A Brescia, una cucina che parla con gioia alla gola, una cantina di grande respiro e la passione per l’accoglienza dalla colazione in poi
La Storia
La Storia di Alessandro Lanzani e Augusto Pasini
Sguardi vivaci, sempre sorridenti, spesso divertiti. Sono quelli di due bresciani doc come Alessandro Lanzani e Augusto Pasini, una coppia professionale ormai rodata che a Brescia ha molto da raccontare. Alessandro, classe 1973, si diploma in agraria e va a lavorare con i genitori nella macelleria di famiglia “mi ricordo ancora il perlinato alle pareti, una realtà che mi stava stretta”.


Così, contro ogni parere possibile, a cinque anni dal suo ingresso, trasforma il negozietto di famiglia rendendolo “bottega gourmet”. “Eravamo e siamo alla periferia della città, mio padre mi guardava stralunato”. Eppure pian piano i pareri cambiano, perché il tempo dà ragione alle sue scelte, così Alessandro, mai pago, si inventa una nuova piccola rivoluzione nel 2010. Chiude la gastronomia e la fa diventare un bistrot che serve dalla colazione alla cena: rimane il bancone, dal quale il cliente può portarsi a casa prodotti di altissima qualità, dal prosciutto iberico al formaggio più ricercato.


È due anni dopo, nel 2012, che si compie il vero e proprio sogno: si effettua uno scavo al piano inferiore e ne esce quello che oggi è diventato un ristorante di classe, le cui redini sono affidate ormai da tempo ad Augusto Pasini, giovane e gioviale professionista con un passato di blasone al fianco di Philippe Léveillé al Miramonti l’Altro di Concesio, transitando in cinque anni da apprendista a sous chef, poi un altro lustro come secondo di Vittorio Fusari alla Dispensa, senza dimenticare un intermezzo da assistente relatore nel 2006 a San Sebastian in occasione del congresso “Lo mejor de la gastronomia”. Se dal mentore autoctono apprende la creatività, dal maestro francese lo chef eredita la passione per un gusto pieno e rotondo, dentro una linea di cucina che si affranca dallo stile francese per tramutarsi in una cucina italiana “che non diventi vittima delle tendenze del momento” a tutti i costi ma sia semplicemente sana ed eseguita utilizzando prodotti di massima qualità.

Questo si compie dando il massimo spazio al suo team di lavoro “perché senza squadra non sei nessuno, a partire dal lavapiatti, perché la cura del piatto inizia già al lavaggio”. Così il filo rosso si snoda attraverso una piacevolezza immediata, in cui tecnica e complessità accompagnano sapori ben definiti e proposte che colpiscono la gola.
I Piatti


A partire dalle ghiottonerie di benvenuto per passare alla divertente rivisitazione del manzo all’olio, piatto della tradizione bresciana, proposto in forma di tartare. Il gambero rosso con foie gras marinato al Calvados, pane alle spezie e passion fruit mette d’accordo con la nota acida della frutta due ingredienti abituati ciascuno a primeggiare con la loro rotondità.

L’uovo con caprino, zafferano, tartufo nero estivo e frolla di caprino conferma la filosofia dell’immediatezza del gusto.

Il gioco si fa più complesso con “la sardina incontra il Mediterraneo”: il saporitissimo agone essiccato di Monte Isola regala sapidità alla crema di mozzarella di bufala, mentre il limone amalfitano dona freschezza e aiuta con le erbe della macchia mediterranea a sprigionare profumi.

Gamberi di Mazara, nero di seppia e peperoncino calabrese completano un grande omaggio al Bel Paese. Inno al territorio sono gli gnocchi alla plancia con salsa al Franciacorta e caviale disidratato, piatto ben bilanciato tra la sapidità del caviale bresciano, dolcezza e acidità.

Esteticamente accattivante e non meno godibile la ricca “pasta e fagioli al mare”, tra pesci crudi e cotti e l’intensità del fagiolo nero messicano in perfetto equilibrio.

Il cuoco non sbaglia anche con la mitigata opulenza del risotto con peperone, clorofilla e lingua salmistrata. “Milano Expo”, nato nell’anno dell’esposizione, è un piatto-divertissement che fonde risotto e cotoletta alla milanese, dichiaratamente ispirato agli anni della Milano “da bere”, accompagnato com’è da uno shot al Campari.

Ancora tra i secondi è raffinato il filetto di manzo con soia, miele, terrina di patate e spinacini: prezioso il contributo della squisita maionese di aglio fermentato.

Una conclusione tanto semplice quanto fresca e fragrante è la classica millefoglie con fragole, lime e menta, montata al momento con una croccantissima sfoglia. Il servizio è di grande cordialità e la cantina è senza dubbio di prim’ordine. Qui si spendono, senza rimpianti, sui 50/60 euro, ma va ricordato anche il nuovo progetto del bel “laboratorio” di via Milano, locale dal design innovativo dove sbizzarrirsi dalla colazione, all’aperitivo fino alla pizza o a qualche ottimo piatto.
Indirizzo
Lanzani Bottega & BistrotVia Albertano da Brescia, 41- 25127 Brescia
Tel. +39 030.313471
Mail info@lanzanibistrot.it
Il sito web