A due passi da Eataly Ostiense ha aperto Altrove: né e etnico né gourmet, è un accogliente e interessante “ristorante sociale”
Il Ristorante
Ristorante "Altrove"
Porte di legno di diversi colori e dimensioni, in stile mediterraneo e mediorientale, riunite in una sorta di collage a decorare il grande bancone bar, ma anche usate come ante delle finestre. Sono un po’ il leit-motiv dell’ambiente – colorato, moderno e piacevolmente minimalista per il resto, con una graziosa zona riservata sul piccolo soppalco – di Altrove, il “ristorante sociale” che ha aperto da qualche mese a Roma nel quartiere Ostiense, a due passi da Eataly.



D’altronde il pay off del locale è proprio “porte aperte sul mondo” e non è solo un modo di dire. Il ristorante è infatti l’ultimo tassello – e in qualche modo il più importante e delicato – di un percorso di formazione e inclusione voluto dal Cies Onlus - Centro Informazione ed Educazione allo Sviluppo presieduto da Elisabetta Melandri, che racconta: «Altrove è un progetto di comunicazione e di impresa sociale, di storie positive di ragazzi italiani e stranieri di seconda generazione, minori non accompagnati, rifugiati. Noi vogliamo comunicare, attraverso il cibo, la bellezza delle varietà culturali dei nostri ragazzi. Qui le differenze si uniscono e si esaltano a vicenda per creare qualcosa di buono e ciò si riflette sia nel lavoro in cucina e in sala, che nel percorso di formazione. Una grande sfida la nostra, finalizzata a creare opportunità di lavoro per i ragazzi del nostro centro e una fonte di reddito necessaria per contribuire a sostenere le attività no profit del CIES».


Tramite il centro MaTeMù, il Cies ha infatti offerto a 60 giovani tra i 16 e i 25 anni un percorso gratuito di formazione – MaTeChef – per lavorare nel mondo della ristorazione. 90 ore di lezioni teoriche e pratiche tenute nelle aule di Eataly Ostiense e un esame finale permettono di acquisire competenze da aiuto-cuoco, aiuto-pasticcere e operatore di sala-bar, accedendo a un tirocinio retribuito presso realtà ristorative romane aderenti al progetto.


Alcuni di loro sono parte integrante dello staff di Altrove, diretto da Sandro Balducci. Responsabile della formazione dei ragazzi e della cucina è Lorenzo Leonetti del Grandma Bistrot, mentre la chef Claudia Massara guida la linea del pranzo e Valerio Parisi coordina i laboratori di panificazione e pasticceria, tra i punti forti del locale aperto dalle 10 alle 15 dal lunedì al venerdì e anche per aperitivo e cena – dalle 18 alle 24 – dal giovedì alla domenica.

Ma la proposta gastronomica, per nulla banale e scontata, è aperta, appunto, a contaminazioni e suggestioni che nascono dall’incontro di persone di diversa provenienza e cultura; ognuno dà il suo contributo, fermi restando alcuni criteri di base tra cui la selezione attenta – dal punto di vista sia qualitativo sia etico – dei fornitori e dei prodotti e la lotta agli sprechi. Così, ad esempio, si usano frutta e ortaggi di stagione, si preferiscono carni di animali adulti e interi da lavorare in ogni loro parte e in menu si trovano, tra gli altri, i formaggi del Caseificio “Cibo agricolo libero” realizzati dalle detenute del carcere di Rebibbia, lo yogurt dalla Cooperativa Barikamà (progetto di agricoltura sociale gestito da ragazzi africani) e la passata dall’azienda La Fiammante che promuove la raccolta meccanica dei pomodori contro il caporalato.
I Piatti


Il risultato è un menu originale e intrigante, dove ingredienti e preparazioni tipiche di altre tradizioni gastronomiche si mescolano a quelle italiane, con diverse opzioni vegetariane e senza glutine ben indicate. Se a pranzo si può optare per un piatto unico a base di verdura, carne e pesce più contorni – anche take away – o puntare sui piatti del giorno sani e leggeri, a cena la scelta si amplia e c’è anche un menu degustazione che contempla pure la – consigliatissima – degustazione di mini dessert.


In alternativa, si sceglie alla carta. Tra gli antipasti ci sono ad esempio la Picanha – squisito crudo di manzo del taglio tipico della cucina Latina Americana con insalata di cetrioli e papaia e salsa allo yogurt –, la Melandola – caponata di melanzane con uva cilena in crosta d’avena e spuma alle mandorle – e l’insolita Tavolara ispirata alla Sardegna: una piccola seada fatta in casa con bottarga di muggine, stracciatella di bufala e sedano croccante.


Si può proseguire con il Maftoul – un particolare cous cous di frumento integrale della Palestina con verdure grigliate, mirtilli rossi e mandorle tostate – o con i più familiari mezzi paccheri Mancini con ragù di pecora al tinto della Maremma e Conciato di Rebibbia. Tra i secondi si spazia dalla carne al pesce: dalle Kofta di Martignano (polpette speziate di pecora con misto di radici al forno, salsa piccante di feta e pistacchi) o il pollo Ginger&Fennel (pollo San Bartolomeo brasato ai fiori di finocchio selvatico e zenzero con insalata di fagioli all’agro) nel primo caso, al polpo rosticciato in panure al limone con melanzane arrosto e hummus di ceci e rosmarino nel secondo.

Una menzione a parte per la pasticceria, come dicevamo: elegante e raffinata, di chiara ispirazione francese nelle preparazioni e nelle presentazioni, anch’essa si arricchisce di stimoli “globali” come la frutta secca o quella esotica. Un esempio da non farsi sfuggire?

La deliziosa Tarte citron: sablé alla vaniglia con cremoso al limone, meringa italiana bruciata e salsa al passion fruit.
Fotografie di Giulio di Mauro
Indirizzo
Ristorante Altrovevia Benzoni, n 34 - Roma
Tel. +39 06 574 6576
Il sito web del ristorante