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Ceresio 7, uno dei locali di maggior successo a Milano con la cucina di Elio Sironi

di:
Luciana Squadrilli
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ceresio7

Il rooftop di un ex edificio industriale, oggi sede del brand Dsquared2, ospita uno dei locali di maggior successo di Milano. Merito dell’atmosfera cosmopolita che unisce eleganza e relax, di ottimi cocktail e della cucina di Elio Sironi.

La Storia

Entrando nell’ascensore che porta al quarto piano dell’imponente palazzo un tempo proprietà di Enel e oggi sede del gruppo Dsquared2 – la casa di moda fondata nel 1996 dai gemelli canadesi Dean e Dan Caten che qui ha il suo quartier generale e lo showroom – è difficile immaginarsi cosa si possa trovare al quarto piano; a meno che non si sia data un’occhiata al sito del ristorante o a uno dei (numerosi) servizi pubblicati sulla stampa internazionale.


E in effetti il colpo d’occhio che si apre alla vista attraverso le grandi vetrate, con le due scenografiche piscine affacciate sui diversi skyline milanesi in cui si alternano avveniristici grattacieli ed edifici storici, è senz’altro di quelli che non passano inosservati.

Ma qui si viene non solo per la vista, e per farsi vedere. Anche se Ceresio7 è decisamente un indirizzo modaiolo – come dimostra una clientela eterogenea e variopinta, che va dai professionisti in giacca e cravatta ai creativi dai look estrosi fino a chi fa parte, o vorrebbe, del mondo dello spettacolo – sono soprattutto la qualità della proposta e l’accoglienza informale ma premurosa a renderlo uno dei locali di maggior successo di Milano: praticamente pieno sette giorni su sette a pranzo e cena e con un ambitissimo bancone del bar nella zona lounge (anzi due, una su ogni lato della terrazza) capitanato dal pugliese Guglielmo Miriello, che viene dalle esperienze a Shangai – al Bar e Bistrot della Maison Pourcel – e al Dry di Milano.


Aperto nel 2013, il locale nasce dall’incontro e l’unione d’intenti tra i gemelli Caten, lo chef Elio Sironi e il trio formato dal romano Edoardo Grassi, il campano Luca Pardini e il varesino Marco Civitelli, professionisti dell’alta ristorazione e dell’accoglienza. Dopo diverse esperienze in Italia e all’estero, s’erano ritrovati tutti – compreso lo chef – al Bulgari Hotel di Milano; insieme, hanno deciso di fare il passo che li ha portati a diventare da membri della brigata a imprenditori di successo, mettendo il sigillo a quello che è stato probabilmente il primo esempio italiano di Cocktail Bar & Restaurant di stampo internazionale.

Sempre presenti in sala o dietro le quinte, costantemente al lavoro su nuovi progetti e nuove rifiniture – dal menu alle divise dello staff, fino alle bottiglie personalizzate di olio extravergine da portare in sala, firmate naturalmente Dsquared – Grassi, Pardini e Civitelli hanno trovato un “complice” perfetto nello chef brianzolo.


Anche lui con un curriculum importante e molto vario e un passaporto pieno di timbri, Sironi ha lavorato in grandi alberghi italiani prima di iniziare a girare le cucine del mondo, dall’Inghilterra alla Germania, dalla Svizzera agli Stati Uniti e al Giappone. Rientrato in Italia, è stato al fianco di Gualtiero Marchesi presso il ristorante di via Bonvesin de la Riva a Milano, poi in Sardegna al Relais et Châteaux Hotel Pitrizza e infine di nuovo all’estero, in Spagna, all’Hotel Palace di Madrid, dove resta dal 1996 al 2003. Rientrato a Milano per guidare la cucina del Bulgari Hotel di Milano, nel 2012 diventa consulente di cucina per l’esclusivo Castiglion del Bosco, resort di proprietà della famiglia Ferragamo a Montalcino, e lancia il Madai a Porto Cervo. Fino a quando i tre ex colleghi non gli propongono una nuova sfida, che lo vede questa volta coinvolto anche come socio.

