Rispetto dei luoghi, maestranze veneziane, vecchie e nuove magie firmate Philippe Starck: così è rinato uno dei ristoranti più belli del mondo
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Genio a Venezia: il nuovo Quadri dei fratelli Alajmo
Il luogo era già unico: lo storico Gran Caffè e ristorante Quadri, datato 1755, con i suoi decori originali e gli affacci su Piazza San Marco a Venezia. Per migliorarlo i fratelli Alajmo, proprietari dal 2010, hanno sollecitato il genio di uno dei più grandi artisti viventi, Philippe Starck, già autore di due locali del gruppo, il Caffè Stern a Parigi e AMO, sempre a Venezia. E i risultati sono stati sorprendenti.
I restauri, oggetto di un documentario che sarà presto disponibile sul sito dei fratelli Alajmo, sono appena terminati. Era innanzitutto necessario ripristinare lo splendore originario degli antichi stucchi, specialmente al piano terra, nel Quadrino e nel Gran Caffè. Ci si è affidati all’uopo a maestranze veneziane, custodi di un antico know-how.
Ma il desiderio, in consonanza con lo spirito della cucina, era anche quello di innescare un contrasto poetico con la contemporaneità. «Il concetto del Quadri è semplicemente il Quadri. Il Quadri era straordinario, ma dormiente. In segno di rispetto, amore e intelligenza, non volevamo cambiare una tale concentrazione di mistero, bellezza, stranezza e poesia. Cercavamo semplicemente le sue meraviglie e abbiamo trovato il paese delle meraviglie. Ogni cosa qui è un gioco mentale con la propria piccola, magica sinfonia. Dettagli sorprendenti appaiono in ogni angolo; sulle pareti con i tessuti, nelle luci con i lampadari surrealistici e nella chimerica collezione di tassidermie che abita questo luogo; agli animali giunti qui crescono le ali sul dorso, diventando creature fantastiche come il mitico leone alato di Venezia. Questo sogno deriva in parte dalla mia mente, dal mio cuore e dalla mia follia ma avevamo bisogno di mani per renderlo reale e il segreto della straordinaria qualità del Quadri risiede negli artigiani veneziani», ha commentato Starck.
Il riferimento è all’architetto ed ex rettore IUAV Marino Folin, cui è stata affidato il lavoro di coordinamento degli artigiani, sotto la supervisione della Sovrintendenza di Venezia. «La grande operazione culturale che è stata fatta in questo restauro», dichiara Folin, «è stata quella di recuperare il sostrato della produzione artigianale veneziana sopravvissuta alle grandi trasformazioni ottocentesche e novecentesche». Fra di essi i fratelli Barbini per gli specchi, la stessa stirpe di Versailles, e la Falegnameria Capovilla per i serramenti in legno.
Risaltano poi le tappezzerie della Tessitura Bevilacqua, dove Starck ha reinterpretato ironicamente un antico decoro sostituendo le fisionomie dei due fratelli a gentiluomini d’antan, motivi di astronavi e satelliti a gondole e carrozze. Nonché i lampadari: il Rezzonico in vetro di Murano degli anni ’30, debitamente restaurato, come quello moderno, opera di Aristide Najean, che ne reinterpreta gli stilemi con l’aggiunta di vetro colato per una suggestiva atmosfera “surrealista”. Mentre i tappeti sono stati dipinti dalla figli di Starck, Ara, in modo da propagare l’onirismo.
Leitmotiv dell’operazione è poi il richiamo all’acqua alta, cui viene demandata la “finitura” del locale. Quindi le gambe dei tavoli, come la parte inferiore del bancone della reception, in ottone naturale non verniciato, materiale che ossidandosi registrerà il diverso livello raggiunto dal mare nel corso del tempo. Lo stesso logo riprodotto sull’insegna in ottone della Fonderia Valese raffigura questa trasformazione, con la base ossidata e la parte superiore lucida.
Indirizzo
Ristorante QuadriPiazza San Marco n 121 - 30124 Venezia (VE)
Tel. +39 41 522 2105
Il sito web