra grandi marchi del settore e partner tecnici tra cui molti consorzi regionali, da quello per la Tutela del Formaggio Gorgonzola Dop a quelli dei vini Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, Asti Docg, Roero, Barbera d’Asti e vini del Monferrato e il Consorzio Piemonte Land of Perfection. Non solo: la finale italiana, come già lo scorso anno, si terrà ad Alba: appuntamento il 1 ottobre 2017 in piazza Risorgimento, mentre quella europea è in programma a Torino l’11 e 12 giugno 2018.

gorgonzola dop
Il Piemonte ha deciso di impegnarsi a tutto tondo in quest’impresa, raccogliendo l’input di un personaggio chiave dell’enogastronomia regionale come Bruno Ceretto che due anni fa, con una telefonata e una domanda diretta – «perché non si è ancora fatto il Bocuse d’Or ad Alba?» – ha dato il via a tutto. E soprattutto comprendendo la possibile portata in termini di promozione turistica ed enogastronomica di una simile opportunità, visto che il Paese che ospita la finale europea decide quali siano gli ingredienti di base che tutti i concorrenti dovranno utilizzare nei propri piatti. Tra gli aspetti più interessanti del concorso infatti, sottolinea Tona, c’è proprio lo stimolo a far incontrare prodotti e tecniche di diverse origini chiedendo ai partecipanti di proporre la propria visione di cucina e territorio applicata a ingredienti diversi da quelli che utilizzano abitualmente. In particolare, la scelta è ricaduta su tre eccellenze regionali: il riso DOP della Baraggia varietà Carnaroli, il Gorgonzola DOP e la carne di Razza Piemontese IGP.

Bocuse D'Or cerimonia
“Con la selezione italiana del Bocuse d'Or e l'Accademia Bocuse d'Or Italia vogliamo fare del Piemonte un punto di riferimento a livello nazionale per gli chef e nel campo dell'enogastronomia, non solo come elementi di valorizzazione turistica e territoriale, ma soprattutto come elementi culturali", ha dichiarato Antonella Parigi, Assessore alla Cultura e al Turismo della Regione Piemonte. Un riconoscimento del valore dell’enogastronomia e della cucina che trova finalmente tutti concordi: da Andrea Olivero, cuneese e vice ministro al MIPAAF, a Francesco Palumbo, direttore generale del MIBACT che ha sottolineato l’importanza del cibo come elemento immateriale dei territori. Fabio Tripaldi, Assessore alla Cultura e al Turismo della città di Alba, ha invece ricordato che la decisione di ospitare l’Accademia Bocuse d’Or Italia s’inserisce nel progetto di candidatura a Città Europea della Gastronomia, che vede naturalmente in Enrico Crippa un “testimonial” d’eccezione.

cibo bocuse d'or
«L’Italia non merita di non emergere come dovrebbe in questa gara e l’Accademia nasce proprio per concretizzare un impegno che non era mai stato portato a fondo. Il suo ruolo è quello di supportare, in ogni campo, gli chef italiani e prepararli al meglio al concorso. Abbiamo una sede operativa nel Castello di Roddi e quella tecnica, con un box attrezzato per gli allenamenti nel centro congressi di Alba. E vedo quattro giovani belli, carichi, con gli occhi accesi” ha proseguito lo chef di Piazza Duomo presentando i finalisti che accederanno alla selezione italiana in apertura della famosa Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba.

Paolo Griffa
Paolo Griffa, classe 1991 e già finalista italiano al premio terza S. Pellegrino Young Chef 2015, è originario di Carmagnola ma è andato a rinchiudersi “in clausura” al Restaurant Serge Vieirà, due stelle Michelin sperduto nelle campagne dell’Auvergne, appositamente per farsi allenare dallo chef francese vincitore dell’edizione 2005.

 Giuseppe Raciti
Giuseppe Raciti, classe 1985, è lo chef del Ristorante Zash-Country Boutique Hotel a Riposto, Catania; allievo, tra gli altri, di Ezio Santin ha già partecipato alle selezioni dello scorso anno e ha un obiettivo preciso: portare l’Italia sul podio.

Martino Ruggieri
Martino Ruggieri, classe 1986, è pugliese ma lavora come chef de cuisine al tre stelle Pavillon Ledoyen di Parigi dove ha avuto modo di conoscere da vicino il Bocuse d’Or lavorando con lo chef Yannick Alléno, Bocuse d'Argent 1999. Ha in curriculum anche esperienze in cucina da Heinz Beck e Joel Robuchon.

Roberta Zulian
Roberta Zulian, classe 1981 nata a Lissone, in provincia di Monza e Brianza, è sous-chef dell’Alpen Suite Hotel di Madonna di Campiglio. Ha all’attivo una lunga collaborazione con Andrea Alfieri, con cui ha lavorato in diverse occasioni, dal Sempione 42 di Milano all’attuale occupazione all’Alpen Suite dove si occupa anche della pasticceria.

Cerimonia Bocuse
Il vincitore, decretato da una giuria composta da 30 tra i maggiori chef italiani e presieduta da Crippa – mentre Presidente onorario sarà Mathew Peters, vincitore della finale di Lione dello scorso gennaio - avrà l’opportunità di guidare il Team tricolore alla Selezione Europea a Torino e poi di arrivare alla finale prevista a Lione a gennaio 2019. Non resta che dire “che vinca il migliore” e prepararsi a fare il tifo per l’Italia.

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