Lo Spazio Battirame della cooperativa Eta Beta è l’ubi consistam di un’iniziativa straordinaria: Sette Tavole per sette chef
La Notizia
Joan Crous e Giovanna Bubbico: chi c’è sotto le sette tavole di Joan Roca e Aurora Mazzucchelli
Capannoni industriali e interstizi incolti, il graffito dello street artist Blu, scampato chissà come all’iconoclastia, e un marciapiede sconnesso già trasformato in walk of fame. Da queste parti, nei suburbi bolognesi, aprirà presto i cancelli F.I.C.O., la Fabbrica Italiana Contadina di Oscar Farinetti; ma per il momento è ancora no man’s land, in bilico fra passato e futuro, vocazione manifatturiera e abbandono. Joan Crous vi ha messo piede nel 2014 e ne ha subito immortalato un pezzo di pavimento attraverso la tecnica della cristallizzazione, così da fissarvi suppellettili e oggetti vari per sempre.
Oggi è appeso al soffitto di quella che somiglia a una tana del paese delle meraviglie, dove ogni porta immette in un universo fantastico. Ci sono le due cucine professionali Zanussi, una al piano terra, l’altra per le finiture nella spartana sala da pranzo; il capannone per la ceramica e l’orto coltivato con metodi biologici. Da una parte l’artigianato artistico, dalle altre l’agricoltura e la gastronomia; dappertutto il medesimo impegno, visto che l’azienda di Joan è una cooperativa sociale: si chiama Eta Beta ed è finalizzata alla formazione e al reinserimento di ragazzi provenienti da varie situazioni di disagio.
Joan infatti è un sognatore, ma concreto: un Lewis Carroll catalano che trasforma le fantasie in solide realtà. “Alla cucina ho iniziato a interessarmi all’Università, facendo un dottorato con Massimo Montanari in Storia dell’alimentazione. Nel frattempo ho conosciuto mia moglie Giovanna Bubbico, filosofa nel ramo dell’estetica, senza la quale tutto questo non sarebbe stato possibile: mentre io seguo il lato artistico, lei si occupa di formazione, aspetti terapeutici e organizzazione. Arrivavo da una formazione eclettica, perché parallelamente all’Università in Spagna, avevo frequentato l’Accademia e mi ero specializzato per botteghe nei mestieri artigianali, soprattutto nelle ‘arti del fuoco’ come ceramica e vetro.
In via Battirame siamo arrivati vincendo un bando del comune di Bologna, per il quale non si era proposto nessuno. Perché l’edificio, una casa contadina con stalla ottocentesca, aveva ospitato per tanti anni un centro sociale, il Livello 57, ed era quasi distrutto. Noi però abbiamo intravisto le sue grandi potenzialità, ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo avviato l’autocostruzione e la ristrutturazione, col pensiero di mettere in comunicazione i diversi mondi che ci appassionavano, sfruttando 4 ettari di terreno. Attualmente lavorano con noi 28 persone, tutte assunte da Eta Beta; sarà anche il fine delle Sette Tavole, i cui proventi finanzieranno la formazione alla cucina di altri 5 ragazzi.
Siamo fieri dei nostri ortaggi, serviti nelle cene, e delle nostre cucine Zanussi, perché la buona alimentazione è quella che coniuga il territorio con la tecnologia. Normalmente vengono usate per la formazione, l’educazione e altri eventi, ma abbiamo intenzione di replicare le Sette Tavole già il prossimo anno. Siamo partiti con Joan Roca perché è un grande chef, ma soprattutto un amico: siamo nati entrambi a Girona, lo stesso giorno dello stesso anno; i nostri familiari si conoscono da sempre e nel 2009 ci siamo rincontrati grazie a una fondazione cittadina, che voleva riunire arte e cucina.
Sono importantissime anche le stoviglie in vetro e ceramica che produciamo nel capannone, ideali per l’utilizzo in tavola. Vengono spesso progettate insieme agli chef e sono in uso anche a Piazza Duomo e al Marconi. Noi però non ci fermiamo: in vista dell’apertura di F.I.C.O. abbiamo in mente un corridoio ciclortivo che collegherà le due realtà. E lo realizzeremo di certo”.
Tutte le fotografie sono di ©Lai-momo/Vincenzo Valentino Ventura
Indirizzo
Eta Beta – Cooperativa SocialeVia Battirame 11 - 40138 Bologna (BO)
Tel – fax 051 6340474
Mail info@etabeta.coop
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