È in dirittura d’arrivo il nuovo locale di Pierluigi Di Diego: un concept innovativo, che contamina gastronomia da asporto e alta cucina.
La Notizia
Ha finalmente staccato la divisa dal chiodo, Pierluigi Di Diego
eminenza della cucina dell’alto Adriatico. Già performante nell’ingranaggio del Trigabolo, con speciale vocazione per la pasta, poi chef per 20 anni dell’indimenticato Don Giovanni di Ferrara con Marco Merighi, dopo una pausa sabbatica di un anno scarso si appresta a ripartire da un format innovativo, che contamina alta cucina e gastronomia, analogamente al suo vecchio superiore Igles Corelli, che continua a infilare Mercerie. “Facciamo sempre da mangiare, ma usciamo un po’ dai canoni del ristorante classico. È una gastronomia, ma non quella con i prosciutti appesi; propone la stessa cucina di sempre, ma alla portata di tutti. Perché tanta gente non si può avvicinare a uno stellato.
A differenza delle Mercerie, resta una bottega con vendita prodotti, banco tecnico per lezioni di cucina, poltroncine per l’aperitivo e tre tavoli. Il piatto può essere mangiato sul posto, portato via finito o da finire a casa. Ci saranno i must del Don Giovanni, come la terrina di canocchie o i cappelletti di mora romagnola, a un prezzo molto più amichevole; una vetrina di paste fresche, sughi, prodotti artigianali o bio e una cantina di vini in prevalenza naturali, ma non solo”.
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I lavori fervono in via Palestro: a fine settimana dovrebbero finire, seguiranno trasloco, collaudo e l’apertura prevista per metà settembre. “Ma non escludo il ritorno alla ristorazione pura: questa è una parentesi. Quando abbiamo chiuso il Don Giovanni, abbiamo cercato una location adatta, senza trovarla. Poi ci siamo imbattuti in questo posto, che era stato il salone di una parrucchiera, e prima ancora la bottega di un marmista. E ci siamo detti: si presterebbe a qualcosa di diverso. Io sarò all’opera in cucina dietro una porta scorrevole di vetro, mia moglie Laura Galantuomo al banco e alla cassa, più buona parte del vecchio personale, che ci ha aspettato. Faremo anche catering ed eventi, incontri con dottori e dietologi. E ogni sera chiuderemo alle 8 e 30 per servire cene in casa. Le sto già facendo dai vecchi habitué e ho notato che c’è richiesta, perché tanta gente sta bene a casa propria. Mentre io ho il tempo per sperimentare un format diverso e continuo a cercare un ristorante, non necessariamente a Ferrara, magari sul mare”.
Indirizzo
Manifattura AlimentareVia Palestro, 73 - 44121 Ferrara
+39 0532 171 6071
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