Clare Smyth è la nuova regina della gastronomia mondiale per i 50 Best. Al fianco di Gordon Ramsay per 13 anni, è l’unica donna a capo di un tristellato
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The World’s 50 Best Restaurants: Clare Smyth è la migliore cuoca donna del mondo per il 2018
È Clare Smyth, classe 1978, la migliore cuoca donna del 2018 secondo i 50 Best; la chef del londinese Core subentra ad Ana Ros di Hiša Franko, premiata nel 2017. Cresciuta in una fattoria dell’Irlanda del Nord, emigrata appena sedicenne per farsi le ossa in Gran Bretagna, la Smyth ha trascorso tre lustri nei tre stelle, acquisendo una solida formazione classica con alcuni fra i migliori cuochi del mondo. Gordon Ramsay su tutti, che ha affiancato per ben 13 anni, diventando head chef a 28 anni e chef patron del ristorante Gordon Ramsay 4 anni dopo, unica donna a capo di un tristellato britannico; non senza un interludio al fianco di Alain Ducasse presso il Louis XV di Montecarlo.
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Finché l’anno scorso non ha aperto il suo ristorante nella location insolita di Notting Hill, riscuotendo subito un grande successo. Lo stile è informale, senza tovaglie né servizio ingessato; il conto segue, con il menu del pranzo a 65 sterline, quello della cena a 75.
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La cucina di Clare Smyth riposa su solide basi classiche, utili per proiettare verso l’alto i migliori prodotti del territorio, compresi quelli umili, da cui ama trarre ispirazione, intessendo combinazioni leggere, moderne, eleganti. Vedi il suo signature, una singola patata servita con beurre blanc, aringa e uova di trota. “Questo riconoscimento non appartiene a me, ma alle donne che lavorano nella ristorazione in tutto il mondo”, ha dichiarato. “Spero di riuscire a sfruttare il palcoscenico per incoraggiare e spronare un maggiore numero di donne ad avere successo”.
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Non sono mancate invero le polemiche sull’opportunità di un premio separato, in essere da otto anni, che secondo la Ros non discrimina, ma semplicemente riconosce le disparità nella competizione fra i sessi, specie con riferimento alla vita privata. “Non c’è un modo giusto o sbagliato di affrontare la questione”, ha concluso la Smyth. “Ma se non facciamo nulla, niente cambierà. Quando le donne saranno numerose in questo tipo di classifiche, significherà che avremo cambiato il sistema e premi come questo saranno diventati superflui”.