Il Ristorante

Se nei mesi estivi è soprattutto l’incredibile dehors ad attirare l’attenzione, con l’acqua delle piscine che si riflette sulle grandi vetrate e le eleganti cabanas che garantiscono la giusta frescura per bere un cocktail in pieno relax, gli interni del Ceresio7 sorprendono con uno stile piuttosto originale che mescola un certo gusto vintage – tra divanetti in pelle, mobili dalle forme anni ’40, i due camini in marmo ai lati opposti del locale e il bancone del bar in marmo e ottone – ai segni della contemporaneità, tra la mise en place minimalista, la zona lounge in stile newyorkese e i tanti quadri di ispirazione urbana.


E se qualcuno in particolare dovesse attirare la vostra attenzione, la risposta è: sì, quelle sono proprio due litografie originali di Jean-Michel Basquiat, provenienti della collezione privata di Dean e Dan.

Firmato dallo studio di architettura Storage e dallo studio di design Dimore Studio – cui si deve, ad esempio, l’illuminazione dei tavoli, di grande effetto anche se non particolarmente d’aiuto nel rendere instagrammabili i piatti dello chef – il locale garantisce una certa intimità a ogni tavolo nonostante gli spazi ampi e affollati. Ma ci si può divertire lo stesso a provare a riconoscere qualche vip o ad osservare gli outfit degli altri ospiti nel viavai di persone tra i tavoli, le terrazze e i divani della zona lounge

I Piatti

Tra tanta profusione di stimoli e cose da osservare, i piatti di Sironi raggiungono lo scopo di riportare l’attenzione sul tavolo, pur senza effetti speciali e fuochi d’artificio.La proposta del menu è infatti abbastanza ampia e variegata da incontrare i gusti e le esigenze di un pubblico eterogeneo per età, provenienze e gusti piuttosto lineare senza però risultare banale.


Così, dopo un benvenuto goloso e divertente tra tartellette e mini-arancini, si può scegliere tra alcuni dei signature dish dello chef – dal Risotto zafferano e ‘nduja ai Ravioli di bufala, cipolla alla brace e fumetto di amatriciana, fino all’Anatra e foie gras, carota e arancia amara – e le proposte che cambiano con le stagioni, come l’autunnale Brodo di zucca con curry e plin di capra o l’interessante Risotto agli asparagi burrata, olive e basilico che dà l’avvio alla primavera.


Sempre dal menu primaverile, citiamo anche l’ottima Battuta di gamberi con burrata e fonduta di Carmagnola e l’Agnello del Dorset con menta, yogurt e carciofi o anche nella versione più estiva con cous cous e melanzane. Mentre tra i dessert – affidati alla pastry-chef Ilaria Ferrè, che aveva già lavorato con Sironi&co al Bulgari – ci ha colpito per eleganza ed equilibrio il Cioccolato biondo con sorbetto d’ibisco, pistacchi e frutti di bosco.


I piatti del menu sono pensati per l’abbinamento – oltre che con le belle etichette della carta dei vini che oltre 800 referenze tra Italia ed estero – con i cocktail firmati da Miriello; che si tratti dei grandi classici miscelati ad arte o delle creazioni originali che spesso prendono anche in prestito degli ingredienti dalla cucina e seguono le stagioni, come il Malacca (Sherbet al pompelmo rosa e cardamomo, Tanqueray Ten, St. Germain, lime, mandarino Miyagawa) o il Pau Hana, con Rum Damoiseau, Abuelo Anejo, Mezcal Bruxo N°1, mango, latte di soia alla mandorla e agave, pompelmo rosa e ananas.

Indirizzo

Ceresio 7 – Pools & Restaurant

Via Ceresio 7, 20154 Milano

Tel. +39 02 31039221

Il sito web 

